'Cuoco francese, pasticcere torinese” indicazione che nel Settecento veniva segnalata sui menu dei lussuosi ristoranti e alberghi europei per riconoscere il primato torinese nell'arte dolciaria. Per valorizzare questa artigianalità e promuovere il settore della pasticceria torinese, che troppe volte dimentichiamo o diamo per scontata, è nato a Torino un progetto di collaborazione fra Ascom-Epat, città di Torino, Turismo Torino e Provincia con il sostegno della Camera di commercio .
Un'arte che ha visto il suo periodo di massimo splendore durante il regno dei Savoia, tanto che Carlo Emanuele III ha autorizzato nel lontano 1739 la creazione di una corporazione per 'Confettieri e distillatori di Acquavita”, il cui protettore è Sant'Antonio Abate. Per diventare maestri occorrevano ben cinque anni di apprendistato e nella vecchia Torino, tra il Duomo e l'attuale piazza IV Marzo , una via era dedicata proprio ai pasticceri.
Il progetto si inserisce come complemento all'iniziativa 'I Maestri del gusto” di Torino e provincia della Camera di commercio, un'utile guida con ben 149 artisti del sapore di cui ben una trentina sono pasticcerie. L'edizione 2010/2011 verrà presentata al prossimo Salone del Gusto di Torino.
A supporto del progetto è stata realizzata una mini-guida in cui vengono raccontati 16 prodotti significativi della pasticceria torinese, marrons glacés, nocciolini di Chivasso, bignole, torcetti, zest,etc. Un filmato che verrà proiettato presso lo spazio della città di Torino al Salone del Gusto invece illustra il lavoro dei mastri pasticceri. Al progetto 'I pasticcini del re” hanno aderito 29 artigiani di Torino e provincia.