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Il superbo bollito di Vittorio sulla tavola dei Buongustai bergamaschi

Il Club Buongustai Bergamo ha assaporato il “bollito misto all’italiana secondo Da Vittorio”, il ristorante tre stelle Michelin di Brusaporto (Bg). Il vino in abbinamento è stato il rosso corposo Faber, ottenuto con le uve di Cabernet Sauvignon e Merlot piantate nella Tenuta della Cantalupa

 
18 novembre 2010 | 17:08

Il superbo bollito di Vittorio sulla tavola dei Buongustai bergamaschi

Il Club Buongustai Bergamo ha assaporato il “bollito misto all’italiana secondo Da Vittorio”, il ristorante tre stelle Michelin di Brusaporto (Bg). Il vino in abbinamento è stato il rosso corposo Faber, ottenuto con le uve di Cabernet Sauvignon e Merlot piantate nella Tenuta della Cantalupa

18 novembre 2010 | 17:08
 

BRUSAPORTO (BG) - Novembre, i primi freddi, le serate uggiose. Uno dei cibi di stagione sono i bolliti con le loro salse e verdure cotte. Sono numerosi ovunque i ristoranti che organizzano serate proponendo il carrello dei bolliti. Le regole di questa preparazione le conoscono tutti: la differenza sta nella quantità e qualità dei tagli proposti, nonché il modo di servirli. Diversi anche i prezzi: si può cenare con i bolliti a 25 euro tutto compreso oppure a 90 euro, vini esclusi.

Il Club Buongustai Bergamo ha scelto il meglio e ha deciso di gustare 'il bollito misto all'italiana secondo Da Vittorio”, il ristorante tre stelle Michelin di Brusaporto (Bg). Serata elegante, con musica di sottofondo. Certo, il bollito è tradizionale di molte regioni e si può fare in modi diversi.

Il 'bollito” di Vittorio comprende carne di manzo, di vitello, di maiale e di gallina, a partire dal tipico "cappello da prete" con la caratteristica vena di grasso centrale. Servito a buffet con tutte le carni tenute costantemente in caldo, il piatto dei bolliti può essere arricchito da ogni commensale a suo piacimento: con lingua naturale e salmistrata, cotechino, testina,  coda,  punta ripiena, musetto, aletta di vitello, guanciale di manzo e di vitello, stinco di manzo, biancostato di manzo. Un inno alla carne e all'abbondanza.

Diverse anche le salse di accompagnamento: la tradizionale salsa verde, il bagnet rosso (pomodori e peperoni), il rafano, la mostarda, i peperoni verdi alla lombarda, i cetrioli sotto aceto. Di contorno una serie di verdure cotte.

Come vuole la tradizione, ecco poi la tazzina con l'insieme dei tre brodi (gallina, manzo, vitello). Il vino in abbinamento è stato il rosso corposo Faber, ottenuto con le uve di Cabernet Sauvignon e Merlot piantate nella Tenuta della Cantalupa e dedicato dai cinque fratelli Cerea alla memoria di papà Vittorio.

La cena Da Vittorio alla Cantalupa si era aperta con un ricco aperitivo con salumi e formaggi abbinati al Brut Riserva Millesimato 2005 della Tenuta degli Angeli di Carobbio degli Angeli (Bg). A tavola (90 i partecipanti) è arrivato prima una deliziosa polentina di castagne e pomodoro (alla toscana), quindi un entusiasmante risotto alla zucca con crema di zola piccante (un giusto connubio tra dolce e salato). Quindi il 'gran buffet di bollito misto all'italiana”, come lo chiamano Roberto e  Enrico Cerea.

Per finire lo zuccotto ai tre cioccolati e la piccola pasticceria. Inutile dire che la soddisfazione dei buongustai è stata massima.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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