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Casata

La riuscita della “casata” dipende dalla “capata” cioè dal modo in cui si sono divisi i diversi ingredienti durante la cottura e, quindi, dai diversi colori e strati ottenuti. La Casata dell'agriturismo Il Castagneto di Supino (Fr) ha trionfato alla 7ª edizione del Campionato di cucina contadina

 
22 novembre 2010 | 12:06

Casata

La riuscita della “casata” dipende dalla “capata” cioè dal modo in cui si sono divisi i diversi ingredienti durante la cottura e, quindi, dai diversi colori e strati ottenuti. La Casata dell'agriturismo Il Castagneto di Supino (Fr) ha trionfato alla 7ª edizione del Campionato di cucina contadina

22 novembre 2010 | 12:06
 

La cittadina di Pontecorvo, situata nella parte meridionale della provincia di Frosinone, è stata per quattro secoli sotto l'egemonia pontificia sotto forma di enclave a partire dal 10 dicembre 1463 fino all'occupazione da parte del Regno d'Italia avvenuta il 7 dicembre 1860. In questo arco di tempo si racconta che è stato inventato un dolce, unico in tutta la Ciociaria, chiamato 'Casata” per celebrare la visita di un papa a Pontecorvo. Due sono i papi che hanno visitato Pontecorvo, Papa Vittore, poi canonizzato nel 1278 e papa Pio IX nel 1850. Tale dolce, all'inizio senza cioccolato perché ancora non conosciuto, ha successo nell'ambiente ecclesiastico in quanto riproduce i colori della bandiera dello Stato Pontificio: il giallo dell'uovo e il bianco del formaggio. Il nome 'casata” deriva dall'ingrediente base: 'lu case” (il formaggio). Oggi è un dolce tipico che si mangia principalmente a Pasqua.

La riuscita della 'casata” dipende dalla 'capata” cioè dal modo in cui si sono divisi i diversi ingredienti durante la cottura e, quindi, dai diversi colori e strati ottenuti: il marrone del cioccolato e del formaggio insieme in alto e il giallo delle uova in basso.

La Casata dell'agriturismo Il Castagneto di Supino (Fr) ha trionfato ad AgrieTour 2010 nell'ambito della 7ª edizione del Campionato di cucina contadina.



Ingredienti:
Per la pasta: 500 g farina, 4 uova, 100 g zucchero, 30 g olio extravergine d'oliva
Per il ripieno: 20 uova, 600 g formaggio di pecora fresco non salato, 600 g zucchero, 300 g cioccolato fondente grattugiato, una bustina di cannella, 2 limoni grattugiati

Preparazione della sfoglia: impastare 5 uova con la farina, l'olio e un pizzico di zucchero e tirare due sfoglie sottili: una più grande che possa ricoprire fino al bordo l'interno di una teglia circolare piuttosto alta del diametro di circa 30 cm ed una più piccola per ricoprire l'intero composto.

Preparazione del ripieno: versare lo zucchero in un grosso recipiente, farvi cadere il formaggio (di pecora fresco non salato) tritato con lo schiacciapatate amalgamandolo con lo zucchero con una forchetta; aggiungervi le uova uno alla volta avendo cura di rompere i tuorli e le chiare mescolandoli all'impasto e senza sbatterli. Unire la cannella, il cioccolato fondente e il limone grattugiato e mescolare il tutto.

Modalità di cottura: imburrare una teglia e sistemare in essa la sfoglia più grande. Versare sulla sfoglia il ripieno. Con l'altra sfoglia ricoprire il composto facendo attenzione che le due sfoglie aderiscano bene tra di loro per evitare che l'impasto fuoriesca. Preriscaldare il forno a 200°C circa, abbassare il forno a 180°C quando il dolce viene infornato. Portare poco dopo la temperatura a 130° e far cuocere il dolce per tre ore dal momento in cui inizia a crescere. Trascorse le tre ore togliere la 'casata” dal forno. Dopo circa 20 minuti capovolgerla su un piatto da portata e lasciarvela per qualche ora. Successivamente estrarre la teglia e ricapovolgere il dolce su un vassoio e servire a fette. La riuscita della 'casata” dipende dalla 'capata” cioè dal modo in cui si sono divisi i diversi ingredienti durante la cottura e, quindi, dai diversi colori e strati ottenuti: il marrone del cioccolato e del formaggio insieme in alto e il giallo delle uova in basso.

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