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Sovversivi del Chianti Classico? Nessuna “lotta” contro il Consorzio

Dodici aziende agricole hanno organizzato a Firenze una serata in parallelo alla cena di benvenuto per l’Anteprima del Consorzio. Ma 8 hanno dichiarato che non avevano ben compreso le motivazioni di una cena per contestare la politica del Consorzio e che anzi non intendono staccarsi dal Consorzio

di Piera Genta
 
17 febbraio 2011 | 10:43

Sovversivi del Chianti Classico? Nessuna “lotta” contro il Consorzio

Dodici aziende agricole hanno organizzato a Firenze una serata in parallelo alla cena di benvenuto per l’Anteprima del Consorzio. Ma 8 hanno dichiarato che non avevano ben compreso le motivazioni di una cena per contestare la politica del Consorzio e che anzi non intendono staccarsi dal Consorzio

di Piera Genta
17 febbraio 2011 | 10:43
 

FIRENZE - I sovversivi del Chianti Classico: una  brutta definizione quella adottata da 12 aziende agricole che hanno organizzato a Firenze una serata in parallelo alla cena di benvenuto per l'Anteprima del Consorzio. Quali sovversivi?  Ben 8 di queste aziende sono aderenti al consorzio  ed oggi, parlando con alcuni di questi produttori, si evince che molti non avevano ben compreso le  motivazioni di una cena per contestare la politica del Consorzio.  

Susanna Grassi proprietaria di una piccola azienda in Greve in Chianti, aderente al Consorzio  e presente alla cena spiega: «Non avevamo capito lo spirito polemico, per alcuni di noi era ritrovarci tra piccoli produttori che fanno della tipicità il loro cavallo di battaglia, volevamo assaggiare le nostre bottiglie più tipiche. Come stile non sono una sovversiva oltretutto produco  solo Chianti classico,  non voglio uscire dal consorzio, ho un ottimo rapporto, mi riconosco con quello che il Consorzio fa. Al mio tavolo eravamo due produttori e altre 5 persone appassionate del vino che erano venute da noi a fare una verticale».

Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio Chianti classico racconta: «Il motivo del contendere non esiste stiamo parlando del nulla. Non abbiamo nessuna discussione in essere.  La percentuale di Sangiovese nel disciplinare del Chianti classico è ormai consolidata all'80%. Inoltre  non è  mai esistito  il purismo del Sangiovese.  Il Chianti classico è nato come blend: nel 1967 si poteva usare dal 50 al 70% sangiovese, il  30% di uve bianche. Anzi nel corso degli anni la quota del Sangiovese è andata aumentando, proprio perché abbiamo fatto un eccellente lavoro di selezione clonale, con cloni che possono darci vini adatti all'invecchiamento, a resistere a quelle criticità agro-metereologiche. Ma più del vitigno comanda il terroir. Sono stato dispiaciuto leggere su testate importanti questa notizia senza sostanza e non invece i numeri del Chianti classico e parlo dei dati economici, quali l'incremento delle vendite del 21% rispetto al 2009, riequilibrio tra domanda offerta. Un anno difficile, di grande lavoro, in cui abbiamo investito il 20% in più degli altri anni. Abbiamo in corso presso Eataly a New York una fantastica iniziativa che ci sta dando risultati importanti».


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