Con l'approvazione alla Camera in via definitiva del decreto sul Federalismo fiscale municipale l'imposta di soggiorno è stata reintrodotta. La risoluzione, sulla quale il Governo ha posto la fiducia, è passata con 314 sì, 291 no e 2 astenuti. Dopo il voto, il decreto sul fisco municipale andrà oggi in Consiglio dei Ministri per il via libera definitivo e passerà poi al Quirinale per l'emanazione. Entro 60 giorni verrà realizzato il regolamento attuativo.
La Federazione degli albergatori italiani pur mantenendo lo stato di agitazione, ha deciso di accettare le prenotazioni alberghiere per il 17 marzo unicamente per onorare il 150° dell'Unità d'Italia e non arrecare ulteriore danno al settore.
«Cancellata nel 1989, - sostiene il presidente della Federalberghi, Bernabò Bocca - la sua rinascita con il vertiginoso importo fino a 5 Euro a notte rischia di mettere fuori mercato migliaia di imprese».
«Questa tassa - prosegue Bocca - dovrà pagarla chi dorme fuori casa non solo per vacanza, ma anche se in viaggio per lavoro o per motivi di salute e, paradosso dei paradossi, anche se residente nello stesso comune dove se, per qualsivoglia motivo, dovesse soggiornare. Inoltre essa non aiuta la ripresa economica ed anzi ci allontana da quell'alleggerimento della pressione fiscale su imprese e lavoro che da sempre andiamo reclamando».
«Ad aggravare ancor più la situazione - conclude Bocca - la sola introduzione dell'Imu arrecherà aumenti di costo per le imprese alberghiere pari al 18% rispetto a quanto attualmente sopportano per l'Ici».
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