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Il gastronomade Chef Kumalè "sforna" Nuvole di drago & granelli di cous cous

Da oggi in tutte le librerie è disponibile il nuovo libro di Vittorio Castellani aka Chef Kumalé. Nell'anno dei festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità d'Italia e del Centenario Artusiano, esce il suo nuovo Ricettario di

 
05 maggio 2011 | 11:46

Il gastronomade Chef Kumalè "sforna" Nuvole di drago & granelli di cous cous

Da oggi in tutte le librerie è disponibile il nuovo libro di Vittorio Castellani aka Chef Kumalé. Nell'anno dei festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità d'Italia e del Centenario Artusiano, esce il suo nuovo Ricettario di

05 maggio 2011 | 11:46
 

Una prezioso distillato di 200 ricette di 32 Paesi dei 5 Continenti raccolte in 15 anni di viaggi e reportages intorno al mondo ma anche grazie all'intensa attività delle OGM, le Officine Gastronomiche organizzate da Chef Kumalé dal 1996 ad oggi, spesso ospiti di prestigiosi eventi eno & etno-gastronomici.

Nel corso degli ultimi anni l'Italia è molto cambiata, si è trasformata in un paese cosmopolita dove è finalmente possibile gustare i piatti della nostra ricca tradizione regionale alternandoli e integrandoli con quelli della cucina giapponese, indiana, araba, messicana, piatti proposti dai numerosi ristoranti di cucina esotica presenti nelle nostre città.

«Quelle che ho raccolto in questo libro sono ricette piene di suggerimenti preziosi, fissati nel cuore e nella memoria, talvolta appuntati su fogliettini, volanti, mai rubati o estorti ma svelati e narrati da cuoche amiche complici, semplici massaie migranti o grandi chef - ha detto Vittorio Castellani aka Chef Kumalé -. Ciò che ho imparato con passione e grande curiosità, e che riverso in queste pagine, l'ho appreso in una food immersion a 360° dall'anziana donna di un villaggio nel cuore dell'Etiopia o dallo stellato Michelin dei ristoranti più esclusivi di Tokyo. Che differenza fa?

Non intendo con questo sminuire ciò che ho appreso in alcune tra le più importanti scuole del mondo o frequentando, in occasione dei miei frequenti reportage, brevi coking classes da Nooror Somany del Blue Elephant di Bangkok o da Darina Allen della Ballymaloe Cookery School in Irlanda; ma non posso neppure negare che la zuppa di harira più buona l'ho imparata dalla signora Zoubida, una semplice dadà marocchina di Porta Palazzo, il mercato touscouleurs di Torino».

«Anche se oggi è possibile viaggiare low cost intorno al pianeta, non è più indispensabile volare lontano per gustare al meglio le diverse cucine del mondo. Grazie alla maggior facilità di trovare nelle nostre città ingredienti esotici, importati freschi o coltivati nelle nostre campagne, possiamo cucinare ottimi piatti, in grado di conservare i sapori originali».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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