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Progetto “Pia” in val Cavallina La natura come chiave di sviluppo

Con un finanziamento di oltre 3 milioni di euro, il Progetto integrato d'area (Pia) contribuirà a cambiare il volto della val Cavallina e a recuperarne l'identità. Si tratta di 24 operazioni da parte di 16 soggetti che valorizzeranno le risorse ambientali, i saperi locali e il turismo sostenibile

 
27 maggio 2011 | 15:33

Progetto “Pia” in val Cavallina La natura come chiave di sviluppo

Con un finanziamento di oltre 3 milioni di euro, il Progetto integrato d'area (Pia) contribuirà a cambiare il volto della val Cavallina e a recuperarne l'identità. Si tratta di 24 operazioni da parte di 16 soggetti che valorizzeranno le risorse ambientali, i saperi locali e il turismo sostenibile

27 maggio 2011 | 15:33
 

Ecco come una valle prealpina, sottoposta alla pressione urbanistica delle vicine aree di pianura e, forse, ad una crisi di identità, può ritrovarsi e ridisegnare il suo futuro: attraverso un 'ritorno alla natura”, che non è la vacua ricerca di un'età dell'oro che non c'è più, né la rincorsa velleitaria a modelli di museificazione ambientale o a miti bucolici, ma una vera chiave di sviluppo. Concreto e sostenibile. A cambiare il volto della val Cavallina potrà contribuire lo strumento del Pia - Progetto integrato d'area, nell'ambito del Programma operativo regionale competitività 2007/2013 - Fondo europeo di sviluppo regionale.



Con un contributo di 3.177.823 di euro per 6.469.107 euro di investimento totale, attraverso 24 operazioni da parte di 16 soggetti beneficiari (il Consorzio servizi val Cavallina come capofila, 9 comuni, la Comunità montana, 4 parrocchie e la Cooperativa sociale L'Innesto onlus), il progetto 'Pia - La val Cavallina: il ritorno alla natura come chiave dello sviluppo” contribuirà a costruire una nuova identità della valle attraverso il recupero di memorie e saperi locali, la valorizzazione di beni culturali nascosti o 'dimenticati”, la creazione di percorsi di fruizione delle risorse ambientali. Con l'obiettivo finale di far evolvere la vallata in una destinazione attraente del turismo sostenibile anche mediante formule innovative di ricettività: si vorrà rendere partecipe l'ospite alla vita locale, secondo il modello della 'Comunità Ospitale” promosso dall'Associazione nazionale Borghi autentici d'Italia che del Pia val Cavallina funge da 'assistenza tecnica”. Ma in sostanza il Pia ha anche un altro obiettivo: far conoscere e amare di più il proprio territorio agli stessi residenti.

Il Pia è stato ufficialmente presentato ieri a Casazza, presso il Museo della val Cavallina, da Angelo Zamblera, direttore del Consorzio servizi val Cavallina ('Capofila” del partenariato del Pia), da Francesco Silvestri, 'assistenza tecnica” del Pia (Associazione Borghi autentici d'Italia) e da Anna Natali, Sistema nazionale di valutazione politica regionale 2007-2013, con l'intervento in veste di moderatore di Pino Capellini, giornalista e direttore di Orobie.



Il Pia di cui beneficia la val Cavallina (unica zona della Bergamasca su altri 8 Pia lombardi in graduatoria) interessa il territorio di 10 comuni (Cenate Sopra, Entratico, Vigano San Martino, Grone, Spinone al Lago, Monasterolo del Castello, Bianzano, Ranzanico, Gaverina Terme, e in più Casazza, in quanto sede del Consorzio servizi val Cavallina) per un totale di 52 kmq e 11mila abitanti. Le 24 operazioni finanziati ai 16 beneficiari, afferenti ai tre 'assi” previsti dal Bando (ambiente, cultura e turismo sostenibile), riguardano quindi recuperi e rifunzionalizzazioni di centri storici e rurali, di beni architettonici (palazzi nobiliari, mulini, casali tipici) e chiese, di nodi di 'mobilità dolce”, la creazione di allestimenti per la riscoperta delle attività tradizionali, il recupero e la messa in sicurezza delle emergenze ambientali, la realizzazione e il completamento di percorsi ciclabili e sentieristici.

La varietà dei 24 interventi assume un particolare valore poiché non si limita agli 11 enti pubblici, ma coinvolge anche parrocchie e cooperative. Le operazioni gestite dalle parrocchie, sono sì incentrate sul recupero architettonico, ma comportano anche la rifunzionalizzazione di edifici sacri a spazio polivalente (Parrocchia di Borgo di Terzo), la nascita di un luogo di sosta, spiritualità e studio (Parrocchia di Monte Grone), il recupero di un percorso pedonale all'interno del centro storico (Parrocchia di Monasterolo).

Degna di nota anche la complessa operazione de L'Innesto (Il Borgo antico e la valle delle Sorgenti). Baricentrica rispetto a tutta l'ingegneria del Pia, intende qualificare la frazione di Trate (Gaverina Terme) come elemento di attrazione, conoscenza e fruizione sui temi forti del Pia, ovvero biodiversità, storia e tradizione locale. In cantiere la realizzazione di una sorta di ecomuseo della val Cavallina, di laboratori didattici e spazi per attività culturali, di un centro visite che sia punto di partenza e informazione per escursioni in tutta la valle.

Un esempio concreto delle operazioni rese possibili dal Pia (parte delle quali già avviate) è il restauro della Via Crucis di Monasterolo del Castello, sulla piazza della chiesa dei SS. Salvatore. L'inaugurazione dell'opera, il 28 maggio, di fatto suggella il lancio del Pia, e coincide con l'iniziativa 'Il mosaico in piazza: un'opera per tutti”, organizzata dal Consorzio servizi val Cavallina, in collaborazione con la Cooperativa sociale L'Innesto, la Scuola d'arte Fantoni: sotto la guida di animatori didattici 200 ragazzi delle elementari della Val Cavallina, durante la mattinata, si cimentano nella realizzazione di formelle di mosaico che riproducono le stazioni della Via Crucis.

Sempre sabato 28 maggio, nel pomeriggio, sul sagrato della chiesa SS. Salvatore è la volta del Convegno 'Il restauro possibile della val Cavallina fra identità e sviluppo”, organizzato in collaborazione con Cooperativa sociale L'Innesto, Università di Bergamo, Scuola d'Arte Andrea Fantoni, Borghi Autentici d'Italia, con l'ospite di riguardo S.E. Card. Paul Poupard, Presidente Emerito del Pontificio Consiglio della Cultura della Santa Sede.

Come si vede, dunque, un filo conduttore unisce le singole operazioni, e fa si che molte concorrano trasversalmente alla realizzazione degli obiettivi, e che alcune siano propedeutiche al buon risultato di altre.

Il Pia si fonda inoltre sulla definizione di una 'struttura narrativa” del sistema dei beni culturali e ambientali - incentrata a sua volta su alcuni temi forti come gli itinerari e il paesaggio, i mestieri di valle, la casa tradizionale, le feste e i riti religiosi, i giochi tradizionali, la fauna, la flora, i biotopi, la storia scritta ed orale della valle - e sul coinvolgimento di tutti i protagonisti delle comunità locali, cittadini e operatori economici e sociali.

In pratica, questo consiste nel 'preparare il terreno” affinché la val Cavallina possa sviluppare un sistema ricettivo efficiente ed attraente, per conquistare il rango di vera 'destinazione turistica”, seppure nel solo ambito di un turismo sostenibile di piccoli numeri.


I numeri del Pia
Operazioni: 24
Beneficiari: 1 Consorzio di enti locali (Capofila) - Consorzio servizi val Cavallina
10 Enti territoriali locali (9 Comuni e 1 Comunità Montana)
4 Enti ecclesiastici
1 Onlus
Costo ammesso a finanziamento: € 6.469.107,57
Contributo Asse 4: € 3.177.823,43

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