Dopo le importanti degustazioni organizzate in collaborazione con Go Wine a Roma e Milano e la partecipazione alle più prestigiose manifestazioni fieristiche come Prowine e Vinitaly, un'altra considerevole tappa è stata raggiunta dal Consorzio sulla strada della promozione, della tutela e diffusione del Lugana. Dal 25 maggio scorso, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ha preso vita ed effettiva esecutività il nuovo Disciplinare, frutto di una lunga collaborazione che ha visto coinvolti in primis numerosi produttori di Lugana, affiancati e coadiuvati da tecnici agricoli, enologi, funzionari provinciali delle Province di Brescia e Verona, delle Regioni Lombardia e Veneto e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Grazie al nuovo Disciplinare l'identità, la tradizione e l'immagine del Lugana sono ancor meglio tutelate in un mercato sempre più agguerrito che troppo spesso guarda al profitto a discapito dalla qualità, quella qualità che è da sempre punto di riferimento imprescindibile per l' attività produttiva dei consociati e che ha reso il Lugana un vino di eccellenza nei mercati internazionali. Il nuovo Disciplinare non ha solo scopo di tutela, ma anche e soprattutto di continua promozione e diffusione di un prodotto così amato e che continua a riscontrare un favoloso successo.
Le novità introdotte dall'aggiornamento toccano vari temi, tra cui il territorio che costituisce da sempre l'identità del Lugana. L'art. 3 definisce dettagliatamente i confini che delimitano la Doc ribadendone l'area che resta così invariata dal 1967. Sempre in merito al territorio, vengono invece date specifiche sulle zone deputate alla vinificazione e imbottigliamento della Doc Lugana: possono operare tali attività le aziende che sono presenti all'interno dell'area di produzione delle uve.
Si salvaguarda l'attività di quei produttori esterni all'area di produzione che però operano antecedentemente all'entrata in vigore dell'aggiornamento del Disciplinare ma comunque con sede nella provincia di Verona o Brescia. Sempre in merito al territorio viene esplicitamente inserito il concetto di baulatura, indispensabile per evitare il ristagno idrico e definita come caratteristica necessaria per la coltivazione dei vitigni Turbiana. E anche su tale denominazione si esprime il Disciplinare, definendo il Turbiana come sinonimo di Trebbiano di Soave e Trebbiano di Lugana.
Tra le note sul confezionamento troviamo l'aggiornamento riguardo le chiusure: per il Lugana Doc sono ammessi tutti i tipi di chiusure a eccezione dei tappi a corona o a strappo. Il mercato estero infatti ha dato segnali di essere più sensibile a chiusure alternative al classico tappo in sughero.
Da ultimo, a coronamento dell' impegno e del lavoro del Consorzio, l'aggiornamento del Disciplinare porta ufficialmente a battesimo due nuove tipologie di Lugana già presentate in anteprima nella prestigiosa cornice di Vinitaly 2011: il Lugana Riserva e il Lugana Vendemmia Tardiva. Il primo è la naturale evoluzione del Lugana Superiore: affinato per almeno 24 mesi di cui 6 in bottiglia. Il Lugana Vendemmia Tardiva è forse la miglior sintesi tra perizia e inventiva prodotta dal Consorzio nel 2011. Le uve lasciate in "surmaturazione" e raccolte tra fine ottobre e inizio novembre risultano più ricche e concentrate, e rendono il Lugana più morbido e denso, il cui tono dolce viene perfettamente controbilanciato da una punta di acidità.
Il 4 agosto prossimo, tramite un incontro indetto dal Consorzio, sarà l'occasione per i Consociati di confrontarsi sul nuovo Disciplinare e sulle grandi opportunità che esso porterà per il futuro dell'attività produttiva e dell'immagine della Doc Lugana.