Quadruplicare il fatturato di un bar in tempi di crisi è possibile. Il segreto è puntare sulla qualità e, soprattutto, accaparrarsi quella fetta di mercato composta da circa 40 milioni di persone solo in Europa che hanno particolari esigenze alimentari tra intolleranti, vegetariani, vegani, celiaci e salutisti, senza contare tutta quella consistente fetta della popolazione che ha ormai imparato a fare attenzione a ciò che mangia e beve. A dimostrare che la strada è non solo percorribile, ma vincente, è il primo BiologicBar aperto, a Milano, come un test di EcoWorldHotel, il primo gruppo di alberghi e b&b ecologici ed ecosensibili.
«Dalla sua apertura a febbraio-marzo a oggi il BiologicBar ha quadruplicato il proprio fatturato, e non solo - spiega all'Adnkronos Alessandro Bisceglia, presidente di EcoWorlddHotel - ha anche fatto aumentare l'indice di gradimento TripAdvisor dell'hotel in cui si trova». Situato all'interno dell'hotel La Residenza di Milano, il BiologicBar è il primo del suo genere in Italia, ma visto il successo EcoWorldHotel avvierà il processo di affiliazione a partire da febbraio 2012, quando i bar di qualsiasi albergo in tutta Italia potranno convertirsi al biologico e biodinamico, sotto la guida del gruppo.
«L'Italia è il primo Paese in Europa per produzione biologica, della quale esportiamo il 75% - aggiunge Bisceglia - quando i turisti vengono da noi, si aspettano coerenza, cioè di trovare nella prima colazione e nei menu del ristorante dell'albergo in cui alloggiano alimenti bio, che tra l'altro già conoscono perché li acquistano nel loro Paese». Entro il 2012, a Milano apriranno altri 2-3 BiologicBar, confermando come la tendenza sia ormai avviata.
Che l'interesse ci sia, lo conferma anche Alfredo Zini, vice presidente dell'Epam, associazione che rappresenta a Milano i pubblici esercizi e che all'inizio del 2011 ha avviato il corso 'Razionalizzazione delle risorse energetiche e riduzione degli impatti ambientali” al quale hanno partecipato 12 aziende e 22 lavoratori. «C'è l'interesse, ma anche un po' di burocrazia che mette il freno», sottolinea.
«Nonostante questo, c'è voglia di cambiare direzione e in molti stanno investendo in questa direzione - aggiunge Zini - come l'ostello in via Medici, già particolarmente attento al risparmio energetico e alla sostenibilità. Il problema, però, riguarda le amministrazioni che non premiano chi si impegna e investe per l'ambiente, a volte scoraggiando gli imprenditori. Ma la clientela c'è, e rappresente una buona fetta di mercato».
In attesa di superare le resistenze, al BiologicBar si può chiedere un caffè biologico, gustare menu a chilometri zero, eco-aperitivi e cocktail analcolici da agricoltura biodinamica. Da sorseggiare seduti su sedie o appoggiati a tavolini in cartone riciclato.
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