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Il Comune di Serina (Bg) ogni anno sponsorizza una pubblicazione storica di tipo locale o vallare ma anche di più ampio respiro per trasportare il lettore nelle atmosfere del passato, ricche di tradizioni, sapori e amore per la terra e per le produzioni locali. Tutto questo è stato racchiuso da Cristian Bonaldi nel libro 'Profumi e sapori di un tempo”. Un goloso excursus tra 285 ricette tipiche della tradizione popolare bergamasca. Il libro sarà pubblicato a metà dicembre per le edizioni Corponove e distribuito gratuitamente dal Comune per Natale a tutta la popolazione. Chiunque lo desidera può prenotarlo alla segreteria comunale al prezzo in offerta di 15 euro più spese di spedizione.
«Come è nato questo ricettario?», si domanda il curatore Cristian Bonaldi nella presentazione del libro. «Vista la vocazione particolare dell'Amministrazione Comunale di Serina nel promuovere pubblicazioni sulla storia del nostro paese, ho proposto al Sindaco l'idea di un libro che raccogliesse le antiche ricette della cucina bergamasca. Dato che da alcuni anni avevo iniziato a trascrivere, dalla viva voce degli anziani, queste perle culinarie, ora ho avuto l'occasione di continuare e portare a compimento il lavoro intrapreso. Questa pubblicazione vuole essere un 'ponte tra le generazioni”. Generazioni diverse, attraverso un percorso della memoria, hanno riscoperto la tradizione gastronomica dei nostri avi che cucinavano piatti semplici dai sapori schietti e genuini, tipici del carattere contadino della gente bergamasca, facendo così affiorare un patrimonio di ricordi e sapori legati a momenti di vita vissuta come una particolare ricorrenza familiare, religiosa o della comunità. Il manuale propone ricette appetitose e menu per le diverse stagioni dell'anno che hanno la peculiarità di avere tra gli ingredienti i prodotti tipici tradizionali del nostro territorio. Non mancano prelibatezze famose rivisitate dalla fantasia dei cuochi e delle massaie che, ripetendo gesti antichi e sapienti, mantengono inalterato tutto il sapore della ricetta originaria».
«Queste squisitezze - conclude Bonaldi - sono dunque un'occasione per far conoscere i buoni prodotti e sapori di un tempo e, insieme, riportare alla memoria momenti di vita, affetti e valori familiari da condividere con i più giovani e conservare quale patrimonio per il futuro. Una ricetta diventa così la storia quotidiana di una terra, un patrimonio da salvaguardare e di cui fare tesoro anche per gli anni a venire».