Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 29 marzo 2024  | aggiornato alle 15:58 | 104275 articoli pubblicati

Apicoltura urbana all'Orto botanico A Torino il miele delle api di città

Fino alla fine di novembre all’Orto botanico di Torino ci sarà un'apertura straordinaria per consentire di assaggiare i mieli prodotti nell’ambito del progetto di Apicoltura urbana e di ammirare le opere dell’artista vercellese Nicoletta Mauri, ideatrice dell’etichetta dei barattoli di miele

di Piera Genta
 
23 novembre 2011 | 10:32

Apicoltura urbana all'Orto botanico A Torino il miele delle api di città

Fino alla fine di novembre all’Orto botanico di Torino ci sarà un'apertura straordinaria per consentire di assaggiare i mieli prodotti nell’ambito del progetto di Apicoltura urbana e di ammirare le opere dell’artista vercellese Nicoletta Mauri, ideatrice dell’etichetta dei barattoli di miele

di Piera Genta
23 novembre 2011 | 10:32
 

TORINO - è il secondo anno che l'Orto botanico di Torino organizza una apertura straordinaria fino a fine novembre per consentire di assaggiare i mieli prodotti nell'ambito del progetto di Apicoltura urbana, di ammirare le opere dell'artista vercellese Nicoletta Mauri, ideatrice dell'etichetta dei barattoli di miele, e di visitare, con guide esperte, le collezioni di piante e gli spazi verdi, 'spiando” le api che si preparano al lungo sonno invernale. Torino con il miele dell'Orto botanico, quello di Mirafiori sud in strada del Drosso si inserisce tra le grandi città che hanno sviluppato questa forma di rispetto per l'ambiente: New York ha oltre 600 apicoltori e il miele del Grand Palais o quello dei Giardini del Lussemburgo di Parigi sono diventati un prodotto prezioso come quelli di Londra, Berlino, Hon Kong, Roma.

L'idea di far nascere un apiario nel 'Boschetto” dell'Orto botanico di Torino è di Lorenzo Domenis, veterinario, e Marco Cucco, giardiniere in collaborazione con l'Università di Torino, responsabile della struttura. Oggi in uno dei più emblematici parchi della città vivono e prolificano 5 famiglie di api, in cassette di legno che portano i nomi di altrettante donne di famiglia. «Sono tre le raccolte – ci racconta il Lorenzo Domenis – si inizia ai primi di maggio poi a fine maggio e l'ultima a fine luglio. Se ne ricava un miele millefiori con prevalenza di ippocastano chiamato Risveglio di primavera, Sogno d'estate con acacia e ailanto e Sussurro d'autunno per l'ultimo raccolto con castagno e tiglio. Tutti questi prodotti vengono venduti presso l'Orto Botanico stesso».



L'Orto Botanico dell'Università di Torino è stato fondato nel 1729 dal re Vittorio Amedeo II si trova adiacente al castello del Valentino e all'interno del Parco Fluviale del Po. In origine il giardino aveva una superficie di circa 6800 metri quadri ed era strutturato in forme geometriche, con due grosse vasche, presso le quali convergevano aiuole e stradine. L'attuale edificio, che contiene l'aranciera, la serra calda ed il museo-erbario, fu costruito negli anni '20 dell'Ottocento. Al 1830-40 risale invece il "boschetto" che conserva specie esotiche e dove fu ricostruito un lembo del bosco tipico della pianura padana occidentale. Dopo alcuni ampliamenti e modifiche, nel 1893 l'Orto Botanico assunse l'aspetto attuale, con un'estensione di ben 27mila metri quadri. Alcune modifiche interne per ricavare laboratori ed aule ridussero successivamente gli spazi dedicati alle serre. Nel 1962-63, a cura di B. Peyronel, su una collinetta con rocce e terra appositamente creata fu allestito un "alpineto", in cui furono collocate le piante alpine. è stato riaperto al pubblico nel 1995, ospita oggi circa 6000 specie botaniche, con più di cento famiglie di piante erbacee rappresentate, un arboreto, un'aranciera ed alcune serre, nelle quali, oltre alla flora locale, sono coltivate anche piante medicinali, industriali ed esotiche. Un piccolo settore del giardino riunisce inoltre le specie citate nelle Sacre Scritture.

L'Orto Botanico è dotato di laboratori attrezzati per ricerche di fitologia e anatomia delle piante e di micologia, di una ricca biblioteca, di erbari e di importanti collezioni iconografiche, tra le quali la celebre "Iconographia Taurinensis" (65 volumi con 7460 tavole miniate, curata da Carlo Allioni).

Annesso al giardino vi è anche il Museo dell'Orto Botanico, nel suo genere uno dei più importanti d'Italia, che ospita numerose e ricche raccolte botaniche, donate da vari studiosi.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       


Italmill
Julius Meiln
Molino Dallagiovanna

Italmill
Julius Meiln
Molino Dallagiovanna

Molino Grassi
Mulino Caputo