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L'arte nella Vernaccia Raggiunti vertici d’eccellenza

Più di 60 gli operatori internazionali ospiti all'anteprima della Vernaccia di San Gimignano, provenienti da tutto il mondo. Grande successo di pubblico e molta soddisfazione per il Consorzio. Letizia Cesani, presidente della Denominazione San Gimignano ci racconta un prodotto eccellente

di Riccardo La Palombara
 
21 febbraio 2012 | 18:41

L'arte nella Vernaccia Raggiunti vertici d’eccellenza

Più di 60 gli operatori internazionali ospiti all'anteprima della Vernaccia di San Gimignano, provenienti da tutto il mondo. Grande successo di pubblico e molta soddisfazione per il Consorzio. Letizia Cesani, presidente della Denominazione San Gimignano ci racconta un prodotto eccellente

di Riccardo La Palombara
21 febbraio 2012 | 18:41
 



Due giorni, 19 e 20 febbraio, per la settima edizione dell'anteprima della Vernaccia di San Gimignano. Nelle sale del museo di Arte moderna e contemporanea De Grada, in provincia di Siena, si sono riuniti trentasei produttori del Consorzio della denominazione San Gimignano, e hanno presentato le Vernacce che usciranno sul mercato nel corso del 2012 accanto a quelle delle annate precedenti.

Foto di Antonio VollarioPiù di sessanta gli operatori internazionali ospiti del Consorzio, provenienti da tutto il mondo e un grande successo di pubblico, forse anche grazie alla scelta di lasciare l'ingresso libero e gratuito per il consumatore finale nella giornata di domenica.

I vini base dell'annata 2011 hanno confermato le aspettative dei giorni della vendemmia: il fresco della seconda parte di luglio e dei primi giorni di agosto, oltre all'elevata escursione termica, hanno favorito la maturazione fenolica e zuccherina, preservato il bagaglio aromatico e garantito un perfetto stato sanitario delle uve, che hanno prodotto vini equilibrati, con buona struttura e gradazione alcolica.

Stesse caratteristiche che si sono riscontrate nelle Selezioni dell'annata, vini che a seconda delle scelte aziendali sono dei veri e propri cru oppure prodotti da uve selezionate provenienti da vigneti diversi.

Per quanto riguarda la tipologia Riserva, per la quale il disciplinare di produzione prevede un affinamento minimo in cantina e bottiglia di 13 mesi prima di uscire sul mercato, è stata presentata l'annata 2010; molte aziende però preferiscono però un periodo più lungo di affinamento, tanto che hanno presentato Vernacce Riserva delle annate 2009, 2008 e 2006.

Oltre alle anteprime, ai banchi di assaggio dei produttori si sono degustati anche vini già in commercio, che hanno fatto scoprire al pubblico l'evoluzione nel tempo di questo atipico vino bianco, che si comporta come un rosso: l'affinamento in bottiglia regala alla Vernaccia di San Gimignano mineralità e struttura, note sapide e torbate. Caratteristica che rende la Vernaccia di San Gimignano un ottimo vino a tutto pasto, che a seconda della tipologia può accompagnare piatti a base di pesce e verdure, ma anche secondi di carne bianca, dagli animali da cortile al maiale.

Letizia CesaniIn questa occasione abbiamo intervistato il presidente della Denominazione San Gimignano, Letizia Cesani (nella foto).

Cos'è cambiato in questi ultimi anni per questo vino bianco simbolo della Toscana?
«è cambiato molto. Sembra quasi un paradosso perché in fondo è un vino antico che può sembrare uguale a se stesso anno dopo anno. Nella realtà produttiva si è acquisita una maggiore consapevolezza, c'è stata una crescita culturale che ha consentito di raggiungere vertici d'eccellenza»

Sul piano tecnico si è notata una maggiore unità di stile. Cosa ha fatto il Consorzio per questo?
 «Una delle missioni del Consorzio è stata quella di rendere la denominazione facilmente riconoscibile, con un'identità chiara. Questo non significa un unico metodo di vinificazione, perché la complessità delle vernacce è anche una ricchezza; il nostro è stato una lavoro di ricerca dei cloni di vernaccia, con una selezione che puntasse al raggiungimento della massima qualità. Così sono stati puliti i vigneti. Poi è stato fatto un grande lavoro sulla degustazione, in modo da evitare personalizzazioni eccessive»

E sul piano dei numeri come possiamo sintetizzare attualmente la produzione?
«Il lavoro è andato molto bene, perché non abbiamo perso un ettaro di vigneto su 900. Cinque milioni sono le bottiglie di vino ogni anno e le giacenze sono pari a zero. La domanda di vernaccia è in aumento, quindi forse la strada intrapresa è quella giusta in un periodo di crisi»

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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