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Conaf: sì alla produzione integrata Ma si usi la certificazione esistente

Per il Conaf il Sistema di qualità nazionale produzione integrata può aiuatare a certificare l'impegno nella gestione aziendale secondo i principi dell’agricoltura integrata, ma che può anche essere percepito come un “balzello” burocratico se non armonizzato con gli standard già esistenti

 
27 febbraio 2012 | 09:39

Conaf: sì alla produzione integrata Ma si usi la certificazione esistente

Per il Conaf il Sistema di qualità nazionale produzione integrata può aiuatare a certificare l'impegno nella gestione aziendale secondo i principi dell’agricoltura integrata, ma che può anche essere percepito come un “balzello” burocratico se non armonizzato con gli standard già esistenti

27 febbraio 2012 | 09:39
 

Sì al Sistema di qualità nazionale produzione integrata (Sqnpi) purché venga integrato son i sistemi di certificazione già esistenti, per evitare sovrapposizioni per produttori e controlli. Lo sottolinea Andrea Sisti, presidente Conaf (Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali), commentando la presentazione avvenuta al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali del nuovo sistema di certificazione e marchio.

«Il Sqnpi - sottolinea Cosimo Damiano Coretti, consigliere Conaf coordinatore dipartimento sicurezza agroalimentare - è un sistema che può rappresentare un importante strumento per il settore agroalimentare italiano per comunicare e certificare il proprio impegno nella gestione aziendale secondo i principi dell'agricoltura integrata, ma che può anche essere percepito dai produttori come un ulteriore 'balzello” burocratico, se non armonizzato con gli standard già esistenti».

«Sul mercato esistono sistemi/standard già in uso e universalmente riconosciuti (es. Global Gap, Uni Iso 11233:2009) - spiega Enrico Antignati, consigliere Conaf coordinatore dipartimento agricoltura, sviluppo sostenibile ed energie rinnovabili - che presentano moltissimi punti in comune con il nuovo sistema proposto».

«La loro mancata armonizzazione - prosegue Coretti - si tramuterebbe in un aumento del numero di adempimenti burocratici per le aziende, in contrasto con la politica delle semplificazioni nazionale e comunitaria, ma anche con quanto auspicato dalla stessa Ue (2008) nel cosiddetto 'Libro Verde sulla qualità dei prodotti agricoli: norme di prodotto, requisiti di produzione e sistemi di qualità”, relativamente all'autoregolamentazione e alla co-regolamentazione».

Il Conaf, al fine di ridurre i rischi, e per rendere il Sqnpi un efficace strumento nell'ambito dell'applicazione della direttiva CE 128/09 per un uso sostenibile di pesticidi, prospetta alcune proposte: armonizzare il Sqnpi a quelli in essere e largamente diffusi (es. Global gap e Uni Iso 11233:2009) attraverso un mutuo riconoscimento; possibilità di utilizzo del marchio Sqnpi per le aziende certificate secondo gli standard ricordati o riconosciuti equipollenti; porre al centro del sistema, in qualità di soggetto competente, per il trasferimento alle aziende agricole dei requisiti richiesti, la figura di un consulente professionale qual è il dottore agronomo e dottore forestale.

«Inoltre – aggiungono Coretti e Antignati – è utile definire un Disciplinare unico di Difesa nazionale e affidare al consulente professionale la responsabilità di deroga attraverso lo strumento della prescrizione in modo che interventi fitosanitari suppletivi e/o differenti, sempre nei limiti dettati dalla normativa cogente, siano autorizzati e documentabili nell'ambito del processo di certificazione».

Inoltre in un ottica di condivisione e di convergenza dei rispettivi interessi il Conaf propone di modificare il DM 2722 del 17/04/2008 in modo da consentire l'ingresso nei gruppi tecnici del Comitato produzione Integrata di altri soggetti, oltre a quelli istituzionali, legati alla realtà produttiva agricola.


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