'Dire, fare, mangiare”, vi dice nulla? Un titolo giocoso, quello dato al libro di Luca Iaccarino ed edito da Add, che ci racconta in maniera tanto ironica quanto puntuale il mondo del cibo. Del cibo si parla, molto o forse troppo, il cibo si fa, e spesso diventa arte, e ovviamente si mangia.
E dunque come si può ridurlo al semplice sapore, che pur non si disprezza? Il cibo è anche l'emozione di chi lo gusta, non un semplice criterio oggettivo. E allora, come ci può commuovere il tratto incerto del disegno di nostro figlio e la Gioconda lasciarci indifferenti, così non necessariamente le pietanze prelibate del Louis XV di Alain Ducasse sono oggettivamente migliori delle panelle palermitane.
Accompagnato nel suo viaggio dalla moglie Lisa e del figlio Edoardo, il critico culinario di Repubblica Torino, ci scrive, come in un diario, o meglio, come se ci confidasse, quasi fossimo seduti a tu per tu davanti ad un'informale birretta, i lati comici della cucina ma anche quelli poetici. E chi parte con 'Ho una naturale diffidenza verso i magri. Giuda era magro. Hitler era magro. Dart Fener era magro” per arrivare a citare Kant, certamente non ha solo molto da dire, ma lo fa anche bene.
Dire fare mangiare. Un libro di storie gustose
di Luca Iaccarino
Pagine: 256
Prezzo: 15 euro
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