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Olio colpito dal falso Made in Italy Ma i consumi crescono del 4,2%

Il crollo del 19% dei prezzi dell’olio alla produzione è dovuto al falso Made in Italy, non al calo del consumo domestico, come sostiene il quotidiano britannico Financial Times. Al contrario il mercato dell’olio in Italia ha registrato nei primi mesi del 2012 una crescita dei consumi del 4,2%

28 maggio 2012 | 18:04
Olio colpito dal falso Made in Italy Ma i consumi crescono del 4,2%
Olio colpito dal falso Made in Italy Ma i consumi crescono del 4,2%

Olio colpito dal falso Made in Italy Ma i consumi crescono del 4,2%

Il crollo del 19% dei prezzi dell’olio alla produzione è dovuto al falso Made in Italy, non al calo del consumo domestico, come sostiene il quotidiano britannico Financial Times. Al contrario il mercato dell’olio in Italia ha registrato nei primi mesi del 2012 una crescita dei consumi del 4,2%

28 maggio 2012 | 18:04
 

Il crollo dei prezzi alla produzione del 19% nel primo trimestre del 2012 è dovuto al fatto che viene spacciato come Made in Italy olio di oliva importato e non al crollo dei consumi che, al contrario, in Italia sono aumentati del 4,2%, mentre la produzione si è ridotta addirittura del 6% nell'ultima raccolta. La crisi di mercato dell'olio italiano, dunque, è una realtà le cui motivazioni vanno ricercate nella mancanza di trasparenza sulla provenienza dell'olio di oliva in vendita, non, come afferma il Financial Times, nel calo del consumo domestico dovuto alla crisi economica. è quanto sottolinea la Coldiretti nel commentare l'allarme del quotidiano finanziario britannico sul crollo dei prezzi dell'olio di oliva ai minimi da 10 anni.



L'arrivo di olio di oliva straniero in Italia ha raggiunto il massimo storico di 584mila tonnellate e ha superato la produzione nazionale, in calo nel 2011 a 483mila tonnellate. Il risultato del sorpasso è il fatto che oggi la maggioranza delle bottiglie di olio proviene da olive straniere senza che questo sia sempre chiaro ai consumatori ma si assiste anche ad una forte riduzione della qualità dell'olio in vendita, oltre che a una pericolosa proliferazione di truffe e inganni. L'Italia è il primo importatore mondiale di olio che per il 74% viene dalla Spagna, il 15% dalla Grecia e il 7% dalla Tunisia.

Nel 2011 si è verificato un ulteriore aumento del 3% nelle importazioni di olio di oliva dall'estero che sono quasi triplicate negli ultimi 20 anni (+163%), sommergendo di fatto la produzione nazionale, che sarebbe peraltro quasi sufficiente a coprire i consumi nazionali. Gli oli di oliva importati in Italia vengono infatti mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all'estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri dove sono state esportate 364mila tonnellate nel 2011. Non è un caso che, secondo una analisi Coldiretti/Eurispes, il 19,1% dell'olio extracomunitario importato in Italia nel 2010 è stato destinato alla provincia di Lucca, mentre il 10,1% alla provincia di Genova dove si trovano importanti stabilimenti.

Sotto accusa è anche la mancanza di trasparenza visto che quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia contengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, secondo una indagine della Coldiretti. E questo nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal 1° luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte 'miscele di oli di oliva comunitari”, 'miscele di oli di oliva non comunitari” o 'miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari”, obbligatorie per legge nelle etichette dell'olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull'etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre, spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all'italianità fortemente ingannevoli. I consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente...

Per superare queste difficoltà era stato firmato il 3 agosto 2011 dall'allora ministro delle Politiche agricole Saverio Romano il decreto 'Norme in materia di leggibilità delle informazioni inerenti l'origine dei prodotti alimentari” che, a distanza di quasi un anno, non è stato ancora pubblicato e sembra essere sparito. A fronte di questa incertezza la Coldiretti ha presentato una proposta di legge salva-olio Made in Italy sottoscritta da numerosi parlamentari e che vede come primi firmatari la senatrice Colomba Mongiello (Pd) e il senatore Paolo Scarpa Buora (Pdl), a dimostrazione di un vasto consenso che ci si augura conduca ad un iter rapido.


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