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Sommelier o conducente? Questo è il problema!

I mass media hanno contribuito a modificare la figura del sommelier, che è diventato un po' un fenomeno da baraccone. Fa gare, va e viene dai ristoranti di grido, fa wine list, commercia in vini, organizza degustazioni e guarda come dei miserabili i poveri ristoratori che non possono permetterselo

di Guerrino Di Benedetto
 
05 agosto 2012 | 11:59

Sommelier o conducente? Questo è il problema!

I mass media hanno contribuito a modificare la figura del sommelier, che è diventato un po' un fenomeno da baraccone. Fa gare, va e viene dai ristoranti di grido, fa wine list, commercia in vini, organizza degustazioni e guarda come dei miserabili i poveri ristoratori che non possono permetterselo

di Guerrino Di Benedetto
05 agosto 2012 | 11:59
 

Un fantasma si aggira fra i tavoli dei ristoranti, un fantasma che spesso spaventa e spesso rassicura i clienti, ma spessissimo spaventa più i ristoratori e a volte non li rassicura. Strana figura il sommelier. è interessante notare che l'etimologia della parola sommelier deriva dal francese provenzale 'saumalier”. Che, a sua volta, deriva dal latino 'sagma”, parola che designava il conducente di bestie da soma (interessante sarebbe capire chi sono le bestie: problema aperto!).

Col tempo la parola però mutò significato identificando prima l'addetto ai viveri e poi il cantiniere. Oggi la parola sommelier indica un professionista che conosce e riconosce le tipologie dei vini, la loro qualità, le loro caratteristiche e da un po' di anni a questa parte è la figura che guida i clienti soprattutto nella scelta dell'abbinamento migliore fra il cibo e il vino.

Poi però, negli ultimi tempi i mass media enogastronomici hanno contribuito a modificare la sua figura così il sommelier è diventato un po' un fenomeno da baraccone, fa gare e concorsi va e viene dai ristoranti di grido (spesso gridandolo ai giornali), fa, disfa e vende wine list, commercia in vini, organizza degustazioni e dulcis in fundo, guarda come dei miserabili tirchioni i poveri ristoratori che non possono permetterselo, che, poi, preda della sudditanza psicologica, gli commissionano liste di vini per poter almeno dire ai clienti che la loro lista l'ha fatta lui, 'che per anni ha lavorato per tale ristorante e poi è passato dalla Francia e poi ha girato l'Italia” e ora è qui, nella mia lista.

Come un tempo accadeva nell'Atene della Accademia che si identificasse Aristotele con il famoso 'ipse dixit”. Se lo ha degustato lui allora buon vino a tutti e un piccolo scioglilingua: et voilà, aprite una bottiglia e lui vi dirà ciò che va e ciò che non va, ma se è la sua buona sarà. Se non avete risolto il problema non vi preoccupate  un sommelier non è per tutti.

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16/08/2012 12:22:00
16) Era meglio chiedere scusa...
Gentilissimo direttore, gentilissimo Sig. Di Benedetto. Scusate il mio ennesimo intervento, ma giuro che si tratta dell'ultimo in quanto penso di aver dato troppo peso ad un articolo veramente povero in contenuti e pieno di affermazioni che non meritavano tutta l'attenzione, che noi sommelier tuttavia gli abbiamo concesso. Ma vediamo di capirci... Ma scusi, caro Sig. Di Benedetto, ma se il suo intento era davvero quello di fare conoscere il significato etimologico della parola "sommelier", serviva usare quei toni? Fermo restando che tutti noi "che facciamo gare" lo conosciamo questo significato e possiamo raccontarle molte più cose, di quanto lei ha scritto, se in un articolo usa parole come "fenomeni da baraccone", "fantasmi che si aggirano tra i tavoli", "guarda come dei miserabili i poveri ristoratori che non possono permetterselo" ecc.. quale reazione si aspettava? Un tappeto rosso? Degli applausi a scena aperta da parte nostra? Parole dure, parole che danno un'immagine distorta alle centinaia di lettori di questa testata. Salvo poi spiacersi, perché non era sua intenzione offendere la categoria dei sommelier? Suvvia, Sig. Di Benedetto... Siamo d'accordo che lei la parola "truffatori" non l'ha usata, ma è questo il disegno che da alla nostra categoria in chiusura di articolo. Già... ma siamo noi che sfruttiamo il vizio italico di mettere in bocca agli altri parole mai dette ad una persona che in un articolo non voleva assolutamente generalizzare, ma che di fatto, è quello che si evince leggendolo. Se poi lei nella sua vita ha incontrato (e letto) solo di pessimi sommelier, noi non ne abbiamo colpa. E se nel suo articolo voleva colpire SOLO queste persone, mi perdoni, credo che lei abbia sbagliato tempi, modi e termini per farlo. Basterebbe informarsi un po' di più, prima di redigere un articolo e capire che la nostra associazione è fatta di persone oneste e che svolgono le loro mansioni con la maggiore professionalità possibile. Alcune volte ci riusciamo, altre volte no. Ma quando sbagliamo, chiediamo scusa. Ecco, proprio quella parola usata solo in principio a giustificazione del suo ritardo di risposta, ma che poi non è stata più utilizzata nel corso di intervento per mettere la parola fine all'affronto (poiché di questo si tratta...) usato nei confronti della nostra categoria. Non voglio fare il paladino della giustizia in difesa della categoria, visto che non sono il presidente dell'Associazione, ma penso di esprimere, con queste parole, il pensiero di molti dei miei colleghi. Già, anche di quelli pessimi. Le mie più vive cordialità,

Sommelier Il Sole di Ranco
14/08/2012 15:45:00
15) Siamo al capolinea...
Gentile Direttore, realmente mi chiedo come si possa publicare un articolo di così basso profilo. Siamo al capolinea di un'informazione diffamatoria e offensiva nei confronti si una categoria di PROFESSIONISTI. Non posso non sentirmi offeso e amareggiato da questo articolo, e mi meraviglio che un quotidiano serio e professionale possa pubblicare articoli simili. Sono questi i casi dove l'ascoltatore o il lettore viene confuso e allontanato da quella che é la realtà, fatta di studio e ricerca, dove la ristorazione sta cambiando e le figure sono in evoluzione e continua ricerca per stare al passo con il mercato, e dove il Sommelier oltre ad essere un comunicatore e un esperto non é ne giudice ne un venditore di fumo. Mi auguro possiate scrivere articoli più seri, con basi fondate su verità e attenta ricerca e non per sentito dire. Micol Abbondanza Sommelier The Arts Club Patron H.R.H Prince Philip Duke of Edinburgh London, United Kingdom

Sommelier The Arts club London UK
14/08/2012 14:03:00
14) Immagine distorta del vero sommelier
Che pessimo articolo!!! è già molta la fatica che facciamo, i sacrifici, per poi sentirsi dare del "fenomeno da baraccone" solo i professionisti sanno quanti sacrifici si son fatti per arrivare ad una professione, vncere un concorso, un lettore distratto e fuori dall'ambiente non percepirà che un'immagine distorta di questa professione, che è poi l'immagine che hanno in molti, pare che fare il sommelier corrisponda a non far nulla, o poco, spesso mi chiedono se io a lavoro bevo e basta e faccio anche altro.... ci mancano solo questi aricoli, che invece di approfondire e di valorizzare, deprimono ultriormente una professione. P.S. La maggior parte dei ristoratori ritiene di non aver bisogno di un sommelier, in quanto non sà neanche quale sia il suo vero lavoro. Siamo proprio in Italia

SommelierSaint Hubertus Resort
13/08/2012 11:30:00
13) Nessuna intenzione di offendere i sommelier
Gentile Direttore, chiedo scusa se rispondo in ritardo alle tante mail di reazione al mio articolo, ero in Austria anche a degustare del buon vino. Mi spiace se il mio articolo ha urtato ed offeso, non volevo, la categoria dei Sommelier, non è mai stata mia intenzione scrivere per denigrare ne ho mai parlato di Sommelier truffatori, ma questo mettere in bocca parole non dette è un vizio italico che non risparmia neanche i bravi Sommelier. Mi spiace che sia passato in secondo piano la parte etimologica della parola, forse nessuno la conosceva? Purtroppo un articolo è sempre breve per parlare di qualsiasi argomento e non ho mai voluto generalizzare, non ho mai pensato di fare tutta un erba un fascio, non tutti i politici sono disonesti, non tutti gli impiegati statali sono lazzaroni etc. ma purtroppo quando si parla di un settore, o di una casta, le reazioni scattano, sono il primo a giurare sulla bravura e bontà di chi ha risposto, nomi eccellenti, per me che sono uno sconosciuto a tutti. Lavoro nella ristorazione dal 1993, nasco nel mondo del vino, dal lavoro in sala che mi ha dato grandi soddisfazioni, mi formo nel marketing e nella comunicazione prima nel mondo della Formula Uno e poi nel settore enogastronimico,ho gestito un paio di locali, da 5 anni insegno in un Centro di Formazione Professionale da un anno sono AD di una società di ristorazione non sono nessuno solo perchè in Italia devi far comparire il tuo nome da qualche parte, nel bene o nel male. Grazie a Dio faccio un lavoro di grande soddisfazione Kafka lavorava alle assicurazioni, Gadda in banca, Pessoa in un oscuro ufficio doganale, a me basterebbe lo 0,1 per cento del loro sapere per sentirmi realizzato. Amo il vino, ne ho seguito e ne seguo le vicende, amo le persone che fanno il vino i territori e grazie a Dio viaggio e cerco di imparare, e se leggete i miei articoli passati lo vedete.Forse ho incontrato o letto di pessimi Sommelier, ma ciò non toglie che alla base di tutto c''è l''amore, la passione e il cuore per il vino, per cui vi assicuro che dietro di me non c''è nessuna Spectra, ma solo grappoli d''uva che fra poco verrà raccolta, alla faccia di Totò Cuffaro e di tanti Soloni. Grazie e un buon calice a tutti voi.

Libero Professionista
07/08/2012 14:00:00
12) Generalizzare così, no!
A Guerri' hai provocato,e mo so c..zi tuoi. Sara' anche vero che qualche personaggio "si crede" e pensa di essere un essere superiore e magari e' un vero somaro, ma generalizzare cosi' cosi'nooo, mica siamo su novella 3000. Questi esseri superiori li troviamo in ogni settore, tra i giornalisti pure. Per quest'anno si accomodi, a zappareee.

Venditore,sommelier,imbonitore.
07/08/2012 09:38:00
11) Non sono d'accordo
Gentilissimo direttore, così siamo noi a non aver colto lo "spirito provocatorio che anima sempre le 'opinioni' di Di Benedetto"??? Ma mi faccia il piacere, direbbe Totò... Mi spiace ma non sono d'accordo, una testata come la sua che vanta migliaia di lettori, dovrebbe fare più attenzione ad articoli scritti come questo e che poi vengono pubblicati. Così come noi, tutte queste persone potrebbero davvero avere la nostra stessa impressione nel non "cogliere lo spirito provocatorio" e avere un'immagine distorta della professione del sommelier. Mi permetta, di Antonio Albanese ce n'è uno solo e fa il comico di professione, non serve crearne altri che leggendo (anche) articoli come questo, credono che tutti noi siamo "fenomeni da baraccone". Siamo stufi di avere a tavola clienti che davanti a te, prima dell'assaggio, si mettono a roteare il bicchiere per mezz'ora, per emularlo nella sua classica delle scene. Il sommelier non è questo. Lei dice "Il problema è peró che una minoranza di sommelier ha magari alcune delle caratteristiche bacchettate Di Benedetto..." Bene, mettiamo davvero che esistano persone come quelle sopra descritte. Non crede che ci siano altre parole da usare per redigere un articolo mirato a colpire questi "personaggi", anziché usare un articolo così becero e di basso stile che tende a generalizzare per l'ennesima volta, nella più classica delle attività italiote? "Fantasmi che girano per i tavoli del ristorante" e fenomeni da baraccone" i sommelier... che si vanno aggiungere ad altre categorie: quella che tutti i politici sono ladri, tutti i ciclisti sono dopati e tutte le veline sono zoccole. Strano paese che è l'Italia...

Sommelier Ristorante Il Sole di Ranco
06/08/2012 20:06:00
10) Sommelier, professione fondamentale e da tutelare meglio
Cari amici sommelier,Mi spiace che in molti non abbiate colto lo spirito provocatorio che anima sempre le 'opinioni' di Di Benedetto, che in unafinestra libera, come è sempre il nostro network, richiama su alcune tendenza del mondo della ristorazione italiana. Sono suevalutazioni che non coincidono necessariamente con quelle della redazione e del direttore, ma pubblichiamo in ossequio allaregola di dare spazio a tutte le opinioni.Stavolta è toccato ad alcune estremizzazioni dell'essere sommelier e giustamente molti qualificati professionisti hannorisposto per le rime con argomentazioni che in larga parte condivido. Sta di fatto che cosí come non tutti i cuochi sonosempre seri e rigorosi professionisti, a volte puó capitare anche ai sommelier. La loro figura per noi di Italia a Tavola è perótalmente fondamentale che ne abbiamo fatto uno dei perni del nostro sondaggio sul personaggio dell'annodell'enogastronomia e della ristorazione.Alla professione dei sommelier servirebbe, come auspichamo da anni, una piú precisa normativa che ne ne garantisca laformazione ed una adeguata rappresentanza, oggi troppo frazionata. Ben venga da questo punto di vista un dibattito fraprofessionisti che, come testimoniano gli interventi finora pubblicati, hanno giustamente a cuore il loro lavoro e la loroimmagine. Il problema è peró che una minoranza di sommelier ha magari alcune delle caratteristiche bacchettate DiBenedetto.... E questa valutazione, anche se non condivisibile, è purtroppo piú diffusa di quanto si potrebbe pensare.In ogni caso non confondiamo le 'opinioni' con gli articoli con cui cerchiamo di riportare sempre con completezza edaccuratezza le notizie del mondo della sommelerie italiana.

DirettoreItalia a tavola
06/08/2012 17:49:00
9) Sono rammaricato
Gentilissimo Direttore, sono rammaricato che una persona come lei, abbia permesso di pubblicare sulla sua prestigiosa testata un articolo del genere. Lei è a conoscenza della professionalità di molti sommelier in Italia, tanto che ha indotto un concorso annuale che premia coloro che fanno dell'arte della tavola e del buon bere, il loro credo. Con umiltà e tanti sacrifici. Non vado ad aggiungere altro a quanto già scritto da esimi colleghi di questo "circo". Ci aspettiamo una lettera di scuse, poiché qui è stata attaccata un'intera categoria e lei non doveva permetterlo. Con immutata stima, Ivano Antonini Fenomeno da baraccone presso Il Sole di Ranco e campione italiano dei truffatori professionisti nel 2008.

SommelierRistorante Il Sole di Ranco
06/08/2012 17:12:00
8) Calunnie di poco spessore
Signor Di Benedetto, in funzione del lavoro che noi tutti, i Sommelier, svolgiamo nel nostro quotidiano, trovo di poco spessore cio che Lei ha scritto, pensando forse a qualcuno in particolare ma senza avere il coraggio di dirigere verso esso il suo spinoso appunto.Ora, con il senno del poi oserei dire:Chi è il conducente?

SommelierRistorante
06/08/2012 17:11:00
7) Mi sento offesissimo!
Personalmente mi sento offesissimo, e non sto qui a spiegare a lei quanti sacrifici, studi, e impegni lavorativi bisogna fare per cercsre di essere un sommelier, poichè è un mondo dove non si arriva mai, dove ogni giorno è qualcosa di nuovo! Ma questa è un'altra storia... è sconcertante leggere un articolo del genere, sparato a zero su una categoria di lavoratori professionisti quali sono i sommeliers. Un articolo dove cambiando il soggetto e qualche parola potrebbe benissimo parlare anche della Vs categoria lavorativa, giornalisti. Ma ad Ogni modo volevo farle i complimenti Sig. Di Benedetto, con questo articolo è riuscito a tirar su un po' di fumo, spero almeno per dare un po di immagine alla sua posizione?! I miei complimenti anche alla redazione di italia a tavola che hanno pubblicato l'articolo, spero che avevate un obbiettivo e che abbiate valutato le fonti che hanno portato alla stesura. Cordialmente

SommelierBlue Note Milano
06/08/2012 17:05:00
6) Ma dove vive?!
Signor Di Benedetto, mi permetta.. ma dove vive? Perche fà di una propria sensazione l'opinione degli altri? Parli in prima persona che è meglio. Riporto le sue parole "un fantasma che spesso spaventa e spesso rassicura i clienti". Spaventa chi? Cosa? Mi spaventa l'ignoranza, l'arroganza, e l'inventarsi certe notizie, pur di creare notizia. Rassicura, si, e da cliente trovo DECISAMENTE delicato e professionale l'intervento del Sommelier o intenditore di vini, come preferisce. Con certi piatti, l'abbinamento del vino è musica e sinfonia per il palato. Un sommelier è dotato di naso e palato sopraffino, in più la cultura nel saper andare per cantine, regioni e riassumermi al tavolo questa nobile esperienza. Qualsiasi lavoro che sia, se fatto con amore e passione è degno di rispetto, anche il cocchiere o conducente di bestie !! Lei che lavoro fa? Dalla sua lingua biforcuta mi sovvien un dubbio....

Tabacchibenessere
06/08/2012 17:03:00
5) I sommelier e i ristoratori di quale pianeta frequenta?
Mi piacerebbe sapere i sommelier ed i ristoratori di quale pianeta frequenta il sig. Di benedetto, tra l'altro non sapevo neanche che fossimo diventati come i top-player calcistici che a suon di milioni vendono ai migliori offerenti le loro straordinarie prestazioni, bene buon per noi...mah...comunque mi meraviglio come una testata come la vostra abbia permesso la pubblicazione di un articolo così poco obiettivo e di offesa gratuita ad un'intera categoria, qualche nostro collega lo ha fatto arrabbiare e così ha deciso di vendicarsi in pubblica piazza? che modo è di fare informazione?

sommelierristorante il melograno, Ischia
06/08/2012 17:02:00
4) Non si può sentenziare se si ha poca esperienza,
E aggiungiamo un po' di carne a questo Guerrino Di Benedetto, illustre sconosciuto nel mondo dell'enologia e della ristorazione. Da quel che si legge, si evince con una certa sicurezza che il sig. Guerrino ha frequentato pochissimo la ristorazione e il mondo del vino in generale, e la sua opinione è frutto di poche e tristi esperienze che, sono certo, sono capitate a tutti qualche volta. Ma non si può sentenziare se si ha poca esperienza, caro Guerrino. E se il tuo non era un sentenziare, ma una semplice provocazione, beh allora ti tocca mangiarti tutte le critiche che leggerai prima e dopo il mio post, perchè credo che non finiranno qui. Alessandro De Salvia, sommelier, venditore di vino, redattore di carte vini ed enoappassionato (circa 250 volte l'anno al ristorante, ti basta?). Ah, dimenticavo, occasionalmente partecipo anche a "gare", come le chiami tu...


06/08/2012 17:01:00
3) Lei mi ricorda, caro signore, Totò Cuffaro...
Esimio Signore, Le sono grato per le parole di conforto e per la lucida analisi che ha sintetizzato nelle righe di cui sopra! Io sono d'accordo con Lei! Abbiate il coraggio di venire allo scoperto: Antonini, Giovoni, Pipero. Per non parlare di Federico Graziani; penso poi alla banda bassotti dei Romani guidata da Boccoli e Zappile seguiti da quel genio del male di Lupetti; Ci voleva qualcuno che decidesse di smascherare questa banda di delinquenti! Io lo dico da anni! Pensi che una volta, a casa mia, Ivano Antonini, durante la prima festa che sancì la nascita del GRUPPO ITALIANO DI SALA E CANTINA, ebbe il coraggio e la sfacciataggine di portare una Magnum di barbera di Voerzio del 99 pagata di sua tasca!!!!!!! Che vergogna!!!! Non se ne puo' piu' di questi sommelier! Guardi, dato l'andazzo credo che sia meglio finirla qui e convincere tutti che da oggi, dopo la Pellegrini e Magnini, sia giunta l'ora di riempire di parolacce sti sommelier che non sopporta piu' nessuno! Lei mi ricorda caro Signore Toto' Cuffaro che poco piu' che trentenne, dalle poltrone del teatro che ospitava il Maurizio Costanzo Show grido' all'indirizzo di un certo Giovanni Falcone: "Lei caro Falcone la deve smettere di aggredire una classe dirigente democristiana siciliana, fatta di rispettabili signori dediti all'interesse della nostra amata sicilia". Agli atti della magistratura il seguito, per Cuffaro e per la classe dirigente in questione. La veda come una metafora: lei non e' cuffaro NOI non abbiamo la presunzione di sentirci Falcone. Lei , nel frattempo, se puo', si occupi di altro. Glielo dice un ragazzo di 37 anni che fa questo mestiere per passione dal 1995, che non ambisce ai danari ma che insegue i propri sogni. Parlo per me e posso vantare il diritto di farlo per il GRUPPO ITALIANO DI SALA E CANTINA. Tutti per uno uno per tutti. Beppe Palmieri basso profilo e altissime prestazioni

Sommelier e truffatore professionistaOsteria Francescana
06/08/2012 12:21:00
2) Sono indignata!
Il fatto di sparare a zero su un'intera categoria non la nobilita di certo. Decade la figura dell'arrogante sommelier da lei descritto, per essere sostituita dalla sua, che si arroga il diritto di giudicare centinaia, migliaia di persone in una botta sola. Indubbiamente è un articolo che attira l'attenzione e verrà letto da molti, ma non fa informazione (e credo che questo invece sia un obiettivo importante per il vostro sito). Leggendo questo articolo ho pensato alle (tante) persone che conosco, che del vino hanno fatto una professione, tra queste ci sono ovviamente molti sommeliers. Pensando a questa gente, al loro impegno, alla fatica, ai sacrifici che fanno (come tutti quelli che si occupano di ristorazione a tempo pieno, del resto), all'UMILTA' che dimostrano continuamente (sì, 'umiltà”, ha letto bene) e alla dedizione al loro lavoro, alla passione e al coraggio di mettersi sempre in gioco… Perché, conoscerò gente strana, ma l'umiltà è una dote comune tra queste persone e che mi ha sempre colpito, nonostante la cattiva pubblicità che si fa da sempre, da questo punto di vista, alla figura del sommelier. Voglio dirle anche perché ho citato il coraggio… Un sommelier è sempre sul filo del rasoio; diciamocelo chiaro: nessuno vorrebbe mai trovarsi nella situazione di giudicare un vino o di spiegarlo, davanti a un produttore o a un enologo, per esempio, che quel vino lo hanno fatto. Ci vuole assoluta umiltà e molto coraggio per fare una cosa del genere. Stessa cosa nell'affrontare un pubblico di neofiti che già guarda chi lo guida, con l'occhio sornione e un po' prevenuto di chi (sempre pasciuto da un'informazione errata) attende che vengano sciorinati a decine profumi assurdi e introvabili e crede di essersi imbarcato in una 'mission impossible”; il primo impatto con questo pubblico, interessato ma spesso intimidito (ed è un vero peccato, pensi quanta gente in più si avvicinerebbe al mondo del vino se il sommelier non fosse descritto in questo modo sbagliato e demotivante) è difficile ed è un vero banco di prova per la chiarezza comunicativa di un sommelier, per la sua disponibilità e per la sua capacità di appassionare all'argomento. Non è da tutti, non è da arroganti. Dare del 'fenomeno da baraccone” per gli argomenti citati nel sommario, mi sembra quantomeno assurdo... 'Fa gare”: cosa ci sarebbe di male? Aiuta a migliorare, a migliorarsi, a gestire la tensione, ad approfondire la propria cultura e a confrontarsi, a stringere nuove amicizie, a ricordare che si è parte di un mondo in continua evoluzione, a non darsi mai per scontati, a non darsi per vinti… è sufficiente? Potrei continuare, ma rischierei di dilungarmi troppo (!)… 'Va e viene dai ristoranti di grido”: di nuovo, che male c'è? Tantissimi professionisti in qualsiasi campo professionale, vanno e vengono da aziende importanti, si formano in contesti diversi per accrescere la propria professionalità (e crescere a livello personale). Niente di nuovo sotto il sole. E mi sembra che sia pure una cosa molto positiva e molto importante. 'Fa wine list”: mi sembra che redigere una carta dei vini non sia nient'altro che parte del suo lavoro in un ristorante, nel quale, se la memoria non mi inganna, si occupa dei vini… Se poi un ristorante dove non lavora continuativamente, lo contatta per la stesura di una lista dei vini, non vedo che problema ci possa essere. Se poi il ristoratore vuole che gliela faccia Pinco Pallino, SOLO perché è conosciuto, il problema è del ristoratore, la limitatezza di vedute non è del sommelier. E se il sommelier che contatta è uno sputasentenze, di nuovo il problema è di chi lo chiama. Che lo lasci dov'è. 'Organizza degustazioni”: stiamo a parlarne? E' tra i mezzi più belli che un sommelier ha a disposizione per avvicinare le persone più disparate al vino. 'Commercia in vini”: già più raro, ma perché non potrebbe? Se in possesso di onestà intellettuale, questo non interferisce con la sua serietà. 'Guarda come dei miserabili i poveri ristoratori che non possono permetterselo”: in anni che frequento il mondo della ristorazione, MAI ho visto un sommelier fare una cosa simile, ma nemmeno pensarla o immaginalsela. Il solo leggere una frase del genere, che è un insulto GRAVISSIMO verso ogni sommelier che conosco, mi fa sentire davvero indignata. Spero vivamente che non lo pensi davvero. Se lei ha conosciuto persone del genere, mi dispiace per lei. Sinceramente. Ma le posso assicurare che non rappresentano nemmeno lontanamente quello che è un sommelier. E per quanto riguarda la 'sudditanza psicologica” e l'”ipse dixit”: il sommelier per come lo conosco io e per quelli che conosco io, non è un 'opinion maker”, al contrario, se fa bene il suo lavoro, crea le basi di cultura e consapevolezza necessarie affinché ognuno sia in grado di farsi una sua propria opinione in totale libertà. Le collaborazioni con i ristoratori poi, le ho sempre viste realizzate con serenità, senza sottomissioni di alcun genere da nessuna delle due parti; e, santo cielo, mai viso ristoratori spaventati! In definitiva i sommelier che conosco sono persone che ammiro per l'integrità, la professionalità e il RISPETTO che dimostrano SEMPRE nel loro lavoro. Io stessa sono una sommelier, e cerco di agire sempre con attenzione e serietà, in ogni contesto in cui opero. Leggere queste cose mi ferisce e mi fa pensare che da questi stereotipi scoraggianti e ingannevoli non usciremo mai se anche chi dovrebbe informare non guarda oltre la punta del proprio naso. Spero che l'articolo sia puramente provocatorio, ma anche in quel caso, vista la disinformazione che si fa circa la figura del sommelier, lo trovo facile ad essere frainteso, quindi non efficace. Mi scuso per la lunghezza Sabrina Rosola

06/08/2012 12.19.00
Visione banale e diffamante2) Gentile Signor Di Benedetto, trovo francamente datata se non vetusta questa visione arcaica - per non dire banale e diffamante - della figu
06/08/2012 12:15:00
1) Sono sbigottito!
1) Leggo quasi sbigottito questo pensiero sulla professione del Sommelier, "fenomeno da baraccone" che "fa e disfa", che "guarda come dei miserabili tirchioni i poveri ristoratori che non possono permetterselo". Io non so con chi lei abbia avuto a che fare ma tutti i Sommelier che conosco io sono ragazzi che studiano nelle ore di riposo se non addirittura di notte, che si informano viaggiando, degustando e che prestano ogni giorno servizio in sala per tante ore, mi creda, cercando di trasmettere ai propri ospiti il piacere di un consumo al vino moderno e responsabile. Sicuramente sono gli articoli come questi che "contribuiscono a modificare la figura del Sommelier". In peggio.




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Molino Dallagiovanna

Fratelli Castellan
Mulino Caputo