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Modello Sopexa per il Made in Italy Federalimentare punta al “sistema Paese”

In piena sintonia con quanto affermato da tempo da Italia a Tavola, anche Federalimentare rileva la necessità di valorizzare il Made in Italy agroalimentare attraverso una strategia unitaria e condivisa. Sul modello di Sopexa, la società francese che gestisce la promozione dei prodotti d’oltralpe

 
20 luglio 2012 | 09:43

Modello Sopexa per il Made in Italy Federalimentare punta al “sistema Paese”

In piena sintonia con quanto affermato da tempo da Italia a Tavola, anche Federalimentare rileva la necessità di valorizzare il Made in Italy agroalimentare attraverso una strategia unitaria e condivisa. Sul modello di Sopexa, la società francese che gestisce la promozione dei prodotti d’oltralpe

20 luglio 2012 | 09:43
 

Da tempo 'Italia a Tavola” e alcuni cuochi, fra cui Emanuele Esposito, sottolineano l'urgenza di tutelare e valorizzare maggiormente il Made in Italy agroalimentare mettendo da parte l'eccessivo frazionamento di enti, associazioni di categoria e consorzi. Abbiamo più volte proposto che anche in Italia, come in Francia, si costituisca una sovrastruttura finalizzata al rilancio del settore, prendendo come modello di riferimento Sopexa, la società francese che promuove i prodotti d'oltralpe. E se dalle istituzioni non è mai giunta alcuna risposta o dimostrazione di interesse, il direttore di Sopexa Italia, Ettore Zanoli, in una lettera a 'Italia a Tavola” annunciò lo scorso anno la disponibilità della sua società ad essere «sempre più un elemento di stimolo e di crescita anche dei prodotti alimentari italiani».

La necessità di un sistema forte e condiviso di promozione del Made in Italy a tavola è stata sottolineata anche da Federalimentare in occasione della presentazione del rapporto Ice (Istituto nazionale per il commercio estero) 2011/2012. «L'export dell'industria alimentare nel primo quadrimestre 2012 - ha dichiarato il consigliere incaricato di Federalimentare, Luigi Scordamaglia (nella foto) - aumenta del 7%, con un lieve rallentamento dovuto al contesto economico globale e in particolare alla crisi dell'area Ue. In questo momento è importante crescere di più nei Paesi emergenti e nell'area Bric, dove però per affermarsi non è sufficiente la determinazione imprenditoriale e la qualità del prodotto. Per smantellare le resistenze in queste realtà, dove ad esempio le barriere sanitarie penalizzano fortemente il Made in Italy alimentare, dobbiamo essere in grado di presentarci come sistema Paese».

Luigi Scordamaglia«Questo sarà possibile - ha aggiunto il consigliere - grazie anche alla nuova Ice e agli input che il Governo ha trasmesso alle diverse amministrazioni dedicate all'internazionalizzazione. Ora dobbiamo adoperarci per superare le nostre debolezze intrinseche, quale ad esempio la piccola dimensione aziendale che non aiuta a competere nei grandi mercati. Le grandi realtà del settore e le Pmi devono cooperare per riuscire a essere più presenti in questi Paesi - ha concluso Scordamaglia - dove l'eccellenza alimentare italiana è apprezzata e conosciuta ma non ancora abbastanza diffusa».


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20/07/2012 18:08:00
1) Non più voci isolate, ma coralità
1) Carissimo Direttore, finalmente le voci isolate stanno diventando voci del coro.




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