Comincia a delinearsi il testo finale del cosiddetto decretone sanità che dovrebbe arrivare domani mercoledì 5 in Consiglio dei Ministri. è ormai quasi certa la cancellazione della tassa sulle bibite gassate e zuccherate. Ma dovrebbe essere anche dato l'ok all'aumento al 20% di frutta minima nei succhi.
La contestatissima norma sulla fat tax dovrebbe avere quindi destino segnato, anche se in proposito non è stata detta ancora l'ultima parola, ma dovrebbero sopravvivere altre misure del pacchetto 'stili di vita”. Dalla Salute, infatti, l'intenzione sarebbe però quella di salvaguardare la norma contro le ludopatie, che mette limiti alle presenze delle sale da giochi vicino a scuole e ospedali. Così come potrebbe salvarsi la norma contro la vendita delle sigarette ai minori.
Soddisfatta della notizia la Coldiretti: L'aumento della quantità di frutta nelle bibite al 20% migliora concretamente la qualità dell'alimentazione e concorre a ridurre così le spese sanitarie dovute alle malattie connesse all'obesità che sono in forte aumento. Il provvedimento recita testualmente che 'a decorrere dal 1° gennaio 2013 le bevande analcoliche di cui all'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n.719, devono essere preparate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20 %”.
«Una buona notizia – sottolinea il presidente della Coldiretti Sergio Marini - per quasi 23 milioni di italiani che consumano bevande gassate che aiuta a migliorare il bilancio della Sanità». Consumare più frutta significa ridurre le malattie collegate direttamente all'obesità che sono responsabili - continua la Coldiretti, sulla base dei dati della Commissione europea - del 7% dei costi sanitari dell'Unione europea, questo perché l'aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di cancro.
Il provvedimento accoglie finalmente le richieste della Coldiretti e delle Associazioni dei consumatori e manda in soffitta la legge nazionale ormai datata (Legge n. 286 del 1961) per la quale le bevande al gusto di agrumi possono essere colorate a condizione che esse contengano appena il 12% di succo di agrumi, spesso all'insaputa dei consumatori. L'aumento della percentuale del contenuto minimo di frutta al 20% corrisponde all'utilizzo di 200 milioni di chili in più di arance all'anno. Gli acquisti di frutta e verdura delle famiglie italiane sono stati nell'ultimo anno pari a circa 347 chili, con un calo di oltre 100 chili (-22%) rispetto a dieci anni fa. La riduzione nei consumi riguarda soprattutto le giovani generazioni con il 23% dei genitori che - secondo i dati del progetto 'Okkio alla salute - dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura.
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