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Diam, addio al vino che sa di tappo A Milano la rivoluzione del sughero

Nel mondo del vino è considerato una vera e propria rivoluzione scientifica: è il sughero reinventato in grado di eliminare totalmente e per sempre dalle chiusure in sughero delle bottiglie quel fastidioso “sapore di tappo”. I sommelier hanno toccato con mano questa rivoluzione di Diam Bouchage

 
24 ottobre 2012 | 11:35

Diam, addio al vino che sa di tappo A Milano la rivoluzione del sughero

Nel mondo del vino è considerato una vera e propria rivoluzione scientifica: è il sughero reinventato in grado di eliminare totalmente e per sempre dalle chiusure in sughero delle bottiglie quel fastidioso “sapore di tappo”. I sommelier hanno toccato con mano questa rivoluzione di Diam Bouchage

24 ottobre 2012 | 11:35
 

Sono circa 500 milioni ogni anno le bottiglie a rischio 'sapore di tappo”, a fronte di un consumo totale di quasi 20 miliardi di bottiglie, ma il brivido di trovarsi di fronte un vino sensorialmente deviato sta per diventare solo un ricordo, grazie al sughero reinventato di Diam Bouchage, azienda francese leader a livello mondiale nella produzione di tappi in sughero che, insieme al distributore esclusivo per l'Italia - la Paolo Araldo con sede a Calamandrana (At) - ha presentato a Milano il procedimento Diamant® con il quale produce i suoi tappi, ai professionisti del settore.
 
Un trattamento, il Diamant®, che va dunque in direzione della definitiva soluzione al problema del sentore di tappo nel vino. Ma in che modo questo avviene? «Il sughero viene ridotto in microgranuli e lavorato con uno specifico trattamento alla CO2 supercritica - risponde Dominique Tourneix, direttore generale Diam Bouchage - in grado di eliminare totalmente e per sempre dalle chiusure in sughero delle bottiglie quel fastidioso "sapore di tappo" di cui è responsabile la molecola Tca. Quello che rimane è quindi solo la parte più nobile del sughero, la suberina, la quale insieme a microsfere e a un legante adatto al contatto alimentare va a comporre questi tappi "tecnici"».

«Diam Bouchage», aggiunge Tourneix, «produce circa un miliardo di tappi all'anno e grazie al rivoluzionario processo di purificazione del sughero Diamant - che elimina definitivamente le molecole di Tca mantenendo di fatto solo la parte più nobile del sughero, la suberina, ricomposta con microsfere unite ad un legante adatto al contatto alimentare - si candida a salvare dal sapore di tappo i circa 500 milioni di bottiglie che ad oggi risultano sensorialmente deviate a causa della chiusura, su un consumo totale di circa 20 miliardi di bottiglie all'anno in tutto il mondo. La tecnologia Diam sta continuando ad aprirsi a nuovi mercati e oltre ai tradizionali Francia e Italia stiamo trovando buoni riscontri anche in Nord e Sud America, in Australia e in Cina».



Non è tutto, la qualità di ogni vino sarà garantita da tappi creati 'su misura” per ogni bottiglia: la struttura del tappo Diam permette infatti diversi livelli di permeabilità e quindi una azione diversa sull'evoluzione del vino in bottiglia a seconda delle esigenze. «Ogni varietà di uva o assemblaggio di diverse varietà ha un bisogno più o meno forte di microssiogenazione durante il periodo di conservazione in bottiglia - aggiunge Dominique Tourneix - e Diam offre una gamma completa sia in termini di permeabilità che di durata dell'elasticità del tappo». Dal Diam® 2 al Diam® 15 per i grandi vini da invecchiamento, ai tappi Mytik Diam® creati appositamente per i vini spumanti che non lasciano traspirare l'aria isolando il contenuto dall'esterno e preservando intatti gas e aromi. Lo stesso principio vale anche per il tappo Altop Diam® per gli alcolici.

Un mercato che oggi vale a livello mondiale circa 75 milioni di euro annui di fatturato, per circa un miliardo di tappi prodotti e destinati a vini di fascia media e alta non solo sui mercati tradizionali come Francia e Italia, ma anche su mercati relativamente nuovi come Nord e Sud America, Australia o Cina. E soprattutto un mercato in continua crescita, come sottolinea Paolo Araldo, titolare della omonima azienda e della Belbo Sugheri, nonché amministratore Diam Sugheri Italia: «Negli ultimi 5 anni il solo mercato italiano è cresciuto del 70% e adesso per la Diam l'Italia rappresenta il 20% sul totale della propria produzione, seconda solo alla Francia».

«Una bellissima serata che ci ha dato una grande soddisfazione - aggiunge Araldo - soprattutto il raccogliere tra gli oltre 100 presenti in sala i complimenti spontanei e il consenso al nostro lavoro. Abbiamo avuto la conferma che stiamo andando nella direzione giusta: dalle prime sperimentazione ai consensi di oggi infatti, moltissimo e' stato fatto per far conoscere alle aziende vinicole italiane la tecnologia che c'e dietro questi tappi tecnologici, ovvero tappi in microgranulato purificato, esenti quindi da Tca e da altre molecole devianti, con proprietà meccaniche elevate che consentono di adattarsi al vino (gamma Diam con diversi livelli di permeabilità) o allo spumante (gamma Mytik)».

«Negli ultimi 5 anni - commenta Jean Luc Ribot, direttore commerciale Italia Diam - il mercato italiano è cresciuto annualmente del 20-25%, consolidando così il proprio posizionamento con una quota del 20% della produzione totale, seconda soltanto alla Francia che ne rappresenta il 35%. Continueremo comunque a fare ricerca sul prodotto, per rendere l'offerta sempre più completa e consolidare la leadership nelle chiusure utilizzate per vini di gamma medio alta».

L'appuntamento "Il momento della verità... la garanzia Diam" a Milano è stato dedicato a professionisti del vino - quali i sommelier - che hanno potuto conoscere le potenzialità dei tappi tecnici avvalendosi dello strumento della degustazione - organizzata in collaborazione con la Sezione Lombardia dell'Associazione italiana sommelier - guidata dal Miglior sommelier Ais d'Italia 2010 Nicola Bonera di vini provenienti da varie regioni d'Italia, che hanno scelto i tappi Diam e Mytik Diam per tutelare l'integrità degli aromi e la struttura del proprio vino.

Pascal ChatonnetAll'incontro hanno partecipato il direttore generale della Diam Bouchage Dominique Tourneix, i direttori commerciali Diam Mondo Bruno De Saisieu, Diam Europa Francois Margot, Diam Italia Jean Luc Ribot, Paolo e Daniela Araldo per la Paolo Araldo, Belbo Sugheri e Diam Sugheri Italia ed era presente anche un ospite d'onore: l'enologo Pascal Chatonnet (nella foto accanto) del laboratorio Excell di Bordeaux, che ha parlato degli aspetti enologici legati alla scelta del tipo di chiusura e dei vantaggi che la tecnologia Diamant può offrire.

«Quando parliamo di sughero inteso come monopezzo - ha affermato Chatonnet - sappiamo che si tratta di una materia naturale con alcuni limiti derivanti dal suo essere naturale. L'evoluzione tecnica dei microgranulati ed in particolare della gamma derivante dalla tecnologia Diamante messa a punto dalla Diam Bouchage, ha reso possibile superare tali limiti fornendo una chiusura perfettamente omogenea e neutra, in grado di proteggere e di accompagnare il vino per tutta la durata del suo invecchiamento con inalterate proprietà meccaniche e di permeabilità. Non si tratta più di chiedersi se un tappo tecnico sia di sughero o in sughero, ma di comprendere che la tecnologia applicata ai microgranulati è oggi in grado di offrire tappi con prestazioni tali da renderli i tappi del futuro».


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