Non è cosa da poco raccontare l'evoluzione del turismo in Italia, dagli anni Sessanta a oggi, quando esso si profila come la prima industria del XXI secolo. è un cambiamento avvenuto parallelamente a quello della società, sensibile alle dinamiche di sviluppo e a valori etici, che pone costantemente nuove esigenze a cui è necessario proporre soluzioni.
Antonio Castello, giornalista di settore ma anche studioso e appassionato di storia, affronta il tema nel suo libro 'La Fiavet e il turismo italiano - Politica, economia e sviluppo sociale del Paese in 50 anni di storia della Federazione italiana degli agenti di Viaggio (Edizioni Ceccarelli, 368 pagine, 10 euro), presentato nella sede romana dell'Enit.
Soprattutto viene messo in luce il settore dell'intermediazione, la cui vitalità ha prodotto cultura, benessere, coesione sociale, lavoro e ricchezza. Ha permesso l'accesso di tutti al viaggio e alla vacanza oggi percepiti sempre più come beni primari, tanto che il non poterne beneficiare può rappresentare motivo di esclusione. Castello è stato a lungo responsabile della comunicazione della Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo), prima associazione del settore nata in Italia, e con questo lavoro ne vuole celebrare il mezzo secolo di attività ma volutamente senza trionfalismi, cercando di analizzarne il percorso basandosi su fatti reali, con lo spirito del cronista.
Lo fa scegliendo una formula non facile, per lo sforzo di ricerca che si è imposto, ma di certo preziosa per il rilievo dei fatti e delle loro conseguenze. Si parla di uomini e di istituzioni, di cultura e di economia, di fatti tragici che per un attimo hanno fermato il mondo e sui loro effetti sulla vita e sui progetti delle persone. Ma il settore dell'intermediazione turistica è andato avanti con nuove offerte e sdoppiandone altre, creando nuovi segmenti turistici, occupando spazi inediti sempre con attenzione alla società e alle nuove esigenze. Basti pensare all'enorme sviluppo del turismo sociale. è stata percorsa molta strada, con un'evoluzione parallela a quella dell'utenza. Se oggi si guarda al turismo come un'impresa, sono le risorse artistiche e ambientali la sua materia prima, e il settore deve tenerne conto e adeguarsi.
L'autore racconta con obiettività e senza piaggeria le vicende dell'associazione, degli uomini che l'hanno guidata e dei loro rapporti con i politici, con i sindacati, con i fornitori di servizi, come Alitalia e Trentalia, con uno sguardo dall'alto finisce per dare al mondo del turismo italiano e ai suoi interpreti, gli agenti di viaggio, una dignità e uno spessore umano, sociale, storico ed economico, che fin qui è mancato nella comune e diffusa opinione che essi siano non attori di primo piano ma comprimari, perché 'soltanto” intermediari. Il libro consente di rileggere e rivivere 50 anni della nostra storia, ma anche di guardare agli scenari futuri. Il ricavato del libro sarà devoluto per volontà dell'autore in beneficenza.
"La fiavet e il turismo italiano"
Politica, economia e sviluppo sociale del paese in 50 anni della federazione italiana degli agenti di viaggio
Antonio Castello
368 pagine, 10 euro