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Allarme inquinamento a Taranto Agronomi al lavoro per tutelare la salute

I professionisti della città pugliese si sono uniti per aiutare cittadini territorio. Il presidente degli agronomi di Taranto, Lanzo: «Ricerca scientifica priorità per migliorare l’ambiente in cui vivono i nostri figli»

 
14 gennaio 2013 | 10:21

Allarme inquinamento a Taranto Agronomi al lavoro per tutelare la salute

I professionisti della città pugliese si sono uniti per aiutare cittadini territorio. Il presidente degli agronomi di Taranto, Lanzo: «Ricerca scientifica priorità per migliorare l’ambiente in cui vivono i nostri figli»

14 gennaio 2013 | 10:21
 

A difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini. Con questo obiettivo agronomi e forestali di Taranto si sono riuniti dando vita all’Osservatorio jonico delle professioni (associazione onlus), che comprende tutti gli ordini professionali provinciali della città pugliese. «La realtà nata a Taranto - commenta il presidente del Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali), Andrea Sisti - è un esempio concreto e virtuoso di come i professionisti, seppur nelle loro diverse competenze, siano in grado di dare un apporto concreto e reale alle problematiche quotidiane della società civile. Il caso di Taranto è uno dei più emblematici, ma di certo non l’unico visto che il problema inquinamento con ripercussioni sul territorio è presente in gran parte delle nostre città».



«L’Osservatorio - spiega il presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Taranto, Raimondo Lanzo - ha lo scopo di diffondere la cultura della difesa dell’ambiente e della qualità della vita, promuovendo una migliore organizzazione sociale ed una modifica dei comportamenti individuali e collettivi attraverso la condivisione e la collaborazione interdisciplinare tra professionisti di Ordini differenti. L’Osservatorio porta avanti una attività di ricerca scientifica, per perseguire una crescita culturale, sociale ed economica del territorio jonico, in particolare sulla prevenzione e tutela della salute, che devono essere priorità nelle agende delle istituzioni locali e nazionali, a favore di tutti gli abitanti e delle fasce più fragili, i bambini».

L’Osservatorio promuove e sviluppa studi, indagini sociometriche, demografiche, socioculturali e di ricerca in materia ambientale. Salute umana in primo piano - con le vicende dell’Ilva salite da tempo nelle cronache nazionali - ma non mancano neppure i problemi per l’agricoltura e per le aziende del territorio: «Non c’è il solo problema degli allevamenti di cozze di cui si è parlato - sottolinea Lanzo - ma sono state rinvenute negli ultimi mesi tracce di diossina nel latte ovino, per cui qualche centinaia di capi di bestiame, dal 2008 ad oggi, sono stati abbattuti».

Economia del comparto agricolo in grave pericolo: «Il problema - evidenzia ancora Lanzo - riguarda anche le aziende ortofrutticole presenti nelle vicinanze dello stabilimento Ilva; in questo caso gli sforzi dei nostri agricoltori per fornire prodotti di alta qualità potrebbero risultare vani a causa della disinformazione e della cattiva gestione del problema. Per esempio è il caso di evidenziare che la normale prassi igienica adoperata da ognuno di noi prima di mangiare qualsiasi frutto molte volte è sufficiente per togliere i residui posatisi in superficie. A tal proposito si vuole evidenziare l’assenza della nostra figura professionale all’interno di quelle strutture deputate al controllo (p.es. Asl). La presenza del dottore agronomo nell’organigramma di tali enti è prevista, ma il più delle volte non vi è traccia. Ciò - conclude il presidente degli agronomi di Taranto - è di vitale importanza affinché si possa tutelare la salute di noi tutti, ma evitare che informazioni inesatte e demagogiche possano distruggere il settore agricolo già profondamente provato».

Fra le attività in corso da parte dell’Osservatorio una raccolta di dati dettagliati sulla situazione inquinamento nel territorio tarantino; situazione che sarà resa nota nei primi mesi del prossimo anno con un convegno pubblico.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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