Si è svolta lo scorso 16 febbraio la seconda edizione dell'Anteprima Chianti, un anticipo del Chianti vendemmia 2012 che sarà presente sugli scaffali a partire dal prossimo 1° marzo. Una panoramica estesa e variegata quella che è stata offerta agli operatori del settore: erano infatti presenti oltre 70 aziende.
Durante la conferenza stampa il presidente del Consorzio, Giovanni Busi (nella foto sotto durante il suo intervento), si è fatto portavoce delle 3.600 aziende che lavorano per quella che è una delle denominazioni più importanti d'Italia manifestando la soddisfazione per i risultati ottenuti negli ultimi anni: «Il mercato ha dato grandi soddisfazioni e la richiesta copre tutta la produzione».
Anche caldeggiando l'appoggio del Governo e delle banche nell'agevolare gli aiuti e i crediti alle aziende in difficoltà e a quelle che vogliono adeguare gli impianti produttivi per essere sempre più competitive sui mercati, che non sono solo quello italiano e quello statunitense, dove da qualche anno si sta lavorando per rendere sempre più incisiva l'immagine del Chianti legata al Made in Italy di qualità, ma anche mercati più giovani e nuovi come quelli orientali.
La richiesta di verso le istituzioni trova un valido motivo anche nell'importanza che il verde agricolo svolge sul l'estetica del territorio: «Il Governo deve prendere atto che i nostri vigneti sono un patrimonio anche per chi è astemio», ha dichiarato Busi.
Tra i relatori Marco Sabellico, Gambero Rosso, che ha voluto sottolineare l'importanza ambientale: «In Italia abbiamo degli scenari naturali bellissimi, dei capitali architettonici importanti dal passato e dei grandi architetti per progettare il futuro. Da questi punti deve partire la comunicazione di tutti i territori del vino, puntando per il futuro sul mantenimento paesaggistico e sulla sostenibilità».
Ernesto Gentili, l'Espresso, nel suo intervento ha sollecitato i produttori a ripensare il Chianti non solo come ad un vino fresco e profumato da bere giovane ma ad approfondirne le potenzialità di invecchiamento, sperimentando, per una parte della produzione, nuove vie che valorizzino questa duttilità: «Mi piacerebbe anche che il Chianti fosse più diffuso e più apprezzato dai giovani».
A questo proposito il Consorzio da qualche tempo, sta andando verso la direzione di uno svecchiamento dell'immagine, con la creazione e il lancio del nuovo logo prima, e con il recente restiling del sito che adesso è tra i più all'avanguardia.
«Abbiamo per questo anche aderito con entusiasmo al concorso per designer e architetti Le Cattedrali del Vino dal quale è partito in progetto per un nuovo store del Chianti che dovrebbe nascere a Firenze. Un luogo dove trovare la nostra filosofia abbinata alla tecnologia, un punto di incontro soprattutto per i giovani», ha concluso il presidente Busi.
Foto del servizio: Clara Mennella