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Vini marchigiani sempre più amati A Vinitaly oltre 6mila degustazioni

I produttori di vino marchigiani, riuniti sotto l’egida del consorzio “Istituto marchigiano di tutela vini”, hanno chiuso il 47° Vinitaly con un bilancio positivo, che fa intravedere nuove possibilità per l’export

 
19 aprile 2013 | 15:40

Vini marchigiani sempre più amati A Vinitaly oltre 6mila degustazioni

I produttori di vino marchigiani, riuniti sotto l’egida del consorzio “Istituto marchigiano di tutela vini”, hanno chiuso il 47° Vinitaly con un bilancio positivo, che fa intravedere nuove possibilità per l’export

19 aprile 2013 | 15:40
 

Qualità, cultura e un grande potenziale: i vini delle Marche si affermano sempre più come un’eccellenza nazionale e internazionale. A conclusione del Vinitaly 2013 i produttori marchigiani conquistano nuovi consensi di pubblico, di operatori qualificati e buyer esteri, soprattutto provenienti da Nord Europa, Cina, Giappone e Brasile. La 47ª edizione della più importante rassegna enologica internazionale lascia soddisfatti gli 87 produttori vitivinicoli marchigiani che fanno capo al consorzio Imt (Istituto marchigiano di tutela vini), i quali hanno visto incrementare quest’anno l’interesse per i propri vini, grazie anche ad un approccio social all’insegna del claim 2013 #destinazioneMarche, dove il vino si trasforma in uno strumento in grado di promuovere il mare, la terra, la storia, la musica e la cultura di questa splendida regione.



Al padiglione 7 di Vinitaly nei quattro giorni della fiera si sono conteggiate oltre 6mila degustazioni da parte di wine-lovers, professionisti italiani e buyer stranieri. Ogni giorno in degustazione alla Terrazza Live oltre 200 etichette tra le più rappresentative il Verdicchio, il Pecorino, la Passerina, la Lacrima e il Rosso Conero. Numerosi gli importatori cinesi che hanno visitato gli stand dei produttori, giunti anche grazie alle trattative che la Regione Marche ha intrapreso con la Cina, mercato che pone in primo piano la qualità e dimostra interesse per i vitigni autoctoni marchigiani.

Ottima performance anche per il metodo Classico, con il Verdicchio spumante a fare da protagonista, che attesta un trend positivo nelle vendite di oltre il 15% nell’ultimo anno, soprattutto all’estero e in paesi come Stati Uniti, Europa, Inghilterra, Germania e Giappone.

«C’è stato un grandissimo afflusso di pubblico - afferma Alberto Mazzoni (nella foto sotto, a destra), direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini - con tanti addetti ai lavori. Abbiamo lavorato in tutti e quattro i giorni e con un notevole apporto di stranieri. Un successo anche per i nostri spumanti. Oggi la produzione coinvolge oltre 50 cantine, per oltre 2 milioni di bottiglie di cui il 60% nei mercati esteri».

È stato anche un Vinitaly con numerosi riconoscimenti, come il premio Cangrande assegnato ai grandi interpreti del mondo enologico e attribuito quest’anno all’azienda agricola Vicari di Morro d’Alba, una piccola realtà, che produce vini di qualità e di eccellenza con dedizione e sapienza, a ritirare il premio i giovanissimi Valentina e Vico, testimoni del passaggio generazionale che con successo ha coinvolto di recente numerosi produttori marchigiani. Mentre il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Docg Vigna Novali 2010 della cantina Moncaro di Montecarotto, ha vinto la Gran Medaglia d’Oro al 20° Concorso enologico internazionale, massimo riconoscimento della competizione di Vinitaly che ogni anno premia i migliori vini al mondo.

Alberto Mazzoni, a destra, ad una degustazione con dei buyers esteri

In un momento di crisi diffusa in ogni comparto dell’economia, quello del vino registra nelle Marche un incremento delle esportazioni del 10% nell’ultimo anno, con un’incoraggiante crescita di un +3,5% nel primo trimestre 2013: un punto non di arrivo ma di partenza per promuovere tutto il comparto e il territorio marchigiano soprattutto attraverso il vino. I produttori marchigiani hanno saputo fare una scelta intelligente quella di lavorare in squadra, mettendosi assieme, andando oltre gli individualismi e vincendo le sfide dei mercati.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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