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Museo di giorno, cult club di sera L’arte diventa occasione per socializzare

Nel contesto della spettacolarizzazione globale, anche i musei si vedono costretti a lasciare spazio a strutture espositive con una marcia in più. Strutture ove ammirare ed apprendere, ma anche incontrare e socializzare

di Roberto Piccinelli
 
18 maggio 2013 | 10:07

Museo di giorno, cult club di sera L’arte diventa occasione per socializzare

Nel contesto della spettacolarizzazione globale, anche i musei si vedono costretti a lasciare spazio a strutture espositive con una marcia in più. Strutture ove ammirare ed apprendere, ma anche incontrare e socializzare

di Roberto Piccinelli
18 maggio 2013 | 10:07
 

Nel contesto della spettacolarizzazione globale in atto, anche i musei d’antan si vedono costretti a lasciare spazio a strutture espositive con una marcia in più. Strutture ove ammirare ed apprendere, ma anche incontrare e socializzare… Come la Cappella Bonajuto di Catania, piccola e deliziosa basilica bizantina risalente al VI-VII secolo d.C., che il barone Salvatore Bonajuto ha modernizzato al punto da farne un luogo trendy: museo di giorno e cult club di sera. A partire dalle 19, i “radical-chic” vi si danno appuntamento per un caffè, un bicchiere di vino e quattro chiacchiere colte, fermo restando che in calendario non vi siano vere e proprie feste, tipo quel gettonatissimo botox party...



Stessa filosofia vitale per l’ExMà di Cagliari, vecchio mattatoio trasformato in area museale e centro didattico, ideale per garantire ad artisti e creativi tout court la possibilità di ascoltare musica e bere un aperitivo fra Gli Ori dei Traci, Omaggi a Picasso ed I Pochoirs di Matisse.

E che dire dell’Atelier Canova Tadolini di Roma, studio del grande Antonio Canova, poi dell’allievo prediletto, Adamo Tadolini, cui seguirono quattro generazioni di scultori? Aperto al pubblico da appena una decina di anni, è la memoria di due secoli di arte italiana: modelli preparatori, sculture in marmo e in bronzo, esercitazioni anatomiche e strumenti del mestiere sono custoditi secondo la casualità dell’originario disordine. Ebbene, proprio qui, fra eleganti tavoli ottocenteschi, frammenti d’intonaco, calchi, gessi, marmi, bronzi e attrezzi trasformati in elementi d’arredo, è possibile sorseggiare un tè o un drink e lasciarsi tentare da un intero menù in ambito suggestivo. Sempre che non siano in programma cene di gala, come quella che la padrona di casa, Ida Benucci, ha voluto ospitare in onore della moda italiana…

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