Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 20 aprile 2024  | aggiornato alle 08:17 | 104705 articoli pubblicati

Alla cantina Malavasi di Pozzolengo il Trofeo Molmenti 2013

Va alla cantina Malavasi di Pozzolengo (Bs) il Trofeo Pompeo Molmenti 2013 per il miglior Chiaretto. La premiazione è avvenuta all'interno di Italia in Rosa 2013, chiusa all’insegna di un nuovo successo. Da Gilles Masson, direttore del Centre du rosé, un invito: «Collaboriamo insieme per dare piena dignità ai vini rosati»

10 giugno 2013 | 10:37
Alla cantina Malavasi di Pozzolengo
il Trofeo Molmenti 2013
Alla cantina Malavasi di Pozzolengo
il Trofeo Molmenti 2013

Alla cantina Malavasi di Pozzolengo il Trofeo Molmenti 2013

Va alla cantina Malavasi di Pozzolengo (Bs) il Trofeo Pompeo Molmenti 2013 per il miglior Chiaretto. La premiazione è avvenuta all'interno di Italia in Rosa 2013, chiusa all’insegna di un nuovo successo. Da Gilles Masson, direttore del Centre du rosé, un invito: «Collaboriamo insieme per dare piena dignità ai vini rosati»

10 giugno 2013 | 10:37
 


Nella foto, da sinistra: il vincitore del trofeo Molmenti, Daniele Malavasi, un rappesentante dell'Ais, il presidente di Italia in Rosa Luigi Alberti, il sindaco di Moniga Lorella Lavo e il presidente del consorzio Valtènesi Sante Bonomo

Da evidenziare fra i momenti più gradevoli della 6ª edizione di “Italia in Rosa”, è la consueta premiazione al Chiaretto più piacevole dell’annata 2012, con la consegna del Trofeo Pompeo Molmenti 2013, conquistato dall’azienda Malavasi di Pozzolengo (Bs) e assegnato quest’anno dai sommelier dell’Ais.

Degni di riconoscimenti, a poca distanza dal vincitore, i finalisti: Chiaretti di Provenza (Desenzano), Civielle di Moniga, L’Ulif di Polpenazze, Selva Capuzza di San Martino della Battaglia ed Avanzi di Manerba.

Italia in Rosa 2013 si riconferma un successo
La 6ª edizione di “Italia in Rosa” ha chiuso i battenti all’insegna di un nuovo successo: tantissimi gli appassionati del “drink pink” che fin dallo scorso venerdì sono arrivati a Moniga del Garda per partecipare al grande festival del “bere rosa”, aperto ufficialmente alla presenza dell’assessore all’agricoltura di regione Lombardia Gianni Fava e dell’assessore al turismo della provincia di Brescia Silvia Razzi.

Favoriti da condizioni climatiche favorevoli, perlomeno per le prime due giornate, i visitatori hanno affollato i giardini seicenteschi di Villa Bertanzi, abbandonandosi piacevolmente alla degustazione delle 143 etichette presenti in fiera, presentate da un centinaio di cantine provenienti da tutta Italia ed anche da Oltralpe.

Anche quest’anno infatti la rassegna gardesana ha voluto gettare un ponte con la Francia, ospitando la denominazione del Bandol nonché un “luminare” dei rosati come Gilles Masson, direttore del Centre du rosè di Vidauban in Provenza, protagonista di primo piano del convegno “Tutti i colori del rosa”.

«Manifestazioni come Italia in Rosa rappresentano fondamentali occasioni di confronto tra operatori che collaborano insieme per portare i rosè nella corte dei grandi vini del mondo», ha spiegato Masson, invitando esplicitamente il consorzio Valtènesi ad una collaborazione a tutto campo. «La Valtènesi ha tutte le carte in regola, dalla storia al microclima ad una varietà tipica ed autoctona, che possono contribuire a costruire una storia di grande successo. Anche qui si è lavorato del resto per affermare l’idea che il rosato non è un prodotto artefatto ma un vino da raccontare, con una sua precisa specificità e storicità».

«Il lavoro che stiamo facendo inconsciamente - ha dichiarato il presidente del consorzio Valtènesi, Sante Bonomo - non è stato che il recupero di una tradizione che era già presente sul territorio. Ci siamo semplicemente riappropriati della nostra natura valorizzando le nostre peculiarità, e vogliamo continuare ad operare in questo senso nell’ottica di una collaborazione internazionale che avrà in Italia in Rosa la sua vetrina più importante. In particolare il confronto con Il Bandol si è rivelato particolarmente utile a confrontare il percorso di una denominazione francese che è per la Provenza, quello che La Valtènesi è per il Garda».

All’insegna della più autentica territorialità anche il connubio enogastronomico ufficializzato dai ristoranti di Moniga grazie al Coregone all’olio, piatto tipico lanciato in occasione della manifestazione che verrà proposto in carta da tutti i locali del paese abbinato naturalmente al Valtènesi Chiaretto.

Soddisfatto il presidente della manifestazione Luigi Alberti: «Abbiamo fatto del nostro meglio - ha spiegato - per dimostrare che anche in tempi difficili la crisi non va subita ma aggredita. La risposta del pubblico è stata la miglior ricompensa per i nostri sforzi e per quelli dei tanti volontari che si sono prodigati per la riuscita della manifestazione».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


ROS
Siggi
Nomacorc Vinventions
Electrolux

ROS
Siggi
Nomacorc Vinventions

Electrolux
Fonte Margherita
Molino Grassi