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Anag Campania all'African Special Night Una serata di beneficenza in Irpinia

Musica, cucina multietnica e degustazione di grappe all'“African Special Night”, promossa da Amici del Camerun e svoltasi in Irpinia. Serata di beneficenza e solidarietà, con una buona affluenza di pubblico

di Gennaro Albano
 
02 agosto 2013 | 14:54

Anag Campania all'African Special Night Una serata di beneficenza in Irpinia

Musica, cucina multietnica e degustazione di grappe all'“African Special Night”, promossa da Amici del Camerun e svoltasi in Irpinia. Serata di beneficenza e solidarietà, con una buona affluenza di pubblico

di Gennaro Albano
02 agosto 2013 | 14:54
 

Nella vita ci son momenti in cui certi valori quali fratellanza, coesione sociale e solidarietà acquistano un significato più ampio, più marcato, soprattutto quando si è al cospetto di realtà, di situazioni che richiedono un’ulteriore forza di sviluppo al fine di creare un mondo migliore, più “vivibile”. Garantire al contempo cultura e formazione, sempre protesi ad un’innovazione di idee che possano essere il volano, ossia quel certo valore aggiunto nell’ambito delle proprie comunità.

L’occasione di registrare quanto detto, mi è stata offerta dalla “African Special Night”, che si è celebrata nella splendida location di Villa Rossi in Altavilla Irpina (Av). Un resort fantastico, dove gli ambienti sono molto curati, dai giardini molto verdi e floreali, ai locali accoglienti e pratici; fashion e graphic designer che riescono a definire, esattamente, l’identità di una donna, Rita Giordano, patron del mirabile complesso, sempre sensibile a processi d’integrazione e problematiche d’inclusione sociale.

La serata di beneficenza e allegria, con musica e cena multietnica, sapientemente e magistralmente organizzata e coordinata dal dinamico presidente dell’associazione “Amici del Camerun”, Joseph Ayina, ha visto la partecipazione degli “effetti collaterali”, una “band” di medici dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, sempre disponibili e sensibili verso problematiche dei paesi in via di sviluppo, che, con la loro musicalità, hanno creato nel pubblico, accorso numeroso, un’atmosfera ricca di emozioni e ricordi, quasi materica; brani “evergreen” di Battisti e Vasco.

Nel prosieguo della serata, molto apprezzata è stata l’esibizione del gruppo folkloristico del Senegal e del Burkina Faso, nonché la splendida e mirabile esecuzione di “nuoto sincronizzato” delle ragazze del centro sportivo di Avellino che ha riscosso il plauso di coloro che si sono assiepati ai bordi della piscina, illuminata da un gioco di luci e ombre, che ha contribuito a rendere indimenticabile l’esercizio artistico e sportivo delle allieve. Infine uno spazio della “serata africana” è stato dedicato alla degustazione di grappe da monovitigno, un “fiano d’irpinia”, espressione di un territorio che dà lustro e prestigio in ambito enologico.

Presente L’Anag Campania (Assaggiatori nazionali di acquavite e grappa) ai massimi livelli, con il presidente Apicella e alcuni degustatori dell’associazione che con professionalità e competenza hanno descritto prima “il prodotto grappa” nelle sue varie declinazioni (giovane, affinata, invecchiata, aromatizzata), poi si son soffermati sulla normativa relativa all’abuso di prodotti alcolici durante la guida, illustrando anche le sanzioni applicabili per legge, e successivamente hanno dato il “via” all’analisi sensoriale delle “bevande spiritose”. Una grappa di fiano in versione giovane, dalla splendida luminosità, una mirabile finezza ed eleganza che ha dato il “la”, ossia “il tono giusto” ad un effluvio di odori e sentori di nocciola e mandorla, che ha suscitato piacevolezza e apprezzamenti da parte di appassionati, neofiti e amici dell’associazione.

“Dulcis in fundo”, la “chicca” di una grappa, sempre da monovitigno fiano; questa volta però, con sosta nel legno per un certo periodo, una pratica antica che risale all’epoca in cui nella civiltà enologica la botte era considerata il contenitore usuale tanto per i vini quanto per le grappe; che dire… una maggiore suadenza, molecole aromatiche esaltate nel loro profilo sensoriale, un color topazio con aromi vanigliati e speziati. Al termine della degustazione i componenti dell’Anag hanno ricevuto non solo il plauso per la valutazione sensoriale ma in aggiunta una sequela di chiarimenti e informazioni, a riprova del credo e della filosofia imperante nell’Anag: conoscenza, cultura e consapevolezza del bere.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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