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Troppa demagogia sui conti da capogiro In posti unici, il lusso si paga

Ha fatto molto discutere il caso dei 7 turisti che in piazza San Marco hanno ricevuto un conto da 100 euro per caffè e amari. Ma i prezzi (che si possono sempre leggere nel menu) dipendono dal luogo in cui ci si trova

 
20 agosto 2013 | 16:32

Troppa demagogia sui conti da capogiro In posti unici, il lusso si paga

Ha fatto molto discutere il caso dei 7 turisti che in piazza San Marco hanno ricevuto un conto da 100 euro per caffè e amari. Ma i prezzi (che si possono sempre leggere nel menu) dipendono dal luogo in cui ci si trova

20 agosto 2013 | 16:32
 

È fin troppo facile lamentarsi di un contro troppo salato, magari aggrappandosi anche al fatto che siamo ancora in tempi di crisi. Ma basterebbe fare più attenzione ai prezzi indicati chiaramente sui menu per evitare batoste economiche. E se ci si trova in piazza San Marco, simbolo di una delle più belle città al mondo, ci si potrebbe tranquillamente aspettare scontrini a tre cifre anche se si è consumato solo caffè. È quanto è accaduto a sette turisti romani, che pochi giorni fa al Caffè Lavena a Venezia hanno sorseggiato 4 caffè (di cui uno corretto) e 3 amari e che si sono visti arrivare un conto di 100 euro, comprensivo di “supplemento musica”, pagato pure da chi si è seduto senza consumare.

Come abbiamo già ricordato di recente, spesso ci si dimentica che il valore aggiunto di un piatto, un vino o un semplice caffè non deriva solo dalla qualità del cibo o della bevanda, ma anche dal contesto, dall’ambiente e dal servizio nel suo insieme. La pensa così l’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari, che rilancia definendo «inutile» la polemica. «È noto - aggiunge - che in piazza San Marco si paga di più: sono prezzi d’eccezione per caffè d’eccezione». Come dargli torto? Del resto, se dei turisti non vogliono un caffè così caro in piazza San Marco con la musica, lo possono prendere in una via interna (a prezzi normali) oppure a Mestre.

Alfredo Zini«Nessuno scandalo se i prezzi sono pubblicizzati all’esterno del locale o attraverso il menu», così Alfredo Zini (nella foto), vicepresidente di Fipe-Confcommercio dopo la pubblicazione dello scontrino sul web. «Certamente il prezzo, che può sembrare eccessivo per 4 caffè, in realtà comprendeva 3 amari, inoltre i sette clienti hanno ascoltato musica dal vivo seduti al tavolo, quindi se si considera il servizio e il luogo in cui ci si trova piazza San Marco a Venezia, posto unico al mondo, alla fine il prezzo è giustificato».

«Era tutto nel listino», spiega Massimo Milanese, direttore del locale. «Se trovavano i prezzi troppo alti, potevano alzarsi e andarsene, come hanno fatto molte persone prima di loro. Oppure prendere il caffè al banco, dove costa un euro». «Quando scegli di andare in un posto di lusso - sottolinea Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto - paghi per un posto di lusso: quelli in piazza San Marco sono i caffè più antichi del mondo. La gente spende altrettanto per bere ad Abu Dhabi, in un albergo nuovo, e non si lamenta».

E sono molti, soprattutto nella stagione estiva, i casi simili a quello appena ricordato. Pochi mesi fa, a Roma, vicino piazza di Spagna, degli inglesi hanno pagato 64 euro per quattro coni gelato (16 euro l’uno), mentre in piazza del Popolo due clienti dello storico bar Rosati per due caffè e una bottiglietta d’acqua hanno speso più di 17 euro. Ricevere un conto inaspettato può essere una doccia fredda, sì, ma non c’è stato alcun inganno: i prezzi erano esposti...



Facile, poi, accusare di “truffa” i locali scrivendo recensioni al vetriolo su siti come TripAdvisor, che garantiscono il completo anonimato e permettono a chiunque di screditare l’immagine di bar, hotel e ristoranti. Tra quelli finiti nel mirino dei recensori, il Bar Amore in via Cavour a Roma (42 euro per quattro Sprite e un’acqua) e la Brasserie di via Barbaglio a Napoli (80 centesimi per il sale consumato insieme ad una birra).

Ma anche i ricchi piangono... Il miliardario russo Roman Abramovich, per i due giorni in mare tra Amalfi e Positano trascorsi da suo figlio con la fidanzata a bordo del super yacht Eclipse, ha ricevuto un conto di 2.200 euro alla voce “sicurezza”: infatti, alle navi commerciali (categoria in cui rientrano alcuni panfili) da quest’estate viene imposto un servizio di sicurezza privato, con un prezzo che varia da zona a zona. «Se vogliono avvicinarsi alla costa per andare al ristorante a Positano devono pagare queste cifre», spiega Francesco Luise, broker napoletano a cui si rivolgono i vip per i loro yacht. In effetti, il costo in rada per la barca di Abramovich è anche troppo basso se si considera che per fare tre miglia (inquinando) non spende  meno di 3mila euro fra carburante ed energia...

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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