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In tempo di crisi anche i ricchi piangono Addio a 2 bottiglie Champagne su 3

La crisi tocca anche i ricchi, che rinunciano a due bottiglie su tre di Champagne, causando un crollo del 65% delle importazioni. Inoltre il 90% degli italiani acquista prodotti made in Italy per sostenere l’economia

 
17 settembre 2013 | 11:16

In tempo di crisi anche i ricchi piangono Addio a 2 bottiglie Champagne su 3

La crisi tocca anche i ricchi, che rinunciano a due bottiglie su tre di Champagne, causando un crollo del 65% delle importazioni. Inoltre il 90% degli italiani acquista prodotti made in Italy per sostenere l’economia

17 settembre 2013 | 11:16
 

Anche i ricchi piangono o hanno poco da festeggiare e dall’inizio della crisi si dice addio a due bottiglie di champagne su tre con un crollo verticale del 65% delle importazioni quest’anno rispetto al 2008. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia il record negativo fatto segnare dalle bollicine francesi in Italia sulla base dei dati Istat relativi alla prima metà dell’anno.

Il risultato è che per fine anno si stima saranno stappate attorno ai 5,5 milioni bottiglie di champagne rispetto alle 16,3 milioni arrivate in Italia nel 2008. Nel 2013 le importazioni delle bollicine francesi hanno infatti toccato il fondo dall’inizio della crisi con un calo del 36% rispetto al 2012.
 
Se da un lato si riducono le occasioni di festa per la maggioranza degli italiani che è costretta ad affrontare la pesante riduzione del potere di acquisto determinata dalla crisi, c’è anche diffusa la volontà di preferire prodotti made in Italy nella consapevolezza di sostenere così la ripresa dell’economia nazionale.

Secondo una indagine Coldiretti/Censis il 90% degli italiani preferisce acquistare prodotti del proprio territorio anche per sostenere l’economia. Una conferma viene dal fatto che lo spumante italiano non sembra infatti risentire della crisi nei consumi che sta soffocando il mercato interno e fa registrare un aumento del 7,9% delle bottiglie acquistate dalle famiglie italiane nel primo semestre dell’anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea.
 
Al contrario la tendenza alla riduzione del consumo di champagne è in realtà evidente a livello internazionale con il volume delle spedizioni di Champagne che accusa una diminuzione generale del 3,1%, con vendite in flessione del 5,1% in Francia e del 7,1% in Europa, mentre solo i mercati extracomunitari resistono, con un aumento del 6,8% nel primo semestre 2012.

Non è un caso che quest’anno la maison Valentino ha scelto le bollicine Franciacorta per festeggiare a Parigi la Vendemmia 2013, Les Vendanges, appuntamento storico che da oltre vent`anni abbina a ogni griffe un calice da ricordare nella patria dello champagne.
 
La crisi spinge infatti al record storico lo spumante italiano all’estero dove sono aumentate del 12% le bottiglie esportate che tolgono spazio sugli scaffali al più costoso champagne francese, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell’anno. Lo spumante italiano si classifica quindi come il prodotto made in Italy “anticrisi”.

Le esportazioni crescono poco (+2%) nell’Unione europea dove viene consumato oltre la metà dello spumate spedito all’estero anche per effetto del calo del 23% in Germania dove si stanno diffondendo purtroppo banali imitazioni low cost delle bollicine italiane, dal Kressecco e il Meer-Secco. Sostegno alla crescita viene invece dagli Stati Uniti (+11%) e dalla Russia che, con un incremento record del 71%, è diventata il terzo mercato di sbocco dopo Usa e Germania. Sorprendente anche l’aumento della domanda in Cina che è più che raddoppiata (+124%) ed a raggiunto dimensioni ragguardevoli.

Nel 2012 l’Italia ha prodotto oltre 400 milioni di bottiglie di vini spumanti, fra metodo tradizionale e metodo italiano per un fatturato all’origine (alla cantina) di 1,2 miliardi di euro. Il consumo nazionale di bollicine è stato di 145 milioni di bottiglie, per valore complessivo all’origine pari a 380 milioni di euro. Questo significa che il 65% della produzione italiana è destinato all’esportazione o in altre parole che oltre 6 bottiglie di spumante italiano su 10 sono state stappate all’estero.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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