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"Ponte", in partenza 7 milioni di italiani Nel Belpaese il 90%, all’estero l’8%

In partenza per il ponte 7 milioni italiani, per un giro d’affari di 1,74 miliardi euro, in aumento del 1,4% dal 2012. Il 39% preferisce le località montane, mentre il 24% sceglie il mare; località d’arte per il 2,4% . La spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesta sui 249 euro (+0,8% dal 2012)

01 novembre 2013 | 13:19

"Ponte", in partenza 7 milioni di italiani Nel Belpaese il 90%, all’estero l’8%

In partenza per il ponte 7 milioni italiani, per un giro d’affari di 1,74 miliardi euro, in aumento del 1,4% dal 2012. Il 39% preferisce le località montane, mentre il 24% sceglie il mare; località d’arte per il 2,4% . La spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesta sui 249 euro (+0,8% dal 2012)

01 novembre 2013 | 13:19
 

Nemmeno il ponte di "ognissanti" sfugge alla crisi: il clima generale di sfiducia e le ridotte disponibilità economiche spingono gli italiani ad ignorare il primo “weekend lungo” della stagione, opportunità utile per un viaggio dopo aver archiviato le vacanze estive. Secondo le rilevazioni di Assoviaggi, l’associazione delle agenzie di viaggio di Confesercenti, per il ponte “dei Santi” le prenotazioni verso l’estero sono in flessione fra il 12 e il 20%.

In calo anche il movimento turistico in Italia, dove a tenere sono solo Ischia, Capri, costiera amalfitana e sorrentina (in leggera crescita favorite anche dal clima temperato) e le città d’arte come Firenze, Roma e Venezia. Queste ultime, infatti, mantengono un forte appeal anche se per un turismo mordi e fuggi (2 o 3 giorni di soggiorno).



«Ormai la situazione economica in cui versa l’Italia e l’instabilità politica del non fare hanno letteralmente sconvolto ogni possibile ipotesi previsionale dei movimenti turistici - commenta Amalio Guerra, presidente di Assoviaggi - La perdita di disponibilità economica degli italiani ha ridotto ulteriormente i budget di spesa per vacanze e si viaggia appena ci sono le offerte, anche fuori dai periodi canonici».

Per quanto riguarda il mercato italiano, dalle rilevazioni di Assoviaggi emerge come la crisi abbia modificato le modalità di vacanza dei nostri concittadini, che riducono la permanenza e sfruttano sistemazioni presso amici o parenti, non producendo, così, entrate dirette per il settore. Si riscontra poco movimento per quasi tutte le destinazioni tradizionali del periodo: ferma soprattutto la montagna, a causa del maltempo; si attende la presenza della neve per rilevare cambiamenti sensibili.

«L’incertezza sugli scenari futuri non aiuta certo il comparto turistico. Il settore delle agenzie di viaggio necessità di interventi urgenti e di una lungimirante strategia da parte delle politiche del settore. Diversamente, si profila il rischio reale che centinaia di agenzie di viaggio chiudano per sempre i battenti, con la perdita di migliaia di posti di lavoro e l’aggravarsi della crisi di un settore che garantisce sicurezza per il turista, servizi di qualità, accoglienza e professionalità».

«Inoltre - prosegue il presidente Assoviaggi - l’ipotesi del Governo di tornare a ridurre l’uso del contante, che sembra ora si voglia accantonare, ancora una volta fa colpevolmente dimenticare la vera priorità che consiste nel tagliare drasticamente i costi della moneta elettronica per imprese e cittadini. Non crediamo sia questa disposizione a favorire la tracciabilità degli evasori, mentre rappresenta un ulteriore impedimento per gli agenti di viaggio nello svolgimento della propria attività lavorativa, riducendo i margini a causa degli alti costi delle commissioni per i pagamenti con le carte. Pensavamo di avere raggiunto il fondo, ma al peggio non c’è mai limite».

Il presidente della Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati di un’indagine esclusiva svolta dal centro studi della federazione con il supporto tecnico dell’istituto Acs marketing solutions dichiara: «Anche se il numero degli italiani e degli stranieri che andranno in vacanza per il ponte del 1° novembre potrebbe far segnare un’impercettibile risalita, prevediamo un calo della quota di coloro che soggiorneranno in albergo, agriturismo e bed and breakfast, contribuendo ad accrescere lo stato di difficoltà nel quale si dibattono centinaia di aziende».

«Abbiamo apprezzato il primo, sia pur timido segnale, che la legge di stabilità ha dato, intervenendo sulla deducibilità dell'Imu per gli immobili strumentali - afferma Bocca - Confidiamo che analoghi segnali positivi possano pervenire in merito alla nuova tassa sui rifiuti e sui servizi, tenendo conto del fatto che gli alberghi hanno una bassa produzione di rifiuti ed in merito alle deduzioni Irap, che chiediamo vengano estese anche ai lavoratori stagionali del settore turismo».

«Al contempo le parole pronunciate due giorni or sono dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, sulla riduzione del limite per le spese in contanti, ci preoccupano in quanto una simile misura rischierebbe di danneggiare sia la clientela italiana sia soprattutto quella estera abituata a pagare cash qualsiasi acquisto di beni e servizi con limiti ben più ampi nel resto dei Paesi del Vecchio Continente».

«Per dare valore al turismo, occorre intervenire sulla qualità dell'offerta, sostenendo con il credito d’imposta gli investimenti diretti alla riqualificazione delle strutture ricettive ed assegnare all'Enit risorse adeguate per promuovere l'offerta turistica italiana».

«L’invito che pertanto rivolgiamo al parlamento ed al Governo - conclude Bocca - è per una attenta riflessione ed un opportuno coinvolgimento delle categorie su quanto si sta progettando, affinché non si partorisca un banale topolino che affossi e porti ad un definitivo declino il settore, bensì un leone ruggente in grado di accrescere realmente l’occupazione e l’economia turistica del Bel Paese».

I risultati dell’indagine di Federalberghi

  • Il ponte in Italia o all’estero?: Sono circa 7 milioni gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) che si sono messi in viaggio, e trascorreranno almeno 1 notte fuori casa (rispetto ai 6,9 milioni del 2012). Questo numero equivale ad un +1,7% della popolazione rispetto allo stesso periodo del 2012. Il 90% di italiani (rispetto all’87,5% del 2012) rimangono nel Bel Paese, mentre l’8% (come nel 2012) è all’estero.
  • Le località più gettonate: le località montane quelle più frequentate durante questo ponte. Il 39% (come nel 2012) di coloro che si muovono le preferiscono ad altri lidi. Il 24% (come nel 2012) andranno in località di mare. Il 19% (rispetto al 20% del 2012) scelgono località d’arte, un 2,4% (rispetto al 2,9% del 2012) colgono questa occasione per ritemprarsi in località termali e del benessere ed un 3,5% (rispetto al 3,8% del 2012) si trova in località lacuali. L’8,6%, infine, indica un altro tipo di località e sono essenzialmente coloro che si recano nei loro centri di origine per onorare la festività di Ognissanti.
  • Le vacanze all’estero: per quei pochi che hanno scelto mete estere per questa breve pausa vacanziera, le grandi capitali europee fanno la parte del leone con addirittura il 61,6% della domanda complessiva. L’11,8% si trova oltre oceano, in visita alle grandi capitali extra-europee. Un 13,3% ha scelto le montagne d’oltre confine ed un 6,6% ha optato per mari esotici.
  • Dove alloggiare: l’albergo è la struttura prescelta dal 32% dei viaggiatori (rispetto al 32,6% del 2012), seguito dal 29,5% di chi sta in casa di parenti o amici (rispetto al 29,2% del 2012) e dal 14,8% che si è rcato in casa di proprietà (rispetto al 14,9% del 2012). L’agriturismo è stato scelto dal 5% dei viaggiatori (rispetto al 5,1% del 2012), il Bed & Breakfast dal 4,5% dei vacanzieri (rispetto al 6,7% del 2012), il residence dal 3,3% (rispetto allo 0,8% del 2012) ed il rifugio alpino salirà al 3,1% delle preferenze (rispetto all’1,6% del 2012).
  • La spesa complessiva e le notti di viaggio: la spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesta sui 249 euro (rispetto ai 247 del 2012 per un +0,8%). Da ciò un giro d’affari che intorno ai 1,74 miliardi di euro (rispetto a 1,71 miliardi di Euro del 2012 per un +1,4%). Chi resterà in Italia spenderà mediamente 221 euro (come nel 2012) e 526 euro a persona (rispetto ai 541 Euro del 2012) verranno invece mediamente spesi da chi ha scelto una vacanza oltre confine.
  • La durata media del soggiorno durante questo ponte del 1° novembre, è infine di 2,5 notti trascorse fuori casa (rispetto alle 2,9 notti del 2012).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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