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In Toscana via libera all'albergo diffuso Per Confcommercio è una «legge monca»

Appprovata la legge che istituisce anche in Toscana il cosiddetto albergo diffuso. Via libera del consiglio regionale alla proposta, che istituisce la nuova forma ricettiva. Ma secondo Confcommercio è una legge monca

 
20 novembre 2013 | 15:35

In Toscana via libera all'albergo diffuso Per Confcommercio è una «legge monca»

Appprovata la legge che istituisce anche in Toscana il cosiddetto albergo diffuso. Via libera del consiglio regionale alla proposta, che istituisce la nuova forma ricettiva. Ma secondo Confcommercio è una legge monca

20 novembre 2013 | 15:35
 

È stata approvata a maggioranza dal Consiglio regionale la legge che istituisce anche in Toscana il cosiddetto ''albergo diffuso''. Si tratterebbe di una struttura ricettiva a gestione unitaria, situata in un centro storico o in un borgo rurale della regione, caratterizzata dalla centralizzazione in un unico stabile principale dell'ufficio ricevimento ed accoglienza dei turisti, e dei servizi di uso comune e dalla dislocazione di camere e alloggi in due o più edifici separati, vicini tra loro.

«Una legge - commenta Franco Marinoni, nuovo direttore regionale Confcommercio - monca. Apprezziamo le finalità: la riqualificazione dei piccoli borghi e l'emersione dall'abusivismo. Manca però un indice che escluda l'applicazione della norma ai centri storici di città importanti come Firenze o Siena, dove di fatto si offre la possibilità di aumentare i posti letto, e quindi la concorrenza, senza però andare ad applicare le stesse regole a tutti gli operatori. Non si capisce infine l'ostinazione e la fretta nel voler proseguire l'iter normativo mentre è in atto, presso l'assessorato competente, una più generale discussione sulle strutture dell'accoglienza. Si rischia così di trasformare una iniziativa motivata in un boomerang per tutto il comparto ricettivo».
 
Paolo Corchia, presidente Federalberghi e presidente della consulta regionale del Turismo Confcommercio aggiunge «Il testo unico delle leggi regionali per il turismo è ormai superato, ed è urgente regolamentare il mercato dell’offerta secondo un principio basilare: stesso mercato, stesse regole, stessi diritti e stessi doveri. In questo quadro ci sarà spazio per dare legittimità alle richieste della domanda senza dequalificare l’offerta ricettiva toscana, sia per quanti amano alloggiare in area rurale, sia per quanti scelgono soluzioni di pernottamento in piccole unità non concentrate in un solo immobile, sia per valorizzare la ristrutturazione a fini ricettivi di borghi medievali e non, sia per esaltare la destinazione a impresa ricettiva di immobili di valore storico».

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