Dopo Natale un’inchiesta ha rivelato che il 70% degli italiani sarebbe favorevole all’elezione diretta del capo dello Stato; il 30% potrebbe rinunciare alla democrazia rappresentativa. Ma che c’entra tutto ciò con una rivista che tratta di cibi e vini? C’entra, c’entra. Noi italiani abbiamo le idee ben chiare sulla politica e pensiamo di affidarci a un solo uomo che sappia salvarci. Bé, non è proprio un’idea nuova, in tempi anche recenti non ha funzionato ed è un po’ controcorrente rispetto all’Europa. In più questa aspirazione non è proprio coerente con il modo di vivere quotidiano.
Ormai va di moda affermare che viviamo nel Paese più bello del mondo: per l’arte, per l’artigianato, per l’ambiente, per la cucina. Ma i musei del Bel Paese - oltre 4mila - non sono mai troppo affollati, salvo nei casi più pubblicizzati e malgrado la gratuità per giovani e anziani. Fra tutti segnalo il Museo Nazionale Romano, diviso in 4 sedi, con biglietto cumulativo a € 7, valido 3 giorni; la visita è entusiasmante, credetemi, e il mondo classico romano dovrebbe piacere a chi si lamenta della troppa libertà di oggi.
Dal museo passiamo al bar, altro luogo di contraddizioni. Come mai l’italiano che aspira a una miglior qualità della vita si accontenta di un caffè veloce, in genere in piedi, di un cornetto surgelato e riscaldato? Come possiamo creare un’economia e dare lavoro ai figli se non comprendiamo che gli artigiani al forno e in pasticceria, acqua e farina per intenderci, sono l’origine del benessere in un’Italia che non ha industrie?
Alcuni produttori agricoli siciliani hanno suggerito di proporre ai clienti dei bar un’aranciata fresca al costo di un euro. Che meraviglia riabilitare questa sana e goduriosa abitudine visto che nel Sud Italia, parte integrante del territorio nazionale, gli agrumi si raccolgono undici mesi all’anno. Arance bionde o sanguigne, vaniglia, navel, valencia, tarocco, moro, sanguinello; limoni verdello, femminello, interdonato, monachello; mandarini avana, paternò, tardivo, clementina; pompelmi gialli e rosati. Il costo all’ingrosso è minimo. Chissà che al prossimo sondaggio, invece di votare l’Uomo Nuovo per sempre, si scelga un succoso tarocco al giorno.