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Consorzio Valpolicella, nuovo marchio Uva, lavoro e prodotto i concetti cardine

Il nuovo marchio del Consorzio tutela vini Valpolicella sintetizza il legame fra territorio, filiera e tipicità. Già registrato a livello comunitario, sarà presentato in occasione dell'Anteprima Amarone 2010

 
23 gennaio 2014 | 11:07

Consorzio Valpolicella, nuovo marchio Uva, lavoro e prodotto i concetti cardine

Il nuovo marchio del Consorzio tutela vini Valpolicella sintetizza il legame fra territorio, filiera e tipicità. Già registrato a livello comunitario, sarà presentato in occasione dell'Anteprima Amarone 2010

23 gennaio 2014 | 11:07
 

Era il 9 novembre 1924 quando per la prima volta si pensò ad organizzare i produttori in un Consorzio per la difesa dei vini tipici della Valpolicella. A 90 anni di distanza sono cambiati l’area di produzione, l’articolazione della filiera e il mercato. Tutto ciò richiede al Consorzio nuove competenze e professionalità.

In quest’ottica si è reso necessario ricercare una nuova immagine identificativa dei concetti di territorio, uva, prodotto, lavoro e tradizione: un nuovo marchio che rappresenti la filiera e sia espressione di innovazione ed efficacia nel tempo. Il richiamo al territorio è essenziale perché rappresenta l’antica origine dei vitigni autoctoni, trasfusa nei vini della Valpolicella. Il nuovo marchio associa inoltre i concetti di uva, lavoro e prodotto, legandoli fra loro con un segno curato nel dettaglio così come sono curati i vini della Valpolicella.



La tradizione si ritrova nel carattere tipografico, classico ed elegante, un Bodoni, allo scopo di sottolineare l’identità italiana riconosciuta come valore di qualità indiscussa in tutto il mercato mondiale. Inoltre il segno creato ha la peculiarità di offrirsi ad una lettura polivalente. Il marchio, registrato a livello comunitario, verrà utilizzato nell’ambito della promozione, diffusione, conoscenza e valorizzazione dei vini Valpolicella e della loro tutela.

La registrazione comunitaria protegge unitariamente il marchio in tutti i paesi dell'Unione Europea e godrà di piena protezione a partire già dall’anno in corso. Il Consorzio vanta il diritto esclusivo sul marchio in tutto il territorio dell’Unione Europea, con durata decennale e possibilità indefinita di rinnovo, e la possibilità di concedere in licenza il marchio ai propri consorziati con modalità predeterminate.

Il nuovo marchio e la sua tutela si aggiungono a quelli collettivi, afferenti alle quattro Dop, già da anni salvaguardati in collaborazione con la Camera di Commercio di Verona. Come evidenzia Andrea Marchini, dell’università degli Studi di Perugia, che nell’ambito dell’Anteprima Amarone terrà una relazione su “I vini di alta qualità tra innovazione e promozione: percorsi strategici nella prospettiva 2020”, l'innovazione rappresenta il principale driver per costruire il valore e rafforzare le interazioni tra vitigno, azienda e territorio, percepite dai consumatori come inimitabili e quindi strategiche per i vini di alta gamma.

«L'innovazione - rileva Marchini - principale strumento di sviluppo rurale, viene posta al centro dell’agenda politica dell'Unione Europea che con la recente riforma della Pac affronta la sfida di riuscire a produrre di più con un uso più efficiente delle risorse naturali. Produttività ed ambiente diventano le parole chiave di una politica per l'innovazione che intende ridurre la distanza tra mondo della ricerca e quello delle imprese di produzione. Le opportunità di sostegno che si aprono in tale percorso sono numerose».

«In primo luogo - conclude Marchini - il programma Horizon 2020 per la ricerca e l'innovazione, che per le tematiche agricole rende disponibili 4,6 miliardi di euro. Non meno rilevante il nuovo programma di sostegno per il vino all'interno dell'Ocm unica. In questo caso nelle 8 linee di intervento le novità sono rappresentate dall'introduzione di un’azione specifica per l'innovazione dei sistemi produttivi e la possibilità di realizzare investimenti per la competitività delle imprese. La possibilità infine di poter sostenere le azioni di comunicazione conta su un budget di 337 milioni di euro».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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