I livelli di inquinamento atmosferico in Europa continuano a preoccupare; secondo l’ultimo rapporto pubblicato da Aea, l’Agenzia europea per l’ambiente, il trasporto su strada e gli impianti industriali sono tra i fattori che contribuiscono ad aumentare gli agenti inquinanti nell’aria. Riportiamo un approfondimento tratto da Humanitasalute.it, dove l’esperta Francesca Puggioni, specialista dell'unità operativa di Pneumologia in Humanitas, consiglia di adottare alcune precauzioni.
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L’inquinamento deve davvero preoccuparci?
«L’esposizione all’inquinamento atmosferico ha conseguenze dannose sulla salute e non solo sulle vie aeree, ma anche sul sistema cardiocircolatorio. Le polveri sottili possono penetrare nelle nostre vie respiratorie e provocare, mediante un meccanismo irritativo, l’infiammazione delle mucose che sono così più suscettibili alle infezioni. Chi soffre di malattie respiratorie croniche (come asma bronchiale e bronchite cronica ostruttiva) è naturalmente più a rischio. Le polveri sottili possono poi passare dall’albero respiratorio al sangue. Ne consegue che lo smog ha un effetto ossidativo sulle cellule che costituiscono la parete dei nostri vasi sanguigni e favorisce l’infiammazione dell’intero sistema cardiocircolatorio. In soggetti a rischio, l’esposizione all’inquinamento atmosferico può agevolare l’insorgenza di eventi ischemici, come l’infarto».
Chi vive in città quali misure può adottare?
«Chi vive in città potrebbe, compatibilmente con i propri orari e le proprie esigenze, potrebbe cercare di attuare piccole mosse. Qualche esempio: stare più lontano possibile dagli scarichi delle auto quando si è fermi al semaforo, evitare di uscire nelle ore di punta, proteggersi con una sciarpa e respirare con il naso. Attenzione anche quando si esce con i più piccoli: i bambini nei passeggini o a piedi sono proprio all’altezza dei tubi di scappamento delle auto. È consigliabile poi fare lavaggi nasali con acqua fisiologica dopo una giornata esposti all’inquinamento e soffiare di tanto in tanto il naso anche se non si ha il raffreddore. Se possibile poi, cercare di trascorrere del tempo libero in aree verdi: nei parchi, al mare o in montagna respirare aria più pulita aiuta l’organismo».
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