Secondo gli operatori sarà circa il 35% delle donne toscane a passare almeno una serata al ristorante, in pizzeria o in un bar per il dopocena, con amiche o colleghe. A uscire a cena saranno soprattutto le ultraquarantenni. Dedicate alle più giovani le serate nei locali da ballo.
La spesa media al ristorante sarà di circa 30 euro a persona e di 20 per la seconda parte della serata, per un totale di spesa stimato di 10 milioni e 800mila euro su tutta la regione.
«La capacità di spesa delle donne toscane - dichiara Aldo Cursano, presidente regionale Fipe Confcommercio - è diminuita ma non si rinuncia a passare una giornata e soprattutto una serata diversa, lasciando magari a casa i mariti e i figli e cercando di dimenticare per qualche ora le preoccupazioni ed i problemi quotidiani».
I troppi casi di violenza che riempiono i quotidiani inducono tutti a momenti di riflessione e raccoglimento, ma non diminuiscono certo, anzi forse rafforzano, il senso di unità fra le donne, che per l’8 marzo si ritrovano per celebrare in modi diversi la loro consapevolezza e forza.
«Vorrei porre l’accento - commenta la presidente regionale Confcommercio e Terziario Donna Anna Lapini - sulla fortissima componente di occupazione femminile nel settore toscano dei pubblici esercizi e del turismo, a partire dalle molte imprenditrici. Sono oltre 10mila le imprese toscane che operano nella ristorazione e nella ricettività, e ben due terzi delle aziende femminili sono nel settore dei servizi».
«La Toscana - conclude Anna Lapini - è una regione molto dinamica sul fronte dell’imprenditoria femminile. A fine 2013 le imprese femminili erano 101.076, con una crescita superiore alla media nazionale. Le donne risentono molto della crisi, e se magari non se la sentono di festeggiare in un momento così difficile, ma hanno comunque bisogno di dedicare qualche ora a se stesse e non stupisce che si concedano una sera fuori».