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Istituzioni e Consorzi uniti per la tutela dell'aceto balsamico di Modena Igp

Le strategie del Consorzio contro le contraffazioni dell'aceto balsamico Igp sono state al centro di un convegno, a Modena, alla presenza delle istituzioni e del presidente della commissione Ue Paolo De Castro

di Mariella Morosi
 
01 aprile 2014 | 12:22

Istituzioni e Consorzi uniti per la tutela dell'aceto balsamico di Modena Igp

Le strategie del Consorzio contro le contraffazioni dell'aceto balsamico Igp sono state al centro di un convegno, a Modena, alla presenza delle istituzioni e del presidente della commissione Ue Paolo De Castro

di Mariella Morosi
01 aprile 2014 | 12:22
 

Come tutelare l’aceto balsamico di Modena Igp dalle contraffazioni con azioni che mettano nello stesso tempo il consumatore in grado di scegliere? È stato questo il tema dell'incontro “Strategie di tutela e programma per la difesa della denominazione Aceto Balsamico di Modena Igp”, svoltosi alla Camera di Commercio di Modena per iniziativa del Consorzio di tutela dell'aceto balsamico di Modena alla presenza del presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro (nella foto in basso).



Il saluto delle istituzioni è stato espresso dal presidente della Cciaa di Modena Maurizio Torreggiani, da quello della Provincia Emilio Sabattini e dal sindaco di Modena Giorgio Pighi. L’assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, ha mostrato l’enorme soddisfazione della regione perché l’aceto balsamico di Modena Igp rappresenta un comparto estremamente importante per l’agricoltura e per l’economia del territorio.

Oltre ai dirigenti del Consorzio, il presidente Stefano Berni e il direttore Federico Desimoni, sono intervenuti Giuseppe Liberatore dell’Aicig e, per il ministero delle Politiche agricole, Gianluca Maria Esposito e Stefano Vaccaro. Il dibattito è stato moderato dal giornalista Giorgio dell’Orefice del Il Sole 24 Ore - Agrisole.

La recente costituzione del Consorzio con il riconoscimento ministeriale e dell’Unione europea ha costituito un traguardo per la tutela e la promozione di un prodotto tanto apprezzato quanto rappresentativo del territorio, ma nello stesso tempo rappresenta un punto di partenza per tutelarlo dalle contraffazioni e garantire il consumatore nelle sue scelte. Ma una scelta è davvero libera se consapevole, come ha sottolineato il suo presidente Stefano Berni.

«È essenziale - dichiara Berni - lanciare messaggi di chiarezza: se l'etichetta specifica le caratteristiche del prodotto, il consumatore può valutare con consapevolezza se quello che acquista è un prodotto autentico e certificato oppure un’imitazione. Il primo passo deve quindi partire da noi, e il Consorzio e il consiglio che presiedo lo sta già facendo. È importante utilizzare tutti i percorsi possibili della mediazione e della diplomazia per tutelare il prodotto, prima di ricorrere alle vie legali rivolgendoci, ultima ratio, alla Corte di Giustizia dove potremo vincere».

Da semplice associazione di produttori ora il Consorzio assume doveri istituzionali di tutela generale ma anche compiti specifici legati alla salvaguardia del prodotto, alla vigilanza, agli abusi e agli usi impropri della denominazione.

«I consorzi nascono proprio per evitare che si creino queste distorsioni sul mercato - ha detto il direttore Federico Desimoni - quindi dobbiamo lavorare su pulizia del mercato e corretto utilizzo dell'Igp. Inoltre, con il nostro organismo di controllo stiamo progettando integrazioni al piano di controllo per una più efficace sorveglianza sulle materie prime per cercare di raggiungere degli accordi con tutti i soggetti che saranno disponibili a dialogare al fine di regolarizzare le proprie posizioni. Pur mantenendo la necessaria fermezza, pensiamo sia anche necessario affrontare tali situazioni con gradualità e flessibilità».

Sul termine “balsamico” , che può essere avvicinato impropriamente a tanti altri prodotti e che è motivo di confusione nel consumatore, si gioca il futuro di questa eccellenza. «Non deve essere usato per altri prodotti nella categoria in cui è posto l'aceto - ha detto ancora Berni- , il balsamico deve essere solo il nostro Igp o quello tradizionale, e basta». Aceto e balsamico sono infatti termini che appartengono al linguaggio comune ma non sono generici. Siamo consapevoli che l'aceto balsamico di Modena è uno dei prodotti di origine più usurpati nella sua denominazione e l'azione di tutela è la condizione stessa per valorizzare questo prodotto».

Per il presidente della commissione Agricoltura di Bruxelles, Paolo De Castro, per far si che le eccellenze italiane siano tutelate in Europa bisogna lavorare sul consenso delle istituzioni, anche se in Italia noi abbiamo una cultura della qualità del territori che la maggior parte dei Paesi comunitari non ha.

Paolo De Castro«Un esempio concreto dell’attenzione delle istituzioni europee sul tema - conferma De Castro - è rappresentato, all'interno del pacchetto qualità, dalla norma ex-officio, introdotta dal Parlamento europeo, che permette di ritirare prodotti contraffatti all'interno del mercato comunitario. Una misura fondamentale che garantisce produttori e consumatori. Fuori dai confini europei, bisogna però andare per vie diplomatiche. Emblematico il recente accordo Ue-Canada che apre di fatto nuovi straordinari scenari di crescita per i nostri prodotti di qualità».

«Contando sulla presenza e l'impegno delle istituzioni europee - continua De Castro - l'auspicio è che questo accordo possa fare da modello per i negoziati attualmente in corso con gli Stati Uniti, ma non solo. Il semestre di presidenza italiana dell'Unione europea potrà, infatti, essere utile proprio per accelerare sui negoziati commerciali di libero scambio, oltre che con gli Usa, anche con India e Giappone. Mercati importantissimi da raggiungere e conquistare con forza e decisione».

Per Giuseppe Liberatore dell’Aicic è importante il confrontoper trovare soluzioni condivise che permettano ai Consorzi di sviluppare strategie di difesa dell’agroalimentare di qualità. È infatti provato che laddove esiste un consorzio forte la valorizzazione, la tutela e la promozione nel mondo di quel prodotto è assai potenziata.

L'aceto balsamico di Modena Igp ha una produzione ufficiale di 90 milioni di litri l'anno per un fatturato che supera in partenza i 400 milioni, e arriva a 600 milioni al consumo. Numeri importanti, ma purtroppo paragonabili a quelli della contraffazione. Le sole tre denominazioni originale del Balsamico sono, oltre a questa, l’aceto balsamico tradizionale di Modena Dop e l’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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