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Riga capitale europea della cultura 2014 Stupisce i turisti con la cucina lettone

Riga è la capitale europea della cultura 2014, e la Cucina è Cultura. La città ha una significativa presenza di ristoranti che propongono la saporita cucina lettone. Kalku Varti ed Elements i ristoranti da non perdere

di Vincenzo D’Antonio
 
16 aprile 2014 | 12:20

Riga capitale europea della cultura 2014 Stupisce i turisti con la cucina lettone

Riga è la capitale europea della cultura 2014, e la Cucina è Cultura. La città ha una significativa presenza di ristoranti che propongono la saporita cucina lettone. Kalku Varti ed Elements i ristoranti da non perdere

di Vincenzo D’Antonio
16 aprile 2014 | 12:20
 

Sono Riga, capitale della Lettonia, ed Umea, città svedese vicina al Polo Artico, le due capitali europee della cultura per il corrente anno 2014. Riga merita il viaggio. Città di grande bellezza e di suadente fascino, ha propensione alta ad accogliere il visitatore, mostrandosi generosamente a costui.



Popolazione giovane di Paese giovane che nel nascere dal dissolvimento del cosiddetto impero sovietico, ha in sè, evidente, la voglia grande di sviluppare le proprie energie e di riacquisire appieno il posizionamento europeo che la geografia e la travagliata storia gli assegnano. Riga è confortevolmente raggiungibile dall’Italia (Roma, Milano) mediante voli diretti quotidiani della compagnia AirBaltic. Durata del volo, all’incirca tre ore. Il periodo migliore per visitare Riga va da aprile ad ottobre.

Qui la virtuosa commutazione di stato da turista a temporary citizen la si compie in tempo breve. Il tempo di trastullarsi passeggiando nel centro storico, chiuso, come ovunque nelle città del nord europa, al traffico automobilistico. Delizioso esperimento architettonico, Riga rappresenta l’incontro tra la modernità nordica e l’eleganza raffinata del suo centro storico in stile Art Nouveau, diventato patrimonio dell’Unesco nel 1997. Per celebrare questa dualità, i festeggiamenti dell’anno da Capitale della Cultura seguono il filo conduttore del legame tra passato e presente, fra contraddizioni ed affascinanti risvolti.

Oltre duecento eventi all’insegna di musica e letteratura si snodano fra i quartieri artistici intorno alle strade di Kalnciema e Miera ed il museo nazionale d’Arte della Lettonia. Agli eventi musicali è dedicato un capitolo piuttosto ampio partendo dall’avveniristico allestimento multimediale del Rienzi di Wagner, con le sue pirotecniche scenografie. Altro importante avvenimento musicale i World Choir Games, il più grande concorso corale al mondo. Varie e divertenti le iniziative notturne come i musei aperti e le notti bianche, particolarmente apprezzate da turisti e locali.

Protagonista di quest’anno è l’opera dell’artista francese Christian Boltanski “Heartbeats”: un’opera collettiva che unirà le registrazioni dei battiti cardiaci dei visitatori in un unico suono armonico. Fra gli altri eventi da segnalare la mostra del libro alla biblioteca nazionale dedicata agli ultimi 500 anni del libro stampato; la manifestazione La via dell’Ambra che coinvolge numerosi musei cittadini; Il futuro in mostra, festival di arte contemporanea e manifestazioni incentrate sull’arte di strada.

E ancora, la 27ª mostra degli European Film Awards, le celebrazioni per il solstizio d’estate e le feste tradizionali. Imperdibili lo Staro Riga Light (Festival della luce), tra il 14 e il 18 novembre ed il festival Riga Punkts che darà luogo ad un bellissimo connubio fra scienza ed arte. A fronte di una ridicola presenza di ristoranti che di italiano hanno soltanto il nome e nulla più, Riga, per la fortuna dei tanti visitatori che la affollano soprattutto durante i mesi estivi, e per la fortuna dei suoi abitanti, che sono poco meno di un milione, ha una significativa presenza di ottimi ristoranti che propongono l’intrigante, interessante, saporita, cucina lettone.

Due su tutti i ristoranti da non perdere: Kalku Varti ed Elements. Kalku Varti è situato proprio nel cuore del centro storico, isola pedonale. Ristorante molto elegante, con tavoli tra loro ben distanziati e con servizio molto professionale. Lo chef è Raimonds Zommers. L’antipasto consiste in un delizioso connubio tra un gradevole formaggio caprino fresco ed una squisita aringa del Baltico contornati da ravanelli ed una fetta di apprezzabile pane di segala.



Si prosegue con una delicata purea di zuppa di piselli con panna acida e pomodori essiccati. Da notare che le bevande sono servite al calice e dopo un inizio con un ragguardevole bianco spagnolo, il Verdejo Monte Blanco de Ramón Bilbao 2011, si passa disinvoltamente, in abbinamento alla suddetta purea di zuppa di piselli, ad un sorso di Sherry Tio Pepe. Insomma, un trend che da noi appena fa capolino e che qui è già consolidata abitudine.

Ed un ottimo Gavi di Gavi Docg La Toledana 2011 ci viene ben servito, corretta la temperatura, in abbinamento ad un memorabile filetto di merluzzo con escargots, sedano, finocchio, maionese. A compimento, con servizio al tavolo, un’emulsione di burro e vino rosso. Apprezzabile, nella modalità di fruizione dei pasti principali, la disinvoltura con la quale si passa da pietanza di pesce a pietanza di carne.

E difatti, a seguire ci viene servito un delizioso maialino da latte cotto a bassa temperatura, contornato da cavolini di Bruxelles, patate, cipolle e pancetta. Piatto molto ricco al quale il sommelier abbina, accortamente, un poderoso Château Lanbersac Vieilles Vignes 2005. Si conclude con un sontuoso dessert composto da miele con il cioccolato Laima (il migliore cioccolato lettone) e palline di formaggio di capra. Bella sorpresa al palato. Nel calice lo Château de Myrat Grand Cru Classé 2002. Ottima cena.

E i prezzi? Trattavasi di menu degustazione. Se avessimo optato per “bevande a parte” il prezzo della cena sarebbe stato di 36 euro. Con tale abbinamento, davvero pregevole, abbiamo pagato 60 euro ed abbiamo avuto la sensazione di un prezzo decisamente congruo. Il ristorante è aperto tutti i giorni da mezzogiorno a mezzanotte, anche qui scontando in positivo la tendenza europea del pasto fruibile pressochè a qualsiasi ora.



Esperienza altra, al ristorante Elements. Ristorante annesso al Tallink Hotel, ubicato nei pressi della stazione ferroviaria e del grande mercato di Riga. Mercato che, sia detto, è assolutamente da visitare per sentirsi sempre pìù temporary citizen e per effettuare meditati acquisti. Il Tallink Hotel, aperto di recente, è un confortevole albergo quattro stelle. Può costituire la scelta giusta per il soggiorno a Riga.

Svetlana RiskovaA guidare la brigata della cucina del ristorante Elements è la bravissima chef Svetlana Riskova (nella foto) che è anche la presidente dell’associazione dei cuochi lettoni. Ci è capitata la fortuna di vederla all’opera in backstage, nella preparazione di alcune specialità pasquali ed è subito balenata evidente la sua maestria e la sua abilità nel condurre la brigata.

Svetlana ha adottato una caratteristica tecnica di cottura mediante l’utilizzo della black rock, ovvero di una pietra portata ad elevatissima temperatura, sulla quale cuociono sia carni che pesci. Svetlana, assecondando il desiderio di una cena in cui assaggiare tocchi della sua cucina, ci ha consigliato di cominciare con un salmone cotto a bassa temperatura. Pregevole anche alla vista il piatto giunto in tavola, stante la doviziosa guarnizione costituita da caviale di salmone, cavolini di Bruxelles, pane di segale e senape.

Esecuzione perfetta, piatto memorabile. La volontà di essere pienamente inseriti in cucina lettone ha fatto sì che come bevanda si optasse per un’ottima birra locale. Svetlana utilizza la black rock per il main course della cena. Anatra che così squisita non ancora ci era capitato degustare, con patatine novelle e verdure di stagione e sul tutto, anch’essa ben calda, una salsa di arrosto di manzo. Davvero un piatto sorprendente e dall’impeccabile esecuzione.

In chiusura, imperdibile, il glorioso e famoso amaro locale, il Riga Black Balsam, ottenuto da 24 erbe. È un liquore che può bersi assoluto, a piccoli sorsi e può anche andare diluito nel tè oppure nel caffè con valenza corroborante per i lunghi e rigidi inverni di Riga. Per tale ottima cena, il conto è stato di 38 euro. Il ristorante è sempre aperto, da mezzogiorno alle 23.00.

Svetlana sarà in Italia in autunno per far conoscere ai gourmet italiani la sua interpretazione della cucina lettone. Ad ospitarla, una sua bravissima collega italiana che a breve distanza di tempo andrà a Riga per far conoscere ai gourmet di Riga la sua interpretazione della cucina italiana. Riga, si diceva, è la capitale europea della cultura. E la cucina, si sa, è cultura. Cultura che si sedimenta nel tempo. Viene il momento di dover lasciare Riga. È così. Accade. Ecco, noi lasciamo Riga. Ma mai Riga lascerà noi.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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