Il turismo è da sempre uno dei punti di forza del Made in Italy, purtroppo però le istituzioni sembrano sottovalutare il suo potenziale, anche economico, e la cattiva gestione dei portali web che lo promuovono. L'ultimo caso riguarda il portale turistico Italia.it, messo sotto accusa dai deputati del Movimento Cinque Stelle.
«Il portale turistico nazionale Italia.it e l’ente che ne detiene la responsabilità, la Promuovi Italia Spa, sono un esempio paradigmatico di tutte le nefandezze che infettano il nostro Paese in tema di appalti, sprechi, nomine pilotate e imbrogli fiscali». Lo affermano i deputati M5S in commissione attività produttive, che hanno chiesto chiarimenti al Governo con due interrogazioni a prima firma Mara Mucci (nella foto).
«Il governo - aggiunge Mucci - non ci ha dato risposte soddisfacenti. Ha aggirato le nostre domande. La verità è che il sito Italia.it da vetrina web del Paese si è trasformato in un buco nero che ha ingoiato ingenti risorse e persino i diritti dei redattori, non pagati da mesi. Siamo di fronte a un florilegio di inefficienze ancora più gravi se si considera che siamo alla vigilia di Expo 2015».
«Poi c’è la gestione di Promuovi Italia Spa - continua la deputata M5S - e i circa 8 milioni e mezzo di euro di soldi pubblici che sembrano spariti nel nulla. Di mezzo c’è andata la redazione di Italia.it, come detto, ma anche i borsisti dei progetti formazione finanziati con fondi Ue e nondimeno i fornitori dell’azienda. Dov’è finita davvero questa montagna di risorse».
«Ci resta il sospetto - chiude Mucci - che per pagare gli stipendi degli impiegati della Spa (circa 500mila euro al mese) si siano utilizzate risorse destinate ad altre attività come i corsi di formazione e lavoro. Infine chiediamo di fare vera luce sulle presunte manipolazioni del sistema informatico di Promuovi Italia con irregolarità nella gestione dei Tfr e delle buste paga».