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Stefano Bosica si aggiudica la vittoria del concorso “Pizza a Nastro”

Nella sede romana di Eataly, Nastro Azzurro ha premiato la migliore “Pizza A Nastro” d'Italia. A Stefano Bosica un premio di 8mila euro in buoni acquisto e altrettanti per la pizzeria in cui lavora, “Mangianapoli 2”

di Mariella Morosi
 
28 novembre 2014 | 10:03

Stefano Bosica si aggiudica la vittoria del concorso “Pizza a Nastro”

Nella sede romana di Eataly, Nastro Azzurro ha premiato la migliore “Pizza A Nastro” d'Italia. A Stefano Bosica un premio di 8mila euro in buoni acquisto e altrettanti per la pizzeria in cui lavora, “Mangianapoli 2”

di Mariella Morosi
28 novembre 2014 | 10:03
 

È Stefano Bosica (nella foto) della pizzeria romana Mangianapoli2 il vincitore del concorso nazionale “Pizza a nastro” aperto a tutte le pizzerie appartenenti al club “Gli artisti della Pizza”, organizzato in collaborazione con Nastro Azzurro, la birra mediterranea per eccellenza, la bevanda che meglio le si abbina. Questo giovane pizzaiolo romano si è così aggiudicato il ricco premio in palio: 8mila euro in buoni acquisto e altrettanti alla pizzeria.

Stefano Bosica

Il secondo e il terzo posto previsti dalla gara sono andati rispettivamente a Luciano Carciotto del 7+ di Nicolosi (Ct) e ad Aldo Barba del ristorante pizzeria O' Sole mio di Aversa (Ce). Gli altri tre finalisti che si sono sfidati a Roma, ad Eataly, sono stati Salvo Di Grazia dell'Oro dell'Etna di Nicolosi (Ct), Ciro Lupoli della pizzeria Le Arcate di Pulsano (Ta) e Cristian Terrana di Ai sapori Doc di Palermo.

È stata una competizione ad altissimo livello, che ha impegnato non poco una giuria qualificata come quella formata dal maestro napoletano Gino Sorbillo, dalla chef Marzia Buzzanca e da Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio per la tutela dell'olio extravergine d'oliva toscano Igp. È stata proprio “Zizzilli”, la pizza di Stefano Bosica a convincerli, sia per la perfetta lievitazione di 12 ore che per l'originale forma a stella, con pomodori pelati, pomodorini datterini, mozzarella, parmigiano reggiano e imbottitura di ricotta, funghi porcini, salsiccia e provola affumicata.

«Questa vittoria per me è stata una grande sorpresa - ha detto il vincitore visibilmente emozionato - e voglio dedicarla a tutti i pizzaioli che lavorano con passione puntando alla qualità e alla genuinità». Al concorso, da maggio ad ottobre, avevano partecipato circa 500 professionisti della pizza e ogni mese tra di loro era stato scelto un vincitore sulle base delle votazioni ricevute dalle loro creazioni sul sito del concorso. La ricetta proposta dove esaltare i sapori mediterranei. Le pizze a nastro preparate dai concorrenti sono state in totale 750mila e gli utenti che hanno espresso il proprio voto in rete sono stati oltre 10mila. «Queste manifestazioni - secondo Gino Sorbillo - servono molto a far crescere la professionalità dei pizzaioli, che viaggiando entrano in altre realtà, acquiscono nuove esperienze e scoprono in ambienti diversi le proprie potenzialità».

Ma non c'è il rischio che la ricerca dell'originalità, l'uso di ingredienti sempre diversi e l'eccesso di fantasia nella presentazione e nei contenuti possa snaturare l'identità della pizza? «No - dice ancora Sorbillo - perché da 300 anni la pizza non ha mai smesso di evolversi, anche se negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una accelerazione dei cambiamenti, grazie alla comunicazione e al continuo scambio di informazioni. La pizza resterà sempre pizza e in molti si lasciano conquistare sempre più dalle novità. Noi stessi, maestri pizzaioli, testimoni delle tradizioni dei nostri nonni e dei nostri genitori, siamo spesso in contatto con giovani poco più che ventenni che ci portano novità interessanti, come ricerca su farine biologiche e lievitazioni particolari. Quindi nonostante l'innovazione e anche qualche azzardo la pizza non potrà in futuro che migliorare».



In effetti al di là del legittimo desiderio di ognuno di conquistare il podio anche questo concorso è stato un'utile occasione per i concorrenti di scambiarsi consigli, econfrontarsi sulle diverse tecniche di lavorazione, lievitazione e cottura, sempre accomunati dalla stessa passione. Uno dei finalisti, Ciro Lupoli di Le Arcate di Pulsano, ad esempio, insieme alla moglie Francesca, ha fatto una scelta radicale puntando al biologico e alla ricerca di farine speciali. La lievitazione è sempre lunghissima, 74 ore, e partendo rigorosamente dal lievito madre.

Tutte le sere per i suoi clienti prepara ben 6 tipi di impasto: quello classico, il multicereali con almeno 5 farine diverse, quello di grano arso (con cui ha preparato la sua pizza in concorso), quello di kamut, quello verde con la moringa, un'erba indiana dalle benefiche proprietà ed infine quello per celiaci, a cui è dedicata una postazione speciale. La premiazione in grande stile e un brindisi con Nastro azzurro ha concluso la festa della buona pizza, insieme alla degustazione di supplì alla romana e di pizze assortite preparate dai colleghi di Eataly.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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