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“Eat Alì”, omaggio a Eataly di Farinetti ...ma chi ci guadagna davvero?

A Torino apre “Eat Alì”, il negozio di alimentari di qualità made in Italy di Asad Ullah dal Bangladesh, un omaggio a Eataly, che però, oltre al nome, prende dalla grande catena di Farinetti anche un po' di fama

 
09 dicembre 2014 | 17:22

“Eat Alì”, omaggio a Eataly di Farinetti ...ma chi ci guadagna davvero?

A Torino apre “Eat Alì”, il negozio di alimentari di qualità made in Italy di Asad Ullah dal Bangladesh, un omaggio a Eataly, che però, oltre al nome, prende dalla grande catena di Farinetti anche un po' di fama

09 dicembre 2014 | 17:22
 

Oscar Farinetti, nel dare alla luce la sua ben nota catena di supermercati “Eataly”, testimonial dell’eccellenza agroalimentare nel mondo, aveva come obiettivo far sì che la cucina italiana con la sua qualità raggiungesse tutti… e, a giudicare da una nuova apertura nel torinese, ce l’ha fatta fin troppo bene! In Corso Belgio a Torino ha aperto un piccolo negozio di alimentari che al marchio di Farinetti si rifà eccome, e non solo nei prodotti. “Eat Alì” è il nome che Asad Ullah (nella foto), giovane proveniente dal Bangladesh, ha voluto, con un lampo di genio ammirevole, dare al suo nuovo market di alimentari: di certo un simbolo dei prodotti che il negoziante straniero vuole “tenere in casa”, ma - lo confessa lui stesso - un voluto omaggio alla catena “Eataly” di Farinetti, un omaggio che non gli ha fruttato poca notorierà!

Asad Ullah

«Quando ho aperto il mio negozio - racconta Asad Ullah - l'obiettivo era lavorare con un prodotto di qualità e l'ispirazione mi è venuta proprio dai prodotti Farinetti, una marchio riconosciuto a livello mondiale. Sono stato a Eataly diverse volte, ogni tanto ci torno, amo i loro prodotti e mi è venuta l'idea di rendergli omaggio. Anche il figlio di Farinetti mi ha chiamato per congratularsi della la mia attività, è stato un onore per me».

Varcata infatti la soglia di questo curioso negozio di alimentari dal nome decisamente evocativo, alle spalle di Asad e di suo nipote, Zahid, che con lui lo gestisce, si rimane colpiti dalla quantità tra gli scaffali del negozio non di cibi etnici, anzi! Per la maggior parte si tratta di quei classici prodotti italiani solitamente presenti nei nostri supermercati, quell'alimentare di qualità che spazia dalla pasta all’olio extravergine doliva, dalla carne al tonno in scatola.

«Non volevo aprire un negozio che vendesse prodotti etnici per stranieri, venduti da stranieri - continua Asad - Io volevo vendere prodotti italiani. Questo anche perché se mi fossi rivolto solo ai miei connazionali o ad altri migranti avrei potuto attingere ad un misero 10% della clientela. Il 90% di chi viene a comprare da mangiare qui e, più in generale, che va nei negozi, è composto da italiani, e io volevo vendere prodotti che potessero interessargli».

E i clienti che comprano da Asad non devono pensare che il cibo sia l’unico protagonista italiano nel negozio. Non si può infatti non notare la sezione più alta dei bancali, dove fitte si susseguono tante etichette di ottimi vini italiani, per lo più piemontesi, che spaziano dal Bonarda al Barbera fino al Dolcetto. «Abbiamo molti vini e cerchiamo di comprare quelli di produttori piemontesi - spiega Asad - Tanti arrivano dall’astigiano e, nello specifico, ne abbiamo molti di Alba o di altre zone».

Insomma, una volta entrati nel mondo di “Eat Alì” si capisce che non si tratta solo di una vuota trovata pubblicitaria - che sicuramente però ha portato gli occhi di tutti almeno a sbirciare tra le corsie del piccolo market - ma di un vero e proprio centro per i prodotti dell’alta qualità italiana, venduti da un ragazzo che italiano non è nel sangue, ma per certo nel cuore, grazie all'impegno e alla fatica dimostrati, e, perchè no? anche un po' per merito di quel tocco di furbizia.

«Mi sono laureato in Bangladesh in Economia e commercio - rivela il giovane del Bangladesh, non senza una nota di nostalgia - ma arrivato in Italia non è stato per niente facile dimostrare chi sono, mancavano il capitale, l'esperienza e la lingua, non avevo nemmeno le capacità per farmi valere in questa realtà così diversa da quella di casa mia»

Asad Ullah, ideatore di questa brillante idea commerciale e proprietario del negozio, è arrivato in Italia nel 1993. Prima di aprire questo negozio di alimentari all’insegna del made in Italy, ha fatto ogni genere di lavoro, dall’operaio all’ambulante; poi finalmente, con le possibilità, i soldi e il desiderio di mettersi in proprio, apre il suo “Eat Alì”, la cui fama dilaga ormai tra le strade di Torino.

E non solo, grazie ad uno scontrino postato in Facebook ha richiamato l’attenzione di molti, che non esitano a contattarlo per congratularsi dell’enorme successo della sua attività. «Sono in molti i clienti ad entrare qui in negozio - continua Asad - e, in parte perché l'hanno sentito dire, in parte perché rimangono affascinati dalla diversità della mia attività rispetto a quella dei miei connazionali e dall'originalità del nome del mio negozio, vengono alla cassa e si complimentano».

Asad sorride in risposta a questi complimenti e, umile, rimane dietro al bancone e pensa al futuro. «Sono molto contento del risultato che ho ottenuto - conclude il proprietario di “Eat Alì” - Per un domani non voglio esagerare, ma mi piacerebbe tanto avere un altro punto vendita, magari più grande».

Insomma, Eat Alì procede a passi lunghi e spediti, sicuro della sua novità e tanto fiero del nome che non poco merito deve avere nel successo di quest'impresa. Infatti, anche se "l'abito non fa il monaco", Asad Ullah si è provato quello di Farinetti, e a parer di molti... gli sta divinamente!


Eat Alì
Corso Belgio 42 – 10153 Torino
Tel 327 4412046

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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