Saranno oltre 6mila (73% del totale) i ristoranti in attività il giorno di Natale in Toscana. Secondo la Fipe confcommercio Toscana il clima di incertezza condiziona negativamente anche le prenotazioni che ad oggi non superano il 30% delle disponibilità e risultano in flessione rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Secondo i ristoratori (la pensa così il 69% degli intervistati) si sta consolidando, complice la crisi, la tendenza alla scelta last minute.
Il 61,5% dei ristoratori toscani prevede clienti e fatturato in calo rispetto al Natale dello scorso anno. Il valore del pranzo al ristorante viene stimato in 19 milioni di euro, -5,8% sul 2013. D'altro canto, osservando i prezzi, notizie positive per i consumatori: il menu di quest’anno, tutto compreso in sette ristoranti su dieci, costerà in media 48 euro. «Il clima di incertezza che pesa ancora sul Paese - dichiara Aldo Cursano (nella foto), presidente Fipe Confcommercio Toscana - si avverte anche al ristorante. Le aziende continuano a ridurre i budget per pranzi e cene destinati allo scambio degli auguri. Cresce, invece, il ristorante come idea-regalo a conferma che l’esperienza più che l’oggetto è ciò che oggi si apprezza di più».
Grande attenzione al problema delle intolleranze alimentari. L’84,6% dei ristoranti nei quali si propone un menu all inclusive prevede varianti per chi ha specifiche esigenze dovute ad allergie e/o intolleranze alimentari. Due ristoratori su tre ritengono adeguata la comunicazione orale della presenza degli allergeni integrata da cartellonistica o avvertenze sul menu. «Il nostro modello di servizio - continua Cursano - deve essere valorizzato anche nella gestione delle nuove norme sull’etichettatura volute dall’Europa. La competenza delle persone e la flessibilità del servizio sono i nostri punti di forza a garanzia del consumatore. Non è accettabile che tutto si riduca a qualche pratica burocratica in più da mettere nei cassetti».