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Pesto alla genovese candidato a diventare patrimonio culturale Unesco

La tecnica di lavorazione al mortaio è l’elemento caratterizzante del pesto genovese insieme al Basilico genovese Dop, contraddistinto da foglie piccole e profumate. Avviato l’iter per presentare la pratica all’Unesco

 
20 gennaio 2015 | 10:30

Pesto alla genovese candidato a diventare patrimonio culturale Unesco

La tecnica di lavorazione al mortaio è l’elemento caratterizzante del pesto genovese insieme al Basilico genovese Dop, contraddistinto da foglie piccole e profumate. Avviato l’iter per presentare la pratica all’Unesco

20 gennaio 2015 | 10:30
 

Il pesto al mortaio della più antica tradizione genovese si candida a diventare patrimonio culturale “immateriale” dell’umanità. La candidatura da presentare all’Unesco è stata annunciata al Palazzo della Borsa a Genova dai promotori, tra cui l’associazione Palatifini che da anni organizza il Campionato mondiale di pesto al mortaio. «L’obiettivo è far diventare patrimonio Unesco la tecnica di lavorazione al mortaio, una tradizione che si sta perdendo», hanno detto gli organizzatori.



«La candidatura del pesto alla genovese a patrimonio immateriale dell’umanità è un giusto riconoscimento per una tradizione conservata nel tempo da intere generazioni che deve rappresentare anche una difesa nei confronti delle troppe imitazioni, a tutela del basilico genovese a denominazione di origine (Dop)», ha affermato la Coldiretti in una nota.

La tecnica tradizionale di lavorazione al mortaio è l’elemento caratterizzante del pesto genovese insieme al Basilico genovese Dop iscritto nella lista dell’Unione europea, che è contraddistinto da foglie piccole e convesse e un profumo intenso legato al territorio di coltivazione e mantenuto grazie al fatto che sono commercializzate le piantine intere complete di radici.

La richiesta di riconoscimento all’Unesco segue da vicino quella dell’arte della pizza napoletana, mentre è da poco stato dato il via libera all’iscrizione della vite ad alberello di uve Zibibbo che caratterizza l’isola di Pantelleria, in Sicilia. Nella prestigiosa Lista dei Patrimoni Culturali dell’Umanità l’Italia può anche già contare sull’iscrizione dei “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” (2014), dell’Etna (2013), della Dieta mediterranea (2010) e di nove zone delle Dolomiti (2009).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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