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Campari vince la sfida del welcome drink Aperitivi di qualità al ristorante

Da Tano Passami l’Olio conclusa la prima fase dell’aperitivo by Campari. Rispettando la formula dell’aperitivo al ristorante, Tano Simonato ha proposto il suo amuse bouche abbinato a un cocktail preparato da Marco Russo

 
05 novembre 2015 | 12:00

Campari vince la sfida del welcome drink Aperitivi di qualità al ristorante

Da Tano Passami l’Olio conclusa la prima fase dell’aperitivo by Campari. Rispettando la formula dell’aperitivo al ristorante, Tano Simonato ha proposto il suo amuse bouche abbinato a un cocktail preparato da Marco Russo

05 novembre 2015 | 12:00
 

Campari reinterpreta l’aperitivo, facendolo vivere anche sulla tavola dei migliori ristoranti. Ancora una volta la tendenza parte da Milano, culla e simbolo dell’aperitivo. Durante Expo infatti, 60 tra i migliori ristoranti della città si sono trasformati negli ambasciatori dell’Italian way di un’usanza internazionale, quella del welcome drink a tavola prima del pasto. Dopo il successo della fase pilota testata in 12 ristoranti milanesi di alta cucina tra ottobre e dicembre 2014 (www.welcomedrink.it), Campari avea deciso di proseguire, allargando il circuito a 60 tra i più quotati ristoranti del capoluogo lombardo.

Marco Russo

A conclusione di questa prima fase, che ha riscontarto un grande successo di pubblico, Campari ha presentato in modo informale i risultati dell'esperimento. E l'occasione non poteva non essere un miscelato da degustare seduti con tranquillità al tavolo di un ristorante. Il locale scelto è stato quello di Tano Simonato, che nel suo ristorante milanese “Tano Passami l’Olio” ha presentato il suo aperitivo studiato per l'occasione (un prosecco in cui erano inserite gocce di Campari gelificato) con un’amuse bouche ad hoc: “Anatra cotta a bassa temperatura in morbido di ricotta ed albume con mirtilli solido al bitter Campari”.

A dare ancora più valore a questo proposta è poi intervenuto uno dei barman più di tendenza di Milano, Marco Russo (nella foto), barman del “1930” di Milano (nonchè titolare del Mag Cafè) che ha proposto un interssante miscelato a base di  “Campari, Cinzano rosso 1757, olio essenziale di bergamotto, Sake e riduzione aceto balsamico” ideato per l’occasione e splendidamente abbinato all'amuse bouche di Tano.

Campari, Cinzano rosso 1757, olio essenziale di bergamotto, Sake e riduzione aceto balsamico
Campari, Cinzano rosso 1757, olio essenziale di bergamotto, Sake e riduzione aceto balsamico

Quella del “welcome drink” è una consuetudine già comune a molti dei migliori ristoranti nel mondo e Campari, che unisce vocazione internazionale con il legame alla tradizione italiana, ha deciso di scenmdere in campo con decisione per proporre quest’usanza alla ristorazione del nostro Paese. I barman dei locali d’eccellenza milanesi coinvolti si sono messi al lavoro rivisitando cocktail storici e facendo leva sulla grande versatilità e carattere di bitter Campari e con grande creatività, lavorando insieme a chef di rinomata fama, hanno messo a punto originali welcome drink, abbinandoli ad amuse bouche o ad un più semplice “piattino di benvenuto”. Una tendenza che è stata poi imitata anche da molti locali non presenti della lista dei 60, ma che hanno di fatto allargato la platea di chi ha condivisone questa impostazione. 

Anatra cotta a bassa temperatura in morbido di ricotta ed albume con mirtilli solido al bitter Campari
Anatra cotta a bassa temperatura in morbido di ricotta ed albume con mirtilli solido al bitter Campari

L’iniziativa era inserita nel progetto della campagna Campari “Benvenuti nella Capitale dell’aperitivo” che aveva accolto i visitatori di Expo e ha fatto vivere loro una delle esperienze più tipiche di Milano, quella dell’aperitivo red passion. Campari sempre molto attenta al consumo consapevole e moderato, in un’ottica di “educational”, si inserisce in questo momento di grande interesse per l’enogastronomia, riportando l’aperitivo a svolgere la sua funzione naturale, ovvero quella di preparare al pasto stimolando l’appetito (il termine aperitivo infatti deriva proprio da “aperire” cioè aprire, iniziare). Un modo, va detto, per favorire la scelta di aperitivi di qualità e saldare maggiormente un legame fra barman e ristoratori, cercando di rimettere un po' ordine nelle confuse tendenze degli anni scorsi che dagli apertivi poverissimi erano passati agli happy hour per poi giungere agli assurdi apericena con improbabili buffet.

I locali coinvolti nel progetto
A Casa Eatery, Abbotega, Al Mercato, Al Tronco, Artest, Asola, Assaggino di Refettorio, Baretto al Baglioni, Bento, Bice, Casa Tua Osteria, Ceresio7, Cucina del Toro, Dall’Oste 26, Don Carlos at Grand Hotel et de Milan, Dopolavoro Bicocca, Drogheria Parini 1915, El Brellin, Essenza, Filippo la Mantia Oste e Cuoco, Fioraio Bianchi, Giacomo Bistrot, Giulio Pane e Ojo, Globe Restaurant & Lounge Bar, Il Liberty, Il Ristorante Trussardi alla Scala, Innocenti Evasioni, La Cucina dei Frigoriferi Milanesi, La Maniera di Carlo, La Brisa, La Scaletta, Les Pommes, Les Gitanes Bistrot, L’Essenziale, Lovster & Co, Mamai, Manna, Osteria Brunello, Trattoria Masuelli San Marco, MI-Cucina di Confine, Mimmo Milano, OLEI Ristorante, Pacifico, Pescheria Mattiucci, Porteno, Porteno, Ratanà, Ristorante Giacomo, Rubacuori Restaurant, Sadler, Senza Tempo, Smooshi, Sophia’s Restaurant, T’A Bistrot, Tano Passami l’Olio, Terrazza Bellavista, Trattoria del Nuovo Macello, Wicky’s Wicusine, 28 Posti.

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