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Barman italiani che lavorano all'estero nella squadra di Abi Professional

Anche i barman italiani che lavorano all’estero possono aderire ad Abi Professional. Il barman Salvatore Maggio, che lavora a Londra oltre 10 anni mantiene il suo legame con l’Italia anche grazie all’associazione, e racconta che è giusto che un barman si affidi ai propri gusti, ma è fondamentale fidarsi del giudizio della clientela

28 gennaio 2016 | 09:39
Barman italiani che lavorano all'estero 
nella squadra di Abi Professional
Barman italiani che lavorano all'estero 
nella squadra di Abi Professional

Barman italiani che lavorano all'estero nella squadra di Abi Professional

Anche i barman italiani che lavorano all’estero possono aderire ad Abi Professional. Il barman Salvatore Maggio, che lavora a Londra oltre 10 anni mantiene il suo legame con l’Italia anche grazie all’associazione, e racconta che è giusto che un barman si affidi ai propri gusti, ma è fondamentale fidarsi del giudizio della clientela

28 gennaio 2016 | 09:39
 

Se Londra è la patria della mixology, l’Italia sta facendo la sua parte grazie alla professionalità e alla preparazione di molti barman nazionali, e soprattutto grazie alla presenza di associazioni di categoria come Abi Professional, che aiutano a fare squadra per valorizzare il settore. Per questo motivo sono sempre di più i barman italiani, che pur lavorando all’estero scelgono di diventare soci Abi Professional e di continuare a rappresentare l’Italia nei concorsi nazionali. Salvatore Maggio (nella foto) ne è un esempio; vive e lavora a Londra da circa 15 anni e trae ispirazione dalla vivacità di una metropoli molto eterogenea. Il legame con l’Italia resta forte e per questo dal 2014, anno della fondazione, diventa membro di Abi Professional.

Salvatore Maggio

«Lavoro al Westbury Hotel di Londra - racconta Salvatore Maggio - dove non mi occupo solo della preparazione di cocktail, ma supervisiono anche il servizio in sala. Londra mi ha dato moltissimo, sono più di 10 anni che lavoro lì, è innovativa, offre infinite opportunità e soprattutto concilia e spesso anticipa i gusti di tutto il mondo, anche per quanto riguarda il bere bene».

«Nonostante Londra sia capitale d’eccezione per quanto riguarda il mio lavoro - continua Maggio - il mio cuore resta in Italia, non soltanto come casa, mi riferisco anche al settore alberghiero, a quello gastronomico. In Italia c'è qualità, non tanta quantità dal mio punto di vista. Sono italiano e durante i concorsi rappresento il mio Paese con orgoglio».

In Italia come all'estero è giusto che un barman si affidi ai propri gusti, ma è fondamentale che si fidi anche del giudizio della clientela, per migliorarsi ogni giorno. In occasione delle preselezioni del concorso nazionale di Abi Professional, Salvatore Maggio ha presentato un cocktail, “Amaranto”, che aveva già riscosso un certo successo tra i clienti a cui lo ha proposto.

«Amaranto - spiega Salvatore Maggio - è composto da Bombay Sapphire Gin, Aperol, Bitter Campari, frutto della passione e un particolare liquore francese, Picon, non troppo dolce né troppo amaro, ideale per accompagnare il classico gusto italiano di Campari e Aperol. Ho scelto questo particolare drink incitato dalla mia clientela, da colleghi e amici: l’hanno apprezzato moltissimo, così ho deciso di riproporlo al concorso Abi Professional».

«Le opinioni dei clienti - conclude Maggio - ma anche degli amici, aiutano un bartender, sia professionalmente sia a livello di personalità e servizio. Un cliente è oggettivo, sincero, dice la sua opinione perché a lui per primo deve piacere il cocktail: un parere del genere può aiutare a comprendere cosa manca nel drink, correggerlo e conseguenzialmente migliorarlo».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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