Altolà cibi troppo calorici. Con l'obiettivo di tutelare la salute del consumatore, ad Ascea (Sa), piccolo comune sulla bellissima costa del Cilento, è stato introdotto l'obbligo dell'indicazione delle calorie nei menu. L'ordinanza - la prima in Europa - che obbliga i ristoratori a indicare nel menu accanto ad ogni piatto il numero delle calorie è stata emessa i giorni scorsi dal primo cittadino Mario Rizzo. Una decisione che è stata come un temporale estivo e non ha mancato di suscitare perplessità tra gli adetti ai lavori.
«I ragazzi campani - ha detto il sindaco di Ascea Mario Rizzo - sono i più esposti d'Italia al rischio obesità proprio qui, nel regno della dieta mediterranea. Voglio
riaffermare il diritto alla salute pubblica e il valore di pesce azzurro, legumi e prodotti del territorio».
Rizzo ricorda anche che «secondo la società italiana dell'obesità, il trend attuale porterà nel 2025 l'obesità infantile al 12,2% (+205%)» e cita la Commissione europea che lo scorso anno ritenne utile, proprio come strumento di prevenzione dell'obesità e delle malattie ad essa collegate, organizzare la "Giornata Europea del mangiare e cucinare sano".
Insomma, ad Ascea è legge quello in cui ha fallito a New York l'assessore alla Sanità Thomas Frieden, autore di un'analoga proposta, bacchettato dalla Corte Federale dopo la protesta delle catene di fast food. Il telefono del primo cittadino di questo minuscolo paradiso
cilentano è divenuto rovente dopo il vespaio suscitato dalla notizia battuta dalle agenzie. Ed ecco centinaia di articoli sulla stampa nazionale e internazionale, immancabili giudizi di opinion leaders e di esperti.
Uno tra tutti, quello dello psichiatra Alessandro Meluzzi che rivendica il piacere di mangiare. «Il puro edonismo – dice - dove lo mettiamo?». I dubbi sono leciti: é giusto farci sommergere dal senso di colpa affrontando una frittura di paranza? E chi calcolerà volta per volta il valore calorico di un piatto, compreso quel filino d'olio ormai d'obbligo? Non ultimo, c'è anche il rischio che il cliente distratto confonda il numero delle calorie con il costo di ciò che ordina. Forse l'esempio di Ascea non verrà imitato - e in fondo c'è chi se lo augura - ma il messaggio è arrivato.
Mariella Morosi
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