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Il Food&Grocery online vale 812 milioni Boom della ristorazione, +66% sul 2016

L'87% del valore del mercato è generato dall'alimentare, il restante 13% dall'Health Care. La ristorazione supera i 200 milioni di euro con un tasso di cescita doppio (pari al 66%) rispetto alla media del comparto

 
28 giugno 2017 | 15:29

Il Food&Grocery online vale 812 milioni Boom della ristorazione, +66% sul 2016

L'87% del valore del mercato è generato dall'alimentare, il restante 13% dall'Health Care. La ristorazione supera i 200 milioni di euro con un tasso di cescita doppio (pari al 66%) rispetto alla media del comparto

28 giugno 2017 | 15:29
 

Nel 2017 il mercato online Food&Grocery vale 812 milioni di euro, +37% rispetto al 2016. Nonostante la crescita sia la più alta tra quelle registrate nei principali comparti merceologici online (tutti compresi tra +6% e +27%), il Food&Grocery incide solo per il 4% del mercato eCommerce b2c italiano, pari complessivamente a 23,1 miliardi di euro.

Nel Food&Grocery la componente principale, in termini di valore degli acquisti, è rappresentata dall’alimentare, con l’87% del comparto, per un valore di 708 milioni di euro, in crescita del +39% rispetto al 2016. La componente Health&Care, legata ai prodotti acquistati principalmente sui siti dei supermercati e dei produttori incide per il restante 13% del comparto e vale 104 milioni di euro, in crescita del 26%.

Il Food&Grocery online vale 812 milioni Boom della ristorazione,  66% sul 2016

Tra i prodotti più acquistati nell'alimentare, troviamo con il 54% i “secchi” (ossia confezionati, incluso il caffè), con il 31% i prodotti “freschi” (inclusi il cibo pronto e verdura/frutta), con il 9% le bevande alcoliche (birra, vino, distillati e liquori), con il 5% le bevande analcoliche (acqua, bibite e succhi) e con l’1% i prodotti surgelati.

«L’alimentare è la prima voce di spesa nel paniere degli acquisti dei consumatori italiani - afferma Alessandro Perego, direttore scientifico degli osservatori Digital innovation del Politecnico di Milano - eppure l’e-commerce in questo comparto non è ancora sufficientemente sviluppato nel nostro Paese. L’incidenza degli acquisti online è ancora pari allo 0,5% del totale acquisti retail del settore, un valore pari a un decimo della penetrazione media dell’e-commerce nei prodotti (4%) e significativamente inferiore a quello registrato dal Food&Grocery nei mercati eCommerce internazionali più evoluti (8% in Uk, 6% in Francia e 2% in Germania e Usa)».

«Stiamo però osservando - continua Perego - un cambio di passo riconducibile a diversi fenomeni, come l’avviamento e il potenziamento di iniziative online della grande distribuzione, il consolidamento di interessanti progetti in ambito enogastronomia, lo sviluppo di servizi innovativi, come il same day delivery, e la rapida espansione del segmento della ristorazione».

Roberto Liscia - Il Food&Grocery online vale 812 milioni Boom della ristorazione,  66% sul 2016
Roberto Liscia, presidente Netcomm

Questo è quanto emerge dalla fotografia scattata dall'Osservatorio e-commerce b2c, giunto alla 17ª edizione e promosso dalla School of management del Politecnico di Milano e da Netcomm, il Consorzio del commercio elettronico italiano. La ricerca, presentata a Milano presso il Campus Bovisa in occasione del Convegno “Food&Grocery in Italia: l’e-commerce è servito?”, è la seconda edizione con focus specifico su uno dei settori merceologici più importanti per lo sviluppo dell’eCommerce nel nostro Paese, ossia il Food&Grocery.

«In un comparto caratterizzato da offerta molto ampia, elevata complessità di prodotto (deperibilità, fragilità), alta difficoltà delle operations e della logistica e laboriosità del processo di acquisto (elevato numero di pezzi per ordine, domanda ricorsiva) - afferma Valentina Pontiggia, direttore dell'Osservatorio e-commerce b2c Netcomm Politecnico di Milano - diviene prioritario per gli operatori garantire un'esperienza d'acquisto fluida, semplice ed efficace che riesca da un lato ad attrarre nuovi web shopper e dall’altro a fidelizzare quelli vecchi. Innovare e semplificare l’esperienza del cliente significa sia migliorare le presentazioni dei basics (gamma, prezzo e servizio) sia ideare nuovi modelli di business, grazie ad esempio all’integrazione tra canali fisico e online, e utilizzare nuove tecnologie».

Se dagli acquisti dei consumatori italiani si passa a considerare le vendite da siti italiani a consumatori italiani e stranieri, il giro d’affari raggiunge gli 892 milioni di euro (+35%). L’export digitale incide per circa il 7% delle vendite del settore e rappresenta il 2% circa dell’export e-commerce complessivo.

Il Food&Grocery online vale 812 milioni Boom della ristorazione,  66% sul 2016

«Nel Food&Grocery, contrariamente a quanto avviene mediamente nell’eCommerce b2c italiano - afferma Riccardo Mangiaracina, direttore scientifico dell’Osservatorio e-commerce b2c Netcomm Politecnico di Milano - sono gli operatori tradizionali (retailer e produttori) a ricoprire un ruolo dominante, con il 59% del valore delle vendite nel 2017. Tuttavia stiamo assistendo a un’inversione di tendenza dovuta alla crescita elevata delle Dot Com (la cui incidenza sul settore passa dal 32% del 2016 al 41% del 2017) anche grazie al rapido sviluppo del segmento legato alla consegna dei piatti pronti».

Sono tre i segmenti che si possono identificare all’interno dell’alimentare online: il Grocery Alimentare, ossia prodotti alimentari da supermercato, l’enogastronomia, ossia prodotti gastronomici e alcolici (vino, birra, liquori e distillati) e la ristorazione, ossia cibo pronto. Nel 2017, l’incidenza del Grocery Alimentare sul totale acquisti nell’alimentare è del 34% (era del 30% nel 2016). Gli acquisti del segmento valgono, nel 2017, 240 milioni di euro, in crescita del 57% rispetto al 2016. L’enogastronomia si riconferma il primo segmento dell’alimentare (257 milioni di euro, +13% rispetto al 2016), ma cresce ad un tasso inferiore alla media e perde quota nell’incidenza all’interno del settore (38%, era del 46% nel 2016). La ristorazione raggiunge i 201 milioni di euro (+66% rispetto al 2016): con un tasso di crescita doppio rispetto a quello medio registrato nell’alimentare, l’incidenza del segmento passa dal 24% del 2016 al 28% del 2017.

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