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A Tavola con... Albertina Marzotto «Mangerei trippa quasi ogni giorno»

di Andrea Radic
 
25 novembre 2017 | 10:07

A Tavola con... Albertina Marzotto «Mangerei trippa quasi ogni giorno»

di Andrea Radic
25 novembre 2017 | 10:07
 

Da Milano a Marrakech, da Roma alle capitali dell'arte e dell'eleganza, giornalista, mamma di tre figli e nonna. Una donna dinamica e curiosa, si definisce pigra invece ha il fascino della zia Marta, regina di stile.

Incontriamo Albertina Marzotto alla tavola giapponese con influenze mediterranee di Wicky Priyan a Milano dove al bancone in perfetto stile del Sol Levante, apprezza lo stile del cuoco, maestro nell'uso dei coltelli da sushi.

Albertina Marzotto (A Tavola con... Albertina Marzotto «Mangerei trippa quasi ogni giorno»)
Albertina Marzotto

Albertina, cosa ti incuriosisce della cucina?
La cucina regionale, come varia da un luogo all'altro, sempre diversa ma sempre interessante. Sono molto appassionata di primi e mi piacciono gli ingredienti naturali. Sono onnivora.

I sapori della tua infanzia?
Sangue misto il mio, con mamma emiliana, mia nonna paterna Toscana e sono cresciuta in Veneto. I sapori della mia infanzia cui sono più legata sono sicuramente quelli emiliani della nonna a Modena, su tutto i tortellini fatti a mano. Poi sono cresciuta con i sapori veneti quando, dopo sposata, sono andata a vivere a Valdagno in provincia di Vicenza.

Buona cucina?
Certo, ma una cosa che proprio non mi piace, anzi odio è il baccalà alla vicentina, l'ho mangiato per tanto tempo e proprio non lo sopporto, invece amo la trippa, la mangerei quasi tutti i giorni

Che rapporto avevi con Marta Marzotto?
Bellissimo, volevo molto bene alla zia Marta, una donna generosissima, di cuore, non si risparmiava mai, faceva qualunque cosa pur di vederti sorridere. Una persona colta, intelligente. Mi manca molto.

Tu la ricordi nell'eleganza e in quella voglia di mangiarsi la vita.
Vero, lo diceva anche lei che le somigliavo e per me è un bellissimo complimento.

Il tuo luogo del cuore?
Il mio sogno da bambina era quello di andare a Marrakech. Ci sono andata davvero la prima volta trent'anni fa e da quel momento due volte all'anno sono lì. Trovo il Marocco molto affascinante, dai colori delle spezie agli odori del souk, ai mercati. Un popolo che amo, persone con le quali stai bene.

Ma è vero che sei pigra?
Molto, davvero. Mai fatto sport, a parte lo sci obbligata dai miei genitori e appena ho potuto ho smesso. Alla fatica fisica preferisco di gran lunga un pomeriggio all'Hammam.

Maialino nero dei Nebrodi lessato sedici ore, daikon con senape giapponese e mela caramellata è il piatto che Wicky Priyan ha scelto per Albertina Marzotto. «Un piatto Kaiseki - spiega il cuoco - vera cucina giapponese creato dal mio maestro. Ho portato questo spirito in Italia dopo aver camminato in tanti Paesi».

(A Tavola con...Albertina Marzotto «Mangerei trippa quasi ogni giorno»)
Maialino nero dei Nebrodi lessato sedici ore, daikon con senape giapponese e mela caramellata

Si avvicinano le feste, com'è il Natale a casa Marzotto?
Un Natale lunghissimo con numerosi appuntamenti familiari. Prima tutta la famiglia insieme, oltre settanta persone, ci riuniamo in luoghi grandi... - sorride - poi via via appuntamenti più ristretti, sento molto le tradizioni che uniscono. La famiglia è un tema importantissimo, vedere i miei figli Lavinia, Giacomo e Matilde che vanno d'accordo fra loro e sapere cosa pensano, sono il nostro sguardo sul futuro. Mio marito e molto bravo a tenerli uniti. Lavinia è moglie di Riccardo Pasqua, anche lui come mio marito, nel mondo del vino

Tuo marito Gaetano Marzotto, imprenditore in diversi settori è presidente del gruppo Santa Margherita che riunisce importanti aziende vinicole di grande tradizione.
Diverse aziende dalla Sicilia al Trentino, la riunione natalizia di famiglia l'abbiamo fatta sia a Santa Margherita che in Ca' del Bosco.

(A Tavola con...Albertina Marzotto «Mangerei trippa quasi ogni giorno»)

Tu e il vino?
Io bevo - ride - pensa che quando mi sono sposata ero astemia, come mia mamma e mio papà. Ma mio suocero mi ha detto "una Marzotto non può essere astemia", ho preso alla lettera le sue parole e adesso se dovessi scegliere tra le calorie di un piatto di pasta e quelle di un bicchiere di vino, scelgo le seconde.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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