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A Tavola con... Raffaele Cattaneo «Mio figlio sogna di aprire un suo locale»

di Andrea Radic
 
20 gennaio 2018 | 10:20

A Tavola con... Raffaele Cattaneo «Mio figlio sogna di aprire un suo locale»

di Andrea Radic
20 gennaio 2018 | 10:20
 

Presidente del Consiglio regionale della Lombardia e già assessore ai Trasporti, tre figli e una passione per la tavola che è «cultura e condivisione, perchè abbatte barriere e pregiudizi consegnando persone più vere».

Abbiamo portato Raffaele Cattaneo, dalla sua Varese, dove vive, in un locale storico della ristorazione milanese, il "Tronco" uno degli indirizzi toscani che dagli anni sessanta offre ai milanesi una cucina della tradizione e di grande materia prima. Cattaneo è alla regione Lombardia dal 1995, prima con ruoli tecnici nel gabinetto di presidenza, poi dirigente fino a segretario generale e dal 2005 in ruoli politici. Oggi è candidato alle elezioni regionali della Lombardia, capolista di “Noi con ’Italia“

Raffaele Cattaneo (A Tavola con... Raffaele Cattaneo «Mio figlio sogna di aprire un suo locale»)
Raffaele Cattaneo

Il riferimento a Formigoni è diventato un peso o un importante precedente politico?
Per me sia nella vita personale che nella mia considerazione politica è rimasto un presidente importante, continuo a ritenere i suoi diciotto anni di governo regionale la più straordinaria esperienza compiuta, per le idee e la capacità di tradurle in fatti concreti.

La Regione funzionava meglio prima o adesso?
Prima e non lo dico solo io, lo dicono in tanti e credo sia una delle ragioni per la scelta di Maroni di non fare un secondo mandato.

La tavola è luogo di confronto e di scelte?
A tavola, da Gesù in poi, sono accadute cose importantissime che hanno cambiato la storia, la stessa "Ultima cena" è stata una scelta. Perché la tavola unisce la convivialità con la possibilità di ragionare di cose importanti in un clima più disteso e sereno, si è forse costretti ad essere più veri.

La politica si fa ancora a tavola?
Con una battuta, diciamo che quella modalità è stata uccisa dalle polemiche sui rimborsi spese, rimane però vero che molti patti e accordi politici si fanno seduti ad una tavola imbandita.

Qual è il tuo rapporto con il cibo?
Succulento, un amico, ex rettore del Politecnico di Milano, mi disse che dovevo avere una fame atavica perché davanti a un buon piatto non riesco a trattenermi. Forse è vero, sono figlio di una famiglia operaia, della dignitosa povertà lombarda e ho nei geni il concetto che quando c'è da mangiare non ci si tira mai indietro.

(A Tavola con... Raffaele Cattaneo «Mio figlio sogna di aprire un suo locale»)
Raffaele Cattaneo con la sua famiglia

I profumi della tua infanzia?
Quelli di casa, mio nonno era pescatore di lago, il sapore del pesce che cucinava mia mamma. Poi, io avevo 14 anni, rilevò un'osteria e io ci vivevo e lavoravo. Sana cucina casalinga. Davo una mano, cameriere, barista, sguattero... ero il figlio più grande e aiutavo mia mamma. Altro sapore dell'infanzia è il piccione arrosto, sempre grazie al nonno che aveva un pollaio, scoprì molto tempo più tardi che oggi è un piatto ricercato.

Sei un padre duro o amichevole?
Quando serve duro, ma diventato via via più morbido, quando i miei figli chiedono qualcosa con quella scaltrezza, tipica dei ragazzi, sono cedevole, ma un po' mi sento in colpa per il tempo che sottraggo alla famiglia, cadendo nel comprensibile errore di dire qualche no in meno.

Il denaro è un mezzo o un fine?
Uno strumento che deve essere usato con sobrietà, non deve mai diventare il fine della vita, perché è un ottimo servitore, ma un pessimo padrone.

Avete abbassato i costi della politica o no?
Abbiamo ridotto i contributi ai gruppi consiliari dell'85%, cancellato i vitalizi e ridotto le indennità dei consiglieri regionali fino al 40%. Oggi il consiglio regionale costa a ogni cittadino lombardo due euro all'anno. Inoltre i consiglieri pagano il bar a prezzo pieno e la differenza, circa 10mila euro all'anno lo abbiamo donato alle mense per i poveri, stessa cosa per l'avanzo di bilancio di fine legislatura.

Stai più ai fornelli o a tavola?
La cucina è l'ambiente in cui l'uomo esprime se stesso, come nell'arte e nella poesia, è più che stare ai fornelli, è creare ed esercitarsi a ripetere un piatto che ti viene bene. Magari fai un piatto con quello che hai o migliori una ricetta. Il mio piatto forte è il risotto con la salsiccia, con grande attenzione alla tostatura del riso.

(A Tavola con... Raffaele Cattaneo «Mio figlio sogna di aprire un suo locale»)

Il tuo rapporto con il vino?
Positivo, improntato alla qualità e non alla quantità, mi sono ubriacato solo una volta, dopo una giornata sugli sci e ho esagerato con la Schiava. Oggi il vino è anche impresa, le più belle cantine che ho visitato sono quelle che sanno unire storia e nuove tecnologie. Si è ritrovata una sapienza che si era perduta, la cultura del vino è più presente.

Il tuo luogo del cuore?
Il lago Maggiore, dove abbiamo una casa, un territorio disseminato di ristorantini sul lago o arroccati sulle sponde. Consiglio a chi volesse fare una gita, il ristorante del Camin Hotel a Colmegna, un parco meraviglioso fronte lago e un ristorante con veranda dove sembra di cenare nell'acqua.

Che mondo vorresti per i tuoi figli, dove vorresti vederli?
Dove loro pensano di trovare lo sbocco per realizzare la propria vita che non deve essere quello che penso io, ma quello che desiderano loro. Il mio ultimo figlio sta facendo una scuola alberghiera e si cimenta con il mondo della cucina, della sala, del bar, ha l'ambizione di aprire un suo locale.

Tua moglie l'hai conquistata a tavola?
All'università, era matricola e l'aiutai a districarsi nell'ambiente della facoltà. Un caffè al bar, la convivialità funziona sempre. Era il 1982 e la storia prosegue con grande intensità.

La cena romantica è ancora un’arma vincente?
Assolutamente sì, sia per chi vuole giocare una carta vincente in un rapporto nascente, sia per chi, come me, dopo 35 anni, vuole ancora passare una bella serata con la persona che ama.

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