Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 20 aprile 2024  | aggiornato alle 07:11 | 104705 articoli pubblicati

Rational
Salomon FoodWorld
Salomon FoodWorld

Zambon, presidente Città del Vino «Azioni mirate su territorio e Comuni»

 
05 novembre 2018 | 17:24

Zambon, presidente Città del Vino «Azioni mirate su territorio e Comuni»

05 novembre 2018 | 17:24
 

Enoturismo, defiscalizzazione delle pensioni, relazioni istituzionali e strumenti urbanistici. Questi i principali temi in calendario per il 2019 dell’Associazione Nazionale dei Comuni vitivinicoli d’Italia.

La rete di Comuni a vocazione vitivinicola ed enoturistica è ormai riconosciuta con grande autorevolezza dalle istituzioni, centrali e periferiche. Per importanza e numero di Comuni è la prima tra le associazioni delle Città di Identità. In quest’ottica, la valorizzazione delle aree territoriali e dei coordinamenti regionali di Città del Vino diventa fondamentale.

Floriano Zambon (Zambon, presidente Città del Vino «Azioni mirate su territorio e Comuni»)
Floriano Zambon

«L’11 dicembre a Roma, durante il consiglio e la giunta nazionale - ha dichiarato Floriano Zambon, riconfermato alla presidenza di Città del Vino - nomineremo 4 vicepresidenti, uno per ciascuna delle quattro macroregioni italiane. Questo rafforza l’azione sul territorio e la coesione tra Comuni su eventi, progetti, riflessioni politiche. Ci permetterà inoltre di far crescere la platea di aderenti con l’ingresso di nuove Città del Vino nella convinzione che un’Associazione come la nostra possa portare grandi vantaggi agli enti locali».

Il campo d’azione di Città del Vino è stato ben definito nei suoi primi 31 anni di vita. Sono previsti però ulteriori interventi per l’animazione dei territori, come per esempio per sviluppare il concorso enologico La Selezione del Sindaco che dal 2019 cambierà nome in Wine City Challenge - Concorso Enologico Internazionale Città del Vino. Si lavorerà anche per una maggior condivisione dei modelli territoriali dei Comuni associati, affinché le buone pratiche possano diventare uno spunto tra Comuni, uno scambio di esperienze, idee e iniziative sul territorio. In tal senso gli strumenti urbanistici, le norme comunali, come quelle di polizia rurale, i piani regolatori delle Città del Vino rappresentano un aspetto centrale e irrinunciabile. Norme aggiornate, pratiche e azioni amministrative attente all’ambiente, all’enoturismo e allo sviluppo: in questo modo si intende sviluppare e consolidare le relazioni con gli interlocutori di sempre, le Regioni, il Parlamento e il Governo. Un altro campo d’azione è quello dei rapporti con le altre Città di Identità, in particolare con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani per nuovi progetti, iniziative e collaborazioni sinergiche e utili alla difesa e alla promozione dei territori.

A febbraio, inoltre, in occasione della Bit sarà presentata l’anteprima del nuovo Rapporto sul Turismo del Vino in Italia, curato da Città del Vino in collaborazione con l’Università di Salerno.

«Il turismo del vino - ha puntualizzato Zambon - è un capitolo irrinunciabile per lo sviluppo dei territori rurali e interni. Oltre 14 milioni di visitatori l’anno, un giro d’affari che sfiora i 3 miliardi di euro, secondo il nostro Osservatorio, sono già grandi numeri. Ma il potenziale è molto più ampio e il turismo del vino, come dimostra anche l’esperienza di altri Paesi o di piccoli Comuni, penso a Montalcino con 1,5 milioni di turisti l’anno, è una scommessa sul futuro del nostro Paese, sui territori e la difesa dell’ambiente, sull’imprenditoria, sui giovani e il lavoro, sulla cultura e sugli scambi internazionali».

Il territorio come snodo fondamentale per lo sviluppo. Prendendo a modello alcuni Paesi come il Portogallo e la Tunisia, l’Associazione ha deciso di studiare delle misure a favore dei pensionati italiani e stranieri per defiscalizzare le pensioni a chi andrà a vivere in alcune aree a rischio spopolamento come Calabria, Sicilia, Molise, Basilicata e Sardegna. «Proprio in Sardegna - ha sottolineato Floriano Zambon - dove si è svolta la convention d’Autunno delle Città del Vino, i Comuni che l’hanno organizzata, da Sorso a Sennori, da Usini a Badesi, si sono detti disponibili da subito a fare da apripista a questo nuovo progetto che stiamo studiando. L’idea piace, arricchisce culturalmente i luoghi, permette di salvare tanto patrimonio edilizio che altrimenti andrebbe in decadenza e soprattutto porta lavoro e ricchezza. Insieme agli anziani cresce la domanda di servizi di assistenza, cultura e tempo libero e questo fa lievitare l’offerta di lavoro. Tanti giovani, grazie agli anziani, rimarrebbero sul territorio perché si svilupperebbero nuove occasioni di lavoro».

Per informazioni: www.cittadelvino.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali



Di Marco
Pavoni

Schar
Molino Dallagiovanna
Electrolux