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Assoenologi, vendemmia 2018 positiva 52,6 milioni di ettolitri, +24% sul 2017

Dopo un 2017 molto difficile per il mondo del vino, la vendemmia 2018 si conferma quella del rilancio anche secondo le consuete stime annuali di Assoenologi che parlano di una crescita del 24%. I dati positivi non si riferiscono solo alla quantità, ma anche alla qualità dei vini.

09 novembre 2018 | 11:46
Assoenologi, vendemmia 2018 positiva 
52,6 milioni di ettolitri, +24% sul 2017
Assoenologi, vendemmia 2018 positiva 
52,6 milioni di ettolitri, +24% sul 2017

Assoenologi, vendemmia 2018 positiva 52,6 milioni di ettolitri, +24% sul 2017

Dopo un 2017 molto difficile per il mondo del vino, la vendemmia 2018 si conferma quella del rilancio anche secondo le consuete stime annuali di Assoenologi che parlano di una crescita del 24%. I dati positivi non si riferiscono solo alla quantità, ma anche alla qualità dei vini.

09 novembre 2018 | 11:46
 

Dopo un 2017 molto difficile per il mondo del vino, la vendemmia 2018 si conferma quella del rilancio anche secondo le consuete stime annuali di Assoenologi che parlano di una crescita del 24%. I dati positivi non si riferiscono solo alla quantità, ma anche alla qualità dei vini.

Un elemento però è più che mai indispensabile nel valutare i risultati e nel pianificare le produzioni: il clima più che mai imprevedibile e ben diverso rispetto alle abitudini delle nostre latitudini. Detto questo, Assoenologi definisce la qualità generale eterogenea, buona con diverse punte di ottimo ed alcune di eccellente.

(Assoenologi, vendemmia 2018 positiva 5,6 milioni di ettolitri,  24% sul 2017)

Le rilevazioni sono il risultato dell’elaborazione di migliaia di rilievi. La base è data dalle valutazioni condotte, a livello locale, dalle 17 sedi periferiche che Assoenologi ha a copertura dell'intero territorio nazionale. Questi dati vengono quindi confrontati con un’altra moltitudine di informazioni acquisite dalla Sede centrale di Assoenologi. Questo modo di operare consente da anni all’Assoenologi di formulare in modo obiettivo e veritiero, fra la fine di agosto e l’inizio di settembre, le prime previsioni sulla vendemmia e, nei primi giorni di novembre, le stime definitive della produzione.

La crescita media come detto è del 24% e scendendo nei dettagli delle singole produzioni regionali emerge che tutte hanno fatto registrare un segno “più” rispetto alla passata stagione. Parlando di valori assoluti, il totale della produzione cambia a seconda se si considerano i dati ufficiali Istat o quelli del Mipaaft del 2017 (tra i due dati si rileva addirittura una differenza di 3,6 milioni di ettolitri). Assoenologi ha deciso di fare riferimento ai dati ufficiali del ministero delle Politiche agricole per cui l'Italia nel 2018 fa segnare una produzione complessiva di 52.600.000 ettolitri.
 
L’annata 2018 presenta, pertanto, valori medi di un'annata di piena produzione, che vanno a compensare il forte calo registrato nella passata campagna che è stata tra le più scarse degli ultimi cinquant’anni, dove gli eventi climatici si sono accaniti con un’inusuale ed eccezionale portata.

Assoenologi ritiene non solo inopportuno, ma scorretto che alcuni operatori del mercato vitivinicolo speculino sull'aumento di produzione al fine di ridurre il prezzo dei vini della vendemmia 2018. Non è la prima volta che succede, probabilmente non sarà nemmeno l'ultima, ma Assoenologi sarà sempre in prima fila per comunicare la verità a salvaguardia, specialmente, dell'interesse dei produttori.

La prima regione a staccare i grappoli è stata la Sicilia nell’ultima settimana di luglio, seguita dalla Puglia e dalla Lombardia (Franciacorta) nella prima decade di agosto, mese in cui, nella maggior parte delle regioni italiane, sono avvenute le operazioni di raccolta per le varietà precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon). In tutta la penisola si è riscontrato un ritardo dell’inizio delle operazioni vendemmiali che varia dai 7 ai 10 giorni rispetto allo scorso anno, ma in linea rispetto ad un’annata normale. Il pieno della raccolta, in tutt'Italia è avvenuto tra la seconda decade di settembre e la prima di ottobre, e si è praticamente conclusa tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre con i conferimenti degli ultimi grappoli di Nebbiolo in Valtellina, di Cabernet in Alto Adige, di Aglianico del Taurasi in Campania e dei vitigni autoctoni sulle pendici dell'Etna, mentre in Sardegna, per le uve di uve da dessert (Malvasia e Nasco) gli ultimi grappoli saranno staccati verso la fine di novembre.

L’andamento climatico prima descritto ha messo a dura prova l’opera dei viticoltori, che hanno dovuto effettuare molti trattamenti per mantenere la sanità delle uve. Di conseguenza, al nord la qualità risulta più che buona, con diverse punte di ottimo alcune di eccellente. I primi dati analitici indicano acidità inferiore alla norma, tipiche di condizioni climatiche variabili. Per quanto concerne i vini bianchi ottenuti dalle prime uve vendemmiate, si riscontra un buon quadro aromatico e un’interessante intensità.

È chiaro che in un’annata come questa, dove la pressione delle malattie fungine è stata maggiore rispetto alla norma, l’opera dell’enologo, attraverso le proprie competenze ed esperienze, è risultata determinante e fondamentale per il livello qualitativo dei futuri vini.

 REGIONE ETTOLITRI 2017 ±% PREVISTA ETTOLITRI 2018
Piemonte  2.559.000 35% 3.460.000
Lombardia  1.056.000 25% 1.320.000
Trentino A.A.  1.344.000 23% 1.660.000
Veneto  9.679.000 25% 12.100.000
Friuli V.G.  1.518.000 25% 1.900.000
Emilia Romagna  6.620.000 28% 8.480.000
Toscana  1.628.000 25% 2.040.000
Marche  653.000 25% 820.000
Lazio Umbria  992.000 40% 1.390.000
Abruzzo  2.843.000 15% 3.130.000
Campania  618.000 18% 730.000
Puglia  8.130.000 20% 9.750.000
Sicilia  4.109.000 20% 4.930.000
Sardegna  354.000 10% 390.000
Altre**  397.000 25% 500.000
Totale  42.500.000 24% 52.600.000

(Tabella elaborata da Assoenologi su dati Mipaaft)

Per informazioni: www.assoenologi.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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