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Vini Monchiero Nelle bottiglie cent’anni di storia

di Emanuela T. Cavalca
 
20 novembre 2018 | 16:24

Vini Monchiero Nelle bottiglie cent’anni di storia

di Emanuela T. Cavalca
20 novembre 2018 | 16:24
 

Langhe e Roero - terre patrimonio Unesco dal 2014 - offrono proposte enogastronomiche varie: dai Castelli del Barolo al vino pregiato, dai formaggi ai funghi e tartufi alla carne fino alle torte alla nocciola.

È proprio nel cuore della produzione del Barolo che troviamo l’azienda agricola Vini Monchiero, arrivata alla quarta generazione, quasi un secolo di vendemmie. Proprio come Savini Tartufi, che vanta una lunga esperienza nel settore dei tartufi, iniziata nel 1920. Un’abbinata vincente tra i due marchi, che hanno presentato i loro prodotti al ristorante Tartufotto di Milano, collegato con Savini Tartufi.  

(Vini Monchiero Nelle bottiglie cent’anni di storia)

I commensali hanno gustato un raffinato menu, dal flan di zucca ai tagliolini artigianali e al manzo. Tutto con scaglie di tartufo profumato. Scorrono nei bicchieri i vini Monchiero: Arneis 2017, Barbera 2016, Nebbiolo 2012, Barolo Montanello, 2014 e Barolo Recate Riserva 2012.Monchiero produce 40mila bottiglie, di cui l’80% della produzione viene esportata, soprattutto in America Australia e in Nord Europa, grazie a un distributore e una piccola parte in Asia.

(Vini Monchiero Nelle bottiglie cent’anni di storia)

Il Nebbiolo   è quello più venduto, mentre la Barbera ha un mercato veloce, che negli anni, ha acquisito grande attrattiva.  Il posizionamento dei nuovi impianti è stato pensato in base al terroir e all’esposizione, lavorando sul diradamento per ottenere   bilanciamento tra alcolicità e acidità. I nonni di Vittorio Monchiero, attuale proprietario, erano agricoltori e prima della guerra possedevano poco più di un ettaro in località Roere di Santa Maria. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, Remo e Maggiorino Monchiero hanno deciso di restare e continuare a coltivare queste terre, anziché seguire l’esempio dei fratelli che erano emigrati negli Stati Uniti.

(Vini Monchiero Nelle bottiglie cent’anni di storia)

Dopo il 1954 la famiglia abbandona l’allevamento di bestiame e la coltivazione di frutta per dedicarsi interamente alla viticoltura, poi si ingrandisce, acquistando terreni nella zona di Castiglione Falletto e La Morra. Nel 1971 I fratelli Remo e Maggiorino imbottigliano il loro primo Barolo. Le vigne si estendono per dodici ettari in totale: nove ettari sono nei comuni di Castiglione Falletto, dove nasce il Barolo Rocche di Castiglione e nella zona de La Morra, dove risiedono i vigneti del Barolo Roere di Santa Maria. Gli altri tre ettari sono situati nel comune di Alba, dove si produce Nebbiolo d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe Arneis e Moscato mentre gli altri possedimenti sono nel comune di Treiso.  

(Vini Monchiero Nelle bottiglie cent’anni di storia)

La differenza dell’esposizione solare e la caratteristica del terreno favorisce una variegata espressione del vino. Nella zona di Scapparoni, troviamo vicine le cave di gesso, mentre il suolo delle Langhe dove si produce Arneis è sabbioso. La zona con terroir più gessoso, zona in cui le piante maturano prima, conferisce al vino maggiore alcolicità. Il figlio di Maggiorino, Vittorio si è specializzato nella scuola Enologica di Alba negli anni ’80 e subito inizia a farsi un’esperienza nell’azienda di famiglia.

(Vini Monchiero Nelle bottiglie cent’anni di storia)

Nel 1999 acquistano in zona Montanello, in seguito in zona Pernanno, Rocche e Roero di santa Maria, diventando gli unici a possedere questo Cru. Vittorio si occupa personalmente della produzione, coadiuvato dal figlio maggiore Luca, in attesa di Stefano, che sta completando i suoi studi di agraria.  Giorno dopo giorno il rispetto della natura sta diventando una necessità, perché significa mantenere un bene prezioso: Vittorio si appoggia ad una stazione per il monitoraggio delle piogge e applica la lotta integrata, che gli consente di ridurre al massimo l’utilizzo di trattamenti contro insetti e organismi dannosi.

(Vini Monchiero Nelle bottiglie cent’anni di storia)

In azienda non si usano diserbanti, le piante infestanti vengono tagliate con piccole macchine automatiche. La vendemmia, completamente manuale, prevede una selezione accurata delle uve. Non finisce qui nel 2002 in un podere adiacente alla cantina è stato ritrutturato “Il Girasole” un B&B con quattro camere, ideale ed apprezzato soprattutto dagli stranieri che amano gustare sul posto i sapori delle Langhe.

Per informazioni: www.monchierovini.it

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